2020-06-23
Muro di no anche al taglio dell’Iva. Il premier si umilia: «Sarà a tempo»
Dopo la sparata di villa Pamphili, Giuseppi incassa bocciature in serie da Bankitalia, Roberto Gualtieri e Paolo Gentiloni. Ma insiste: «Magari solo momentaneo». Favorevole Confcommercio: rischiamo un crollo di consumi del 30%.La volpe e l'Iva: il premier Giuseppi Conte ha chiuso gli Stati generali annunciando a sorpresa il taglio dell'Iva, ma la maggioranza gli sbatte la porta in faccia, e lui è costretto a calare cresta e ciuffo, ridimensionando la sua stessa proposta, e trasformando il taglio in un «taglietto», per di più «a tempo», che difficilmente vedrà la luce, ma che serve a gettare un po' di fuffa propagandistica negli occhi degli italiani, per nascondere il nulla cosmico partorito dalla kermesse casaliniana di Villa Pamphilj.La cronaca di ieri è quella dell'ennesima giornata di cocenti delusioni per il premier-ologramma: appena il tempo di sfogliare i giornali, e si becca il «no» del suo ministro dell'Economia, Roberto Gualtieri, alla proposta di ridurre l'Iva. Gualtieri, che già la sera prima, a Otto e mezzo, su La7, aveva frenato sulla proposta di Conte, lascia che siano «fonti del Tesoro» a bocciare l'idea. «Occorre», dicono le fonti alla Stampa, «una valutazione precisa di costi e benefici. Di misure a sostegno della ripresa ce ne sono molte: una riduzione selettiva dell'imposta sui consumi, ma potrebbe essere altrettanto efficace un'operazione di decontribuzione del costo del lavoro».A stretto giro, arriva la legnata del Commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni: «Noi», spiega Gentiloni, «valutiamo le proposte dei Paesi membri quando queste proposte vengono presentate, quando vengono formulate nei bilanci o in futuro nei piani di Recovery post pandemia. Faremo lo stesso con questa proposta quando ci verrà presentata». Che all'Europa il taglio dell'Iva risulti indigesto è dovuto al semplice fatto che lo 0,3% di quanto incassano gli stati membri viene corrisposto all'Unione. Il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ci mette il carico: «Sulla riforma del fisco», sottolinea Bankitalia, «serve una visione complessiva e non imposta per imposta». Ma non basta: «Il governo», argomenta il deputato di Leu, Stefano Fassina, altro esponente di maggioranza, a Radio radicale, «dovrebbe riconoscere l'emergenza sociale. È davvero surreale», affonda i colpi Fassina, «l'insistenza su misure supply side, come la riduzione dell'Iva o del cuneo fiscale».Conte si accorge di essere finito in un vicolo cieco e nel pomeriggio ridimensiona la sua genialata: «L'abbassamento dell'Iva», dice il premier a Ilfattoquotidiano.it, «a noi costa moltissimo, si è valutata la possibilità di abbassarla per un periodo breve di tempo. Quello che a regime si può valutare è un piano cashless, su questo sono testardo. Il piano cashless lo dobbiamo realizzare», aggiunge Giuseppi, «quanto prima. E vediamo se collegarlo anche a un lieve intervento sull'Iva ancorché momentaneo. Sarebbe una modalità incentivante, modo dolce e gentile per attivare il piano di pagamento digitale».Perplessità sul taglio dell'Iva vengono espresse anche dal responsabile economia di Italia viva, Pier Luigi Marattin, mentre dal Pd arriva un'altra frenata brusca da parte del viceministro all'Economia, Antonio Misiani: «Si tratta di un'operazione decisamente complessa», dice Misiani al Messaggero, «perché ogni punto in meno dell'aliquota ordinaria del 22% costa 4,5 miliardi all'anno, e 3,1 ogni punto dell'aliquota ridotta del 10%, perciò se si vuole fare un intervento percettibile, significativo e realmente in grado di produrre effetti, si dovrebbe investire una quantità molto ingente di risorse». La Lega decide di andare a scoprire il bluff: «Accogliamo con favore l'apertura del premier Conte in favore di una riduzione dell'Iva», rende noto il dipartimento economia del Carroccio in una nota, «ma affinché la manovra sia in grado di produrre effetti sensibili sull'economia del nostro paese, invitiamo il governo a non essere timido e a mettere sul tavolo in tempi brevi una proposta seria e credibile».E il M5s? I deputati grillini della Commissione finanze diffondono una nota equilibrista, nella quale affermano che «l'urgenza del momento riguarda soprattutto le scadenze di giugno». Ma una fonte parlamentare M5s di primissimo piano bacchetta il premier: «L'idea del taglio dell'Iva», spiega la fonte alla Verità, «nasce solo per coprire il fallimento totale degli Stati generali, che non hanno prodotto nulla di concreto. La proposta di Conte non è stata concordata con nessuno, è una boutade propagandistica e così la stessa maggioranza l'ha affondata in poche ore».Favorevole alla proposta la Confcommercio: «L'ipotesi del governo», afferma il presidente Carlo Sangalli, «di sostenere consumi e domanda interna attraverso misure di riduzione dell'Iva, sarebbe un segnale importante di fiducia che abbiamo sempre auspicato. Che non sia, però», avverte Sangalli, «una misura eccessivamente provvisoria. Consumatori e imprese hanno bisogno di certezze per programmare e realizzare scelte di acquisto e di investimento indispensabili per rilanciare l'economia. A maggio i consumi sono calati del 30%, le famiglie hanno meno reddito e molte imprese rischiano la chiusura. C'è pochissimo tempo, bisogna passare subito dagli annunci alla concretezza dei risultati».
Palazzo Berlaymont, sede della Commissione europea (Getty Images)
Manfred Weber e Ursula von der Leyen (Ansa)
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz (Ansa)