2019-01-31
Multe e sequestri per i furbetti della targa
La nuova norma, che vieta di circolare con vetture immatricolate all'estero, sta dando i primi frutti. Pioggia di richieste per mettere in regola i veicoli. I Comuni si affidano anche ai vigilantes per i controlli: ogni anno persi milioni per sanzioni non pagate e notifiche.Una pioggia di multe, auto sequestrate, uffici della Motorizzazione oberati di pratiche e Comuni che si affidano a vigilantes per smascherare i furbetti. Ma anche stratagemmi per aggirare la legge e addirittura un caso diplomatico aperto con la Romania. Comunque la nuova norma inserita nel Decreto sicurezza, che vieta di circolare con targa straniera, sta dando i primi frutti. A La Spezia, per esempio, le vetture immatricolate all'estero sono già quasi completamente sparite. Mentre a Vicenza le richieste per regolarizzare i veicoli hanno raggiunto la cifra di 30 al giorno. A Caserta invece il sindaco, dato che i vigili sono troppo pochi, ha appaltato i controlli a una società privata.La modifica del Codice della strada proibisce, a chi risiede in Italia da oltre 60 giorni, di utilizzare veicoli con targa estera. Chi stabilisce la propria residenza nel nostro Paese è obbligato a «nazionalizzare» l'auto entro due mesi. Una procedura costosa: servono 500 euro per mettersi in regola. Si evitano però la confisca e il rimpatrio della macchina nella nazione di provenienza. In questi giorni si segnala un aumento di traffico di bisarche cariche di auto sulle autostrade dirette a Nord, in particolare verso l'Europa dell'Est.L'obiettivo è evitare che migliaia di furbetti usino targhe straniere per evadere bollo, revisione, assicurazione e il pagamento delle multe. Una prassi in voga fino a qualche mese fa. Le contravvenzioni non venivano incassate perché non si può perseguire l'automobilista all'estero, mentre i Comuni spendevano una montagna di denaro per le notifiche. A fare i furbi non sono solo cittadini stranieri, ma anche evasori nostrani, che ricorrono al trucco di immatricolare la macchina altrove.Oggi per chi sgarra prevista una sanzione da 712 a 2.840, oltre all'obbligo di regolarizzare il veicolo entro 180 giorni. Solo in due casi i conducenti sono esenti dal provvedimento. Primo: coloro che, pur avendo la propria residenza italiana, si trovano alla guida di un veicolo concesso in leasing da un'impresa «costituita in un altro Stato dell'Ue che non ha stabilito in Italia un'altra sede». Secondo: le persone alla guida di un veicolo con targa estera concesso in comodato da un'impresa «costituita in un'altra nazione europea, con la quale abbiano un rapporto di lavoro o collaborazione». Sfruttando questa seconda eccezione c'è chi ha pensato all'ennesima furberia. L'offerta circola sui gruppi di Whatsapp: il veicolo verrebbe intestato a una società, che fa risultare di averlo ceduto in comodato all'utilizzatore effettivo.Non ci sono ancora dati ufficiali relativi a sequestri e multe già effettuati, ma i controlli stanno portando risultati. I cittadini romeni, forse i più colpiti dal provvedimento, protestano e la questione è finita sul tavolo dell'ambasciatore della Romania in Italia, che ha chiesto un incontro ai ministeri responsabili di attuare le norme contro «l'esterovestizione»: Interno e Trasporti. La richiesta è di snellire le pratiche per la regolarizzazione delle vetture.Ecco allora quello che cosa sta succedendo in alcune città italiane. Manca Roma, dove non sono disponibili informazioni.A Milano la guerra alle targhe illegali è cominciata e sono arrivate le prime sanzioni. Così come il primo sequestro: il veicolo fermato pochi giorni fa era stato immatricolato a Bucarest, al volante un cittadino romeno. Adesso l'uomo avrà sei mesi di tempo per «nazionalizzare» la vettura. Solo nel 2017 il Comune ha spedito fuori confine qualcosa come 110.000 multe. Le infrazioni? Si va dal divieto di sosta all'ingresso nelle Ztl, passando per eccesso di velocità e semafori bruciati.A Napoli i controlli sono aumentati. Anche perché il municipio ogni anno perde moltissimi soldi: oltre 2 milioni di euro per una montagna di multe evase. Tra il 2018 e i primi giorni del 2019 sono stati 60.000 i verbali notificati oltre frontiera. Ma probabilmente nessuno pagherà non essendo obbligato, mentre per la semplice notifica sono stati bruciati 820.000 euro.In cinque anni a Imola un'automobilista ha preso 432 multe per aver parcheggiato gratis negli spazi di sosta a pagamento. Non ne ha mai pagata una, perché l'auto aveva una targa estera. Grazie alle modifiche al codice della strada i vigili sono finalmente riusciti a sanzionare una donna, residente in Italia, cittadina di uno stato comunitario.A Firenze, mercoledì scorso, sono state multate due persone. Il primo è stato un italiano alla guida di un'auto immatricolata in Germania: scattato un verbale da 712 euro. Stessa sorte per un pakistano residente a Bologna, fermato al volante di un furgoncino con targa tedesca. Avranno 180 giorni di tempo per regolarizzare i mezzi ed evitare la confisca.Anche in un piccolo borgo come Assisi sono già dieci le multe elevate, per un totale di oltre 7.000 euro. Un vero e proprio record, in rapporto alla popolazione: a essere fermati sono stati finora quattro cittadini romeni, tre bulgari, una spagnola, un polacco e un italiano alla guida di una vettura immatricolata in Bulgaria. A La Spezia le targhe estere sono già quasi completamente sparite. Gli uffici della Motorizzazione civile hanno svolto un superlavoro: dal 4 dicembre scorso sono infatti più di 30 le pratiche di nazionalizzazione presentate. Spiega il direttore Rodolfo Callegari: «Finora abbiamo perfezionato 30 pratiche di nazionalizzazione, cioè di immatricolazione in Italia di veicoli stranieri, mentre un'altra decina è in fase di completamento». Il Comune di Caserta ha deciso di affidare a una società esterna il controllo sui trasgressori, così le multe sono in aumento. Solo nel corso del 2018 le infrazioni commesse da veicoli con targa straniera sono state circa 3.000. A Vicenza il ritmo delle multe alle auto estere è da primato: sono mediamente tre al giorno. Ecco perché la Motorizzazione è stata presa d'assalto: finora sono circa 30 al giorno le richieste di nazionalizzazione presentate. E si prevede che aumentino. A Verona il caos negli uffici della Motorizzazione è stato tale che la polizia locale è orientata ad applicare solo da febbraio le pesanti sanzioni. La città veneta era già corsa ai ripari negli anni scorsi per contrastare il fenomeno: è stata redatta una «lista nera» delle auto recidive e agli agenti basta digitare sul palmare una targa per vederne tutta la «fedina» e il proprietario.