2021-03-14
Giorgio Mulè: «Su gioco di squadra e aiuti il cambio di passo è realtà»
Parla il sottosegretario di Fi: «Non c'è più l'Arcuri della situazione. Chiusure necessarie ma il nuovo approccio lo si vedrà nei criteri più snelli e nel volume di fuoco dei sostegni».Giorgio Mulè, sottosegretario alla Difesa e portavoce dei gruppi parlamentari di Forza Italia. Dove sta il cambiamento tra le politiche del governo Conte e quelle di Mario Draghi, nella strategia di lotta ala pandemia? «C'è un proverbio africano che dice: se tu vuoi andare veloce, vai da solo, se vuoi andare lontano, vai insieme. La differenza rispetto al passato è che prima c'era una specie di politica del superuomo, con Arcuri e Conte che andavano per i fatti loro, mentre ora non ci sono più individualità: ognuno gioca con una squadra alle spalle, e lo dico perché, da sottosegretario alla Difesa, non vedo né personalismi né superstar, ma un sistema che va in un'unica direzione. Si lavora in sintonia, non si va veloci da soli, ma si va lontano insieme. Nella pratica: non si lavora per affermare le capacità del singolo, ma per arrivare tutti insieme a un traguardo. È un cambiamento non solo culturale, ma sostanziale. Qui non c'è l'Arcuri della situazione, per essere molto chiari: c'è una squadra che lavora in armonia». Sui vaccini continuano a esserci ritardi e difficoltà: a quando il cambio di passo? «Il problema, nonostante quello che si vede adesso, non sarà l'approvvigionamento di vaccini, perché al netto di qualche difficoltà, di qui a due o tre settimane noi avremo una tale quantità di dosi che misureremo la capacità di essere stati bravi a preparare il piano vaccinale. È quello che è stato fatto con l'operazione Igea, l'operazione Eos, il piano vaccinale attuale e, prima attraverso il Coi, cioè il Comando operativo di vertice interforze della Difesa, quello del generale Portolano che è un portento della natura, poi con il generale Figliuolo, il commissario straordinario, e con la Protezione civile, stiamo mettendo a punto in questi giorni» Cosa sta cambiando in pratica? «Per fare un esempio, a Roma, da qui a 10 giorni, iniziano le vaccinazioni all'Auditorium Parco della musica, a Santa Maria della Pietà per i civili, e lo stesso si sta facendo in tutta Italia. Si sta lavorando coi supermercati, con le palestre, tanto per fare degli esempi. Ovunque, dalla Sicilia alla Valle d'Aosta, ci sono strutture che si stanno preparando per essere pronte. Inoltre, si stanno predisponendo i Nuclei vaccinali mobili: 142 unità attualmente operative, che arriveranno fino a 200, che nel giro di 24/72 ore, sono in grado di raggiungere anche centri abitati a 2.000 metri di altezza per portare e far fare i vaccini, ovunque ci sarà necessità. A questo stanno lavorando Difesa e Protezione civile. Un'altra intuizione è stata quella di muovere i Lions e i Rotary, 91.000 soci già allertati, sempre nella stessa ottica: guardare avanti tutti insieme. Di qui ai prossimi 10 giorni questo enorme piano sarà pronto per entrare in azione, con l'arrivo dei vaccini che già negli scorsi giorni si è intensificato» Chiusure, chiusure, chiusure: non vediamo un cambiamento sostanziale. «Il cambiamento sarà sostanziale, e si vedrà quando sarà varato, la prossima settimana, il dl Sostegno che prepara e precede un successivo scostamento di bilancio che noi avevamo chiesto come Forza Italia e che Draghi ha accettato, perché si rende conto di qual è la situazione del Paese. Si vedrà quando ci sarà il superamento dei codici Ateco, quando il prossimo decreto predisporrà il risarcimento, e non più i ristori minimi come è avvenuto fino a adesso, per i commercianti, le partite iva, le mamme che stanno a casa e devono badare ai figli, e tutte le categorie. Risarcimento che arriverà direttamente sui conti correnti e non più attraverso il tortuoso gioco dell'oca al quale purtroppo siamo stati abituati fino ad ora. La novità fondamentale è l'abbandono dei codici Ateco come criterio per i risarcimenti. Inoltre, il calo del fatturato non può essere calcolato mese su mese ma va considerato su base annuale in alcuni casi, e addirittura su base triennale per altre categorie. Sono proprio i criteri e il volume di fuoco in termini di denaro che segnaleranno la differenza». Non è stato possibile evitare di blindare tutta Italia a Pasqua? «Avendo sempre ben presente la pericolosità delle varianti del Covid, l'aumento di persone che si ammalano e di persone che purtroppo perdono la vita, la cosa da fare per le prossime due o tre settimane, è mettere in sicurezza il Paese preparando il piano vaccinale e limitando il più possibile il contagio, tanto più che la fascia di età della popolazione colpita si è molto abbassata». Cosa cambia tra i dpcm di Conte e il decreto adottato da Draghi? «Il decreto legge è un atto con il quale il governo prende collegialmente un'iniziativa e la sottopone al Parlamento. Va trasmesso immediatamente alle Camere, e se ci fosse qualcosa da correggere si potrà fare in Parlamento. Il dpcm era uno strumento con il quale il precedente presidente del Consiglio se la cantava e se la suonava da solo».