2021-05-07
A Mps va male allo sportello e in tribunale
Fabrizio Viola e Alessandro Profumo (Ansa)
Siena arranca: secondo la perizia del gip violate dagli ex vertici le norme contabili, la raccolta è in calo e la Consob mette la banca nella «black list». Buoni i risultati di Banco Bpm. Positivi anche i numeri di Unicredit. Mentre Andrea Orcel apre la strada a nuove fusioni.I conti diffusi ieri dal Monte dei Paschi di Siena fanno gioire solo a metà. Da un lato, infatti, la più antica banca al mondo è tornata all'utile (119,3 milioni di euro al 31 marzo 2021 e rispetto allo stesso periodo 2020) dopo le perdite registrate a inizio dell'anno scorso (-239 milioni di euro).Dall'altro, però, sulle spalle di Rocca Salimbeni pesano i problemi legali che la banca si porta dietro da tempo. Ieri i periti Gian Gaetano Bellavia e Fulvia Ferradini, incaricati dal gip di Milano Guido Salvini di verificare la corretta contabilizzazione delle rettifiche risultanti da tre ispezioni di Bankitalia e Bce tra il 2012 e il 2017, hanno reso noto che tra il 2012 e il 2015 Mps non ha contabilizzato tempestivamente nei propri bilanci rettifiche su crediti per 11,42 miliardi di euro, pari a 7,77 miliardi al netto dell'effetto fiscale. Si tratta di una cifra vicina agli 8 miliardi chiesti al mercato con gli «aumenti di capitale avvenuti fra il 2014 ed il 2015». Una corretta contabilizzazione avrebbe aumentato la perdita del 2013 da 1,44 a 4,47 miliardi e tramutato i quasi 390 milioni di utile del 2015 in un «rosso» di quasi 4,3 miliardi, riducendo in maniera speculare le perdite del 2014, 2016 e 2017.L'analisi dei periti è avvenuta nell'ambito del procedimento che vede indagati per falso in bilancio gli ex vertici di Mps, Alessandro Profumo, Fabrizio Viola e Paolo Salvadori.Inoltre, proprio a causa dei giudizi in corso, ieri il Tesoro, nell'esprimere «voto contrario» all'azione di responsabilità nei confronti degli ex vertici di Mps, ha fatto sapere che «si riserva di rivalutare la propria posizione in ordine alle possibili azioni di tutela della banca e della propria partecipazione, in relazione all'evoluzione dei giudizi in corso».Inoltre il Monte dei Paschi è finito nella black list della Consob, quella delle società obbligate a fornire un'informativa mensile al mercato. Mps dal 2016 era già nella cosiddetta lista grigia della Consob, che impone un'informativa trimestrale. Il passaggio alla black list si deve a due fattori: l'incertezza sulla continuità aziendale e lo stato di grave crisi manifestato dalla banca.Al 31 marzo 2021, i volumi di raccolta complessiva del gruppo sono risultati pari a 203,5 miliardi di euro con un calo delle masse di 2,3 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2020. Il motivo? La raccolta diretta è crollata di 4,7 miliardi, valore solo in parte compensato dall'aumento di quella indiretta (+2,4 miliardi). Ad ogni modo, il gruppo senese ha reso noto che «l'operazione di rafforzamento patrimoniale» da 2,5 miliardi di euro «inizialmente ipotizzata per il terzo trimestre 2021, potrà avvenire nel quarto trimestre del 2021 o nel primo semestre del 2022». A portare un po' di ottimismo sulle banche italiane, se non altro, ci pensano i conti di Banco Bpm, altro gruppo che ieri ha diffuso i conti trimestrali. La banca guidata da Giuseppe Castagna ha realizzato nel primo trimestre dell'anno un risultato netto superiore alle attese di 100,1 milioni rispetto ai 151,6 milioni dei primi tre mesi del 2020 e alla perdita di 241,7 milioni del quarto trimestre 2020. Il risultato del primo trimestre al netto delle componenti non ricorrenti è di 150,8 milioni.Il margine di interesse del gruppo è salito a 496,8 milioni rispetto a 474,1 milioni del primo trimestre 2020 e a 509 milioni del quarto trimestre 2020. Le commissioni nette sono salite a 471,4 milioni rispetto a 440,6 milioni dei primi tre mesi del 2020 e ai 429,2 milioni del quarto trimestre 2020. Bene anche il risultato della gestione operativa, giunto a 483,8 milioni rispetto a 319,5 milioni del 31 marzo 2020 e ai 452,8 milioni del quarto trimestre 2020.Nel giorno delle trimestrali non poteva mancare Unicredit, colosso bancario che da poco ha dato il benvenuto ad Andrea Orcel, il nuovo ad del gruppo che ha preso il posto dell'ex numero uno Jean Pierre Mustier. Il merito dei buoni numeri diffusi ieri da Unicredit è infatti tutto del manager francese. La banca ha messo a segno ricavi nel primo trimestre 2021 per 4,7 miliardi e un utile di 887 milioni, oltre il doppio rispetto alle attese.Orcel ha già fatto però notare l'intenzione di mettersi alle spalle la strategia portata avanti da Mustier fatta di ristrutturazioni e riduzioni. Al contrario, il manager ha già aperto la strada verso nuove fusioni o acquisizioni per il gruppo. «Per quanto riguarda fusioni e acquisizioni non è uno scopo in sé, ma lo vedo come un acceleratore e un potenziale miglioratore del nostro risultato strategico», ha detto. Non è dato sapere a chi si riferisca il nuovo capo di Unicredit. nonostante la vulgata politica abbia da tempo indicato una possibile controparte a Siena, le sorprese potrebbero essere dietro l'angolo.
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)