2023-07-15
Mosca smentisce Erdogan: «Nessun accordo sul grano». E Prigozhin rispunta in slip
Recep Tayyip Erdogan (Ansa)
Sull’intesa pesa l’estromissione della Russia dal sistema bancario Swift ancora in atto. Vladimir Putin: «La Wagner non esiste». Il fondatore della milizia si troverebbe in Bielorussia.«Il gruppo Wagner semplicemente non esiste», dice il presidente russo Vladimir Putin. Una provocazione per spiegare un tecnicismo: in Russia non esiste una legge per le organizzazioni militari private. Una questione «complicata» secondo il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, che ha chiarito che si tratta di un problema che andrà preso in considerazione. Al di là della forma, nella sostanza, Putin ha rivelato che durante l’incontro che si è tenuto con il leader dei mercenari, Evgenij Prigozhin, avrebbe proposto ai suoi uomini di continuare a combattere agli ordini del loro attuale comandante, Andrei «Sedoy» Trochev. «Avrebbero continuato a prestare servizio insieme e nulla sarebbe cambiato. Sarebbero stati guidati dalla stessa persona che era stata il loro comandante per tutto quel tempo». Alla proposta di Putin molti soldati avrebbero annuito, ma a quel punto sarebbe intervenuto Prigozhin dicendo: «No, i ragazzi non saranno d’accordo con una tale decisione». Intanto, ieri è apparsa una foto di Prigozhin in mutande e maglietta in una tenda da campo seduto su una brandina, mentre saluta rivolto verso l’obiettivo. Non è chiaro a quando risalga, ma si ritiene che sia stata scattata in Bielorussia dove sembra che si stiano addestrando alcune unità della Wagner. Ma c’è anche la possibilità che si tratti di un sosia: Prigozhin ha l’anulare della mano sinistra mutilato, e proprio quella mano, nello scatto, è nascosta da uno zainetto.Putin però non ha da pensare solo alla Wagner: l’andamento del conflitto non può essere lasciato da parte e dal Cremlino spiegano: «Il nemico non abbandona i tentativi di attacco, ma tutti i nostri sistemi di difesa aerea funzionano in modo efficace». Proprio ieri un drone di Kiev è stato abbattuto dai sistemi di difesa esplodendo vicino alla centrale nucleare di Kursk, una delle più grandi della Russia occidentale. Per il momento non sono stati segnalati danni. Anche gli Stati Uniti sono sempre nella mente dello Zar: «Sono loro che spingono costantemente l’Ucraina a combattere fino all’ultimo ucraino» e loro a poter mettere fine al conflitto ha detto il portavoce Peskov. Inoltre, ancora non si è presa una decisione su come Putin parteciperà al vertice Brics, previsto in Sudafrica che aderisce alla Corte penale internazionale e per questo sarebbe costretto a dare a seguito al mandato d’arresto per lo stesso zar. Tanto che a Johannesburg preferirebbero che partecipasse il ministro degli esteri Sergej Lavrov, invece di Putin. Ultimo, ma non per importanza, l’accordo sul grano in scadenza dopodomani, 17 luglio. Qui la questione è davvero complessa. Intanto il Cremlino nega che ci sia un accordo, che era stato invece dichiarato raggiunto dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Mosca nega addirittura che sia in piedi un appuntamento telefonico tra i due leader. E nel gioco delle trattative, non si capisce più chi stia bluffando e chi no. La Russia sostiene di non voler sottoscrivere il rinnovo perché il grano avrebbe raggiunto i Paesi sviluppati e non quelli in difficoltà come era stato previsto. Questa la motivazione ufficiale, ma sottotraccia si continua a lavorare a un accordo per consentire alla Banca agricola russa, la Rosselkhoz Bank, o meglio a una sua filiale, di collegarsi alla rete di pagamento internazionale Swift per consentire transazioni di cereali. Fino ad ora è infatti praticamente impossibile comprare grano russo da parte di attori esteri. Poi c’è il tema dei fertilizzanti: Mosca chiede il ripristino di un condotto per l’export di ammoniaca che finisce a Odessa, e che gli ucraini hanno interrotto.In questa trattativa rientrano anche Nazioni unite e Commissione europea, che starebbero aiutando Ankara a chiudere il rinnovo in scadenza. Il segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, ha proposto che Mosca consenta che l’accordo sul grano del Mar Nero continui per diversi mesi per dare all’Ue il tempo di collegare una filiale della Rosselkhozbank allo Swift. Intanto, per aggirare la mancanza di accesso al sistema, i funzionari delle Nazioni unite hanno convinto la banca statunitense JP Morgan ad avviare l’elaborazione di alcuni pagamenti di esportazione di grano russo con rassicurazioni da parte del governo degli Stati Uniti. Le Nazioni unite stanno anche lavorando con l’African Export-Import Bank per creare una piattaforma per aiutare a elaborare le transazioni per le esportazioni russe di grano e fertilizzanti in Africa, ha detto a Reuters il mese scorso un funzionario commerciale dell’Onu. Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, è severo: se Mosca non rinnoverà l’accordo sul grano ucraino «il prezzo lo pagheranno i Paesi in via di sviluppo». Botta e risposta anche tra l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, e Lavrov: «Lavrov mi ha risposto in modo molto aggressivo e ha spiegato il suo punto di vista, dicendo che tutto è una cospirazione occidentale e che la guerra continuerà».
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