
Due telefonate in due giorni tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky. Discussa la fornitura di razzi a lunga gittata. Il Cremlino avverte: «Momento di escalation». I russi avanzano nel Donetsk.Dopo una prima telefonata per le congratulazioni sul risultato ottenuto in Medio Oriente, ieri c’è stato un secondo colloquio telefonico tra il leader ucraino Volodymyr Zelensky e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. «Ho appena parlato con il presidente Trump e anche oggi è stata una conversazione molto produttiva» ha scritto Zelensky sui social. «Ieri abbiamo concordato alcuni argomenti da trattare oggi e abbiamo discusso proprio tutti questi aspetti della situazione. La protezione della vita nel nostro Paese, il rafforzamento della difesa aerea, della nostra resilienza e della nostra capacità di raggiungere obiettivi lontani. Molti dettagli riguardanti l’energia. Trump è ben informato su tutto ciò che sta accadendo. Abbiamo deciso di continuare la nostra conversazione e le squadre si stanno preparando». Parole che sembrano confermare la possibilità di una fornitura statunitense di missili Tomahawk, per colpire la Russia più profondamente anche nel suo territorio anche se Zelensky sostiene che Kiev non utilizzerebbe i Tomahawk per colpire obiettivi civili, ma solo per perseguire obiettivi militari. Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che i Tomahawk non possono essere utilizzati senza la partecipazione diretta di personale militare statunitense, e che dunque qualunque fornitura all’Ucraina scatenerebbe «un livello di escalation qualitativamente nuovo». Secondo il portavoce del Cremlino, Dimitry Peskov, «si tratta di un’arma speciale, può essere non nucleare, può essere nucleare. La lunga gittata dell’arma è grave, ma allo stesso tempo non può cambiare la situazione in prima linea». Per quanto riguarda le prospettive del conflitto, Peskov ha sottolineato: «Continuiamo a ribadire la nostra disponibilità a una soluzione pacifica e sentiamo che anche Trump parla tutto il tempo della necessità di sedersi al tavolo dei negoziati. La conclusione che ne traiamo è che abbia ancora una volontà politica. Ma gli europei e il regime di Kiev mostrano la loro completa riluttanza a fare qualsiasi cosa su questa strada». Secondo il Financial Times gli Usa stanno offrendo almeno dallo scorso luglio informazioni di intelligence per aiutare Kiev a colpire in profondità, con i propri droni in territorio russo, e per distruggere infrastrutture energetiche. L’intelligence condivisa dagli Usa, secondo il quotidiano finanziario britannico, ha come obiettivo quello di diminuire le capacità economiche russe costringendo Putin ai negoziati.Sempre ieri, Zelensky ha parlato con il suo omologo francese Macron al quale ha chiesto maggiori difese aeree e missili: «L’ho informato delle nostre esigenze prioritarie, prima di tutto sistemi di difesa aerea e missili. Stiamo lavorando per espandere l’iniziativa Purl per l’acquisto di armi». Anche Macron ha ufficializzato la telefonata sui social: «Ho parlato con Zelensky. Dopo Gaza, anche in Ucraina la guerra deve finire. La Francia condanna gli attacchi russi contro le infrastrutture critiche ucraine, che stanno di fatto prendendo di mira la popolazione civile. Stiamo valutando con i nostri partner la fornitura di assistenza necessaria per ripristinare e garantire i servizi di base».Sabato notte i russi hanno colpito ancora infrastrutture per il trasporto di energia e gas mentre ieri i militari russi sono entrati a Konstantinovka, nella regione del Donetsk, secondo quanto detto all’agenzia Tass dall’analista militare Andrey Marochko. Papa Leone XIV ieri nell’Angelus in piazza San Pietro, addolorato per i nuovi attacchi, ha rinnovato l’appello a «mettere fine alla violenza, a fermare la distruzione, ad aprirsi al dialogo e alla pace».
Giulio Tremonti (Ansa)
L’ex ministro Giulio Tremonti: «Trump ha trovato la tregua coinvolgendo i Paesi arabi. Altro che esportare la democrazia come fosse un panino...».