2023-01-30
Molotov anarchica contro la polizia: «Lo Stato non si fa intimidire»
Palazzo Chigi: «Non si scende a patti con chi minaccia». Inviato proiettile al Tirreno.Resta alta la tensione sul caso di Alfredo Cospito: l’anarchico detenuto a Sassari in regime di 41 bis e attualmente a oltre 100 giorni di sciopero della fame. Sono 41 gli anarchici denunciati dalla polizia a seguito della manifestazione tenutasi sabato a Roma: manifestazione in cui si sono registrati dei tafferugli. Sempre nella capitale, si è verificato il lancio di una molotov contro il distretto di polizia del Prenestino. I cavi di un ripetitore sono invece stati incendiati a Torino, mentre in loco è stata rinvenuta la scritta «Fuori Cospito dal 41 bis». È stata frattanto inviata una busta con un proiettile al direttore del Tirreno, Luciano Tancredi. Insieme con la pallottola, era presente una lettera, firmata da una A maiuscola, con scritto: «Se Alfredo Cospito muore i giudici sono tutti obiettivi. Due mesi senza cibo. Fuoco alle galere». Senza poi dimenticare i recenti attacchi verificatisi all’estero. A Berlino è stata data alle fiamme l’auto di un funzionario dell’ambasciata italiana, mentre a Barcellona è stato sfondato il vetro del nostro consolato generale. A dicembre, era invece stata incendiata l’auto del consigliere diplomatico dell’ambasciata italiana in Grecia, Susanna Schlein. Questa serie di attacchi lascia intendere la presenza di una rete che si muove a livello internazionale: tanto che stanno crescendo anche le preoccupazioni da parte dell’intelligence. Insomma, una situazione potenzialmente pericolosa per la sicurezza nazionale, che ha portato il governo italiano ad assumere una linea improntata alla fermezza e al mantenimento del carcere duro. «Gli attentati compiuti contro la nostra diplomazia ad Atene, Barcellona e Berlino, come pure quello di Torino, le violenze di piazza a Roma e a Trento, i proiettili indirizzati al direttore del Tirreno e al procuratore generale Francesco Saluzzo, la molotov contro un commissariato di polizia: azioni del genere non intimidiranno le istituzioni. Tanto meno se l’obiettivo è quello di far allentare il regime detentivo più duro per i responsabili di atti terroristici. Lo Stato non scende a patti con chi minaccia», si legge in una nota di Palazzo Chigi. Una linea dura, auspicata anche dal titolare del Viminale, Matteo Piantedosi, che ha espresso solidarietà alle Forze dell’ordine e assicurato che «lo Stato non si lascerà mai intimidire e condizionare da queste azioni del tutto inaccettabili». «Abbiamo subito tre attacchi a sedi diplomatiche italiane - Atene, Berlino e Barcellona - siamo preoccupati, ma abbiamo reagito fin dall’inizio: i carabinieri stanno rafforzando la loro presenza all’interno di tutte le nostre ambasciate nel mondo», ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Severità è stata invocata anche dal sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro. «Il serpentone di violenza anarchica in Italia e all’estero contro lo Stato italiano dovrebbe far riflettere quella sinistra lunare che chiede la revoca del 41 bis nei confronti di Cospito», ha dichiarato, per poi aggiungere: «Gli attentati di ieri, già preceduti dalla busta con proiettile recapitata al procuratore generale di Torino, Saluzzo, sono la prova più evidente della necessità del mantenimento del 41 bis. Lo Stato non si minaccia e in ogni caso lo Stato non arretra», ha aggiunto in una stoccata alla linea morbida auspicata da vari settori dell’opposizione: a partire da Alleanza verdi e sinistra, che, qualche giorno fa, aveva chiesto la revoca del 41 bis a Cospito. Favorevole alla fermezza si è detto anche il segretario generale del sindacato di polizia Coisp, Domenico Pianese. Cospito è stato condannato per la gambizzazione del manager Roberto Adinolfi ed è in attesa del ricalcolo della pena per l’attentato alla scuola dei carabinieri di Fossano. L’udienza sul suo ricorso contro il 41 bis è stata anticipata al 7 marzo.
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