2023-08-13
Cinzia Macchi: «Con la mia Milanesa sdogano la “sciura”»
La fondatrice del brand di accessori: «L’ispirazione mi è venuta guardando da un rigattiere una coperta vecchia e logora. Ho reclutato 140 nonnine di due Rsa venete che lavorano all’uncinetto per me. La svolta? La Toys indossata da Lady Gaga».È una storia di donne. E di borse. Denominatore comune la passione e la voglia di fare di una signora milanese, Cinzia Macchi. Non una casalinga annoiata ma un’intraprendente creatrice che con simpatia e una certa dose di ironia ha saputo dar vita a un brand di borse, «La Milanesa», che, prima di tutto, nasce per aiutare chi ha bisogno sdoganando il «sciurismo» milanese e partendo da principi etici e green. La novità non è il crochet, la lavorazione principe delle borse della Milanesa, ma la finalità di una attività diventata uno strumento d’aiuto per molte donne con, alle spalle, casi di violenza e maltrattamenti: così prende vita ogni collezione a cui viene affidato un progetto benefico.La storia?«Una coperta trovata da un rigattiere, sporca e rotta ma, per me, fonte immediata d’ispirazione. Una di quelle coperte che probabilmente tutti abbiamo in casa e che mi ricordava mia nonna, figura fondamentale della mia vita. Ritagliare quei quadrati colorati fatti all’uncinetto e rivestire una shopping è stato un tutt’uno».Da una borsa a diventare una collezione quanto tempo è passato?«Quattro anni. E subito abbiamo sbattuto contro il Covid. Ma non mi sono persa d’animo. Alla prima occasione mi sono presentata a una fiera: le borse sono piaciute, sono arrivati gli ordini mentendo sulle consegne, considerato che non avevo il materiale. Ma mi salvavo dicendo che, essendo fatte a mano, sarebbero state tutte diverse. Da lì è iniziata la mia ricerca digitando “‘coperte della nonna fatte a mano” su subito.it: ne è uscita una serie che mi sono immediatamente accaparrata».Eseguite da chi?«Erano coperte, come di quelle di ora, che arrivano da due rsa venete: 140 signore ospiti che sferruzzano e lavorano all’uncinetto per me, come ovvio, con i loro tempi. Vorrei coinvolgere anche delle rsa lombarde, vorrebbe dire veder impegnate tante donne in mestieri dove sono delle maghe. Mi piace pensarle come le mie nonnine».Ritorna la figura della nonna, insomma...«Sono cresciuta con lei che abitava con le sorelle a Solbiate Olona vicino a Varese dove avevano l’osteria “Delle tre bionde”. Mia nonna ci teneva molto al mio modo di vestire, tutto abbinato nei colori compresa la borsina e in più giocavo con le borse della mia mamma, in pratica, sono vissuta tra le borse. Non mi potevo permettere di comperarne di griffate e allora le adattavo e le personalizzavo secondo i miei gusti».Chi lavora per lei?«Oltre alle signore delle rsa, in ufficio sono quattro, Anna, Paola, Lisa e Miriam, ragazza arrivata grazie al mio progetto Fabbricatrici di Sogni, realizzato insieme alla Caritas, alla Diocesi di Milano e con il supporto di Banca Intesa. Miriam l’abbiamo assunta noi direttamente, ora è diventata mamma e ricomincerà a settembre. Verrà con la sua bambina e tutte noi saremo le sue zie».E le altre, oltre a Miriam?«Hanno alle spalle casi di violenza e maltrattamenti. È per me un orgoglio poter dare loro un lavoro, a farle tornare a credere in sé stesse, a crearsi un’indipendenza economica e ritrovare la propria dignità».Il successo della Milanesa è arrivato alla grande.«Siamo nei mall e boutique più importanti del mondo. La cifra è indossare un abito super firmato con la borsettina della Milanesa, per questo il nostro target è molto alto. E siamo davvero ovunque: 250 boutique in Italia e circa 700 nel resto del mondo. Ma non abbiamo mai derogato dalla nostra filosofia: ogni borsa che facciamo deve avere uno scopo sociale altrimenti non la si fa, deve sempre essere legata a un progetto».Ad esempio?«Con il Covid ho aiutato il San Raffaele. Non potendo fare mascherine perché non ne avevo la forza economica ho creato una piccola borsa con scritto “Ce la possiamo fare” e le ho vendute on line. L’intero ricavato è stato dato all’ospedale. Per la seconda ondata del Covid ho fatto le scarpette da neonati in uncinetto, pensando alle scarpette delle rinascita. Dopo il Covid siamo tutti nati come persone nuove anche se speravo in meglio».Poi?«La shopper It’s All About Love creata come atto di amore e solidarietà per il prossimo. E, in particolare, per aiutare i bambini più sfortunati tramite l’associazione The Children for Peace, un’organizzazione non governativa operante nelle aree più sfortunate del mondo supportando i bambini sieropositivi e le loro famiglie. In Italia è presieduta da Massimo Leonardelli, e ha come ambassador Piero Piazzzi, famoso talent scout e presidente di Women Management».Non mancano le curiosità...«Come la Carolina, cesto a forma di mucca perché la Milanesa è anche la cotoletta, o la Toys che dopo averla vista addosso a Lady Gaga, che l’aveva acquistata in una boutique di Soho a New York, è andata a ruba. Ora i pupazzetti della Toys verranno fatti dalle donne turche, insieme ad altre borse lavorate con la tecnica ikat».Per le donne si varcano i confini...«Certamente. In Turchia, grazie a una conoscenza locale che oltre alle lavoratrici si occupa di sdoganare la merce, da cento borse prodotte siamo passati a oltre 1200. Per il terremoto in Turchia abbiamo creato una borsa che le rappresentasse con all’interno la loro storia. Sto aiutando le donne turche ma in tutto il mondo tante donne hanno bisogno di una mano. Quante arrivano in Italia pensando di trovare il Bengodi mentre dovremmo aiutarle nei loro Paesi, con i loro prodotti. Ora sono in contatto con la console del Messico con la quale inizieremo un percorso di economia circolare. Utilizzeranno i loro materiali per distribuire una collezione made in Messico. In ogni Paese raccolgo la loro tradizione e l’artigianato locale, la loro identità. A Bali ho trovato una associazione di donne che fanno l’uncinetto. Ci siamo scritte e andrò a vederle. Se noi donne ci mettiamo tutte assieme siamo una forza».
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)