2024-10-25
Corruzione su appalti Pnrr e migranti
In manette pure il sindaco di Ceccano. Tra gli arrestati, oltre al primo cittadino del Comune laziale di Fdi, imprenditori e funzionari: nel mirino progetti per l’accoglienza finanziati dall’Ue. Le intercettazioni: «Quando dice “caffè” ha fatto il bonifico».Tra Frosinone e Napoli i furbetti si sono buttati sugli appalti del Pnrr e dell’accoglienza dei migranti: un «pactum sceleris», lo definisce il gip del Tribunale di Frosinone che ieri mattina ha disposto misure cautelari per dieci persone, compreso il sindaco di Ceccano, Roberto Caligiore, elicotterista dei carabinieri ed esponente di Fratelli d’Italia, finito ai domiciliari. Con lui una sfilza di funzionari comunali e imprenditori: Stefano Annibali, indicato dall’accusa come un facilitatore; Stefano Polsinelli, gettonatissimo ingegnere che avrebbe ottenuto le principali opere pubbliche da realizzare, tra cui il restauro del Castello dei conti e la realizzazione di un centro socio educativo per minori; Antonio Annunziata, che avrebbe messo a disposizione una rosa di società di costruzione fittiziamente intestate a prestanomi campani; Elena Papetti, architetto, funzionario del settore Lavori pubblici destinataria, secondo l’accusa, di consistenti utilità e benefici economici provenienti da rilevanti provvigioni per le nomine a Rup; Camillo Ciotoli, geometra, responsabile dei Lavori pubblici municipali con presunte connivenze imprenditoriali; Diego Aureli, capo dell’ufficio strategico per il Pnrr, avrebbe «contribuito con la propria condotta» all’ipotizzato disegno criminoso; Gennaro Tramontano, commercialista, il suo studio sarebbe stato messo a disposizione per la realizzazione del «pactum sceleris»; Danilo Rinaldi, imprenditore, avrebbe fatto consegnare una mazzetta da 14.000 euro; e Vincenzo D’Onofrio, imprenditore dell’accoglienza, sarebbe riuscito a far adottare alcune determinazioni con le quali i funzionari comunali avrebbero disposto la liquidazione di alcune fatture. Sono tutti finiti ai domiciliari. Altri tre indagati, invece, sono stati interdetti dall’esercizio della professione. La maxi operazione giudiziaria, coordinata dall’ufficio di Roma della Procura europea, ipotizza l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Con un sistema ben strutturato che, secondo l’accusa, mirava a corrompere i processi di aggiudicazione degli appalti pubblici. Disposto anche il sequestro preventivo di oltre 500.000 euro, considerati proventi illeciti accumulati grazie al sistema corruttivo. Con al centro importanti appalti pubblici che sarebbero stati pilotati da soggetti esterni all’amministrazione comunale, ma con la complicità del sindaco e dei funzionari. Si tratta di concessioni e autorizzazioni pubbliche per un valore di circa 5 milioni di euro. Il denaro, ottenuto attraverso fatture false e bonifici verso aziende fittizie, sarebbe stato successivamente riciclato e consegnato a mano (ma non sempre) ai vertici dell’associazione criminale che, secondo la Procura, era guidata anche dal sindaco.Tra gli appalti finiti sotto la lente degli investigatori ci sono lavori di riqualificazione del centro storico per 666.500 euro, la messa in sicurezza della scuola elementare di Borgo Berardi per 440.000 euro e il restauro del Castello dei Conti per 1.386.000 euro. Tutti questi appalti sarebbero stati assegnati senza il rispetto delle regole, utilizzando procedure negoziate e senza la pubblicazione dei bandi di gara. Ma al centro dell’inchiesta c’è il maxiappalto per i servizi di accoglienza integrata per i richiedenti asilo e rifugiati: un affare da oltre 1,5 milioni di euro. La cooperativa Antea, incaricata del servizio e della quale D’Onofrio è un consigliere d’amministrazione, avrebbe effettuato pagamenti per servizi fittizi, contribuendo così all’arricchimento dell’organizzazione criminale. Solo nel 2022 avrebbe effettuato in favore di una delle società riconducibili alla presunta associazione criminale bonifici per un totale di circa 60.000 euro, per asseriti servizi di pulizie. Annibali, intercettato, bisbigliando spiega il funzionamento del business con la coop: «A inizio maggio fa una fattura e poi fa l’altra... poi viene... paga quando ci rifaranno la cosa indietro... ’sto mese ha avuto difficoltà, perché mi ha scritto... tre giorni fa... quando mi fa “caffè” vuol dire che ha fatto il bonifico bancario [...] ci mandano la cosa». E non è finita: Annibali si lamenta pure perché avrebbe dovuto versare un obolo allo Stato: «Vuole sempre quella cazzo di società... io gli ho detto “non li facciamo con ’sta società che paghiamo le tasse”... perché lui dice “Ste’, a me serve per forza una società”... c’ho detto... “fa’ co’ ’na società d’ingegneria. Dici che ti sei fatto fa’ uno studio per la ristrutturazione degli appartamenti...”. Lui mi ha detto, “siamo troppo sotto controllo”, cioè ha paura». Negli affari, secondo l’accusa, rientrerebbe pure il primo cittadino: «La ricezione del denaro da parte del sindaco», scrive il gip, «e la consapevolezza di tutti dell’irregolare assegnazione degli appalti al fine di ottenere indebiti benefici economici è palesemente dimostrata dalle intercettazioni delle conversazioni fra i pubblici amministratori corrotti». Papetti, ricostruisce il gip, «su specifica richiesta di Caligiore, si è dichiarata disponibile a occultare per conto di quest’ultimo una imprecisata somma di denaro da lui detenuta presso la propria abitazione». Il giorno precedente la Guardia di finanza aveva perquisito Tramontano. Ed è in quel momento che le microspie captano il sindaco «palesare l’intenzione di spostare una imprecisata somma di denaro detenuta a casa all’insaputa della moglie, temendo di non poterne giustificare il possesso».
Nel riquadro Roberto Catalucci. Sullo sfondo il Centro Federale Tennis Brallo
Sempre più risparmiatori scelgono i Piani di accumulo del capitale in fondi scambiati in borsa per costruire un capitale con costi chiari e trasparenti. A differenza dei fondi tradizionali, dove le commissioni erodono i rendimenti, gli Etf offrono efficienza e diversificazione nel lungo periodo.