2018-12-11
Metropoli in preda ai reati degli stranieri
Altro che fake news e percezione psicologica di insicurezza: al calo generale dei crimini nella Penisola corrisponde l'innalzamento degli illeciti compiuti dagli immigrati. Stupri, rapine, furti e spaccio tornano a crescere, soprattutto a Milano, Torino, Napoli e Roma.L'Italia nella morsa della criminalità straniera. I dati ufficiali sui reati consumati nella nostra nazione non hanno bisogno di interpretazioni: i crimini messi a segno dagli immigrati sono in costante e sostanzioso aumento. L'insicurezza che attanaglia le famiglie italiane, come vedremo analizzando i numeri, aumenta a dismisura, in particolare nelle grandi città, dove ormai si concentra la maggior parte dei crimini, e dove la percentuale di immigrati rispetto alla popolazione è più alta.Partiamo dai dati sulla criminalità in Italia diffusi dal ministero dell'Interno e relativi ai primi sei mesi del 2018. Tra il primo gennaio e il 30 giugno, nel nostro Paese sono state arrestate o denunciate 429.506 persone, di cui 136.876 stranieri, ovvero il 31,9% del totale. Un terzo dei crimini commessi in Italia nei primi sei mesi dell'anno che sta per finire è quindi commesso da immigrati, i quali però, secondo l'Istat, sono appena l'8% della popolazione residente. Non c'è bisogno di una laurea in statistica per comprendere quanto l'allarme criminalità straniera sia una vera e propria emergenza. Non solo: il quadro diventa ancora più preoccupante se si raffrontano i dati dei primi sei mesi del 2018 con l'analogo periodo del 2017. Lo scorso anno, tra il primo gennaio e il 30 giugno 2017, le persone denunciate o arrestate in Italia erano state 464.784, di cui 127.264 stranieri, ovvero il 27,5% del totale. Dunque, nel 2018, i reati in generale sono diminuiti, almeno quelli denunciati o i cui autori sono stati arrestati, mentre la percentuale di quelli commessi da immigrati è aumentata del 4,5%, arrivando al 32%. Una inversione di tendenza preoccupante, rispetto agli anni precedenti: nel 2015 la percentuale di stranieri denunciati o arrestati per reati commessi in Italia era stata del 31,5%; nel 2016 era scesa al 29,2% e nel 2017, considerando però l'intero anno e non solo i primi sei mesi, era stata del 29,8%. Quest'anno, la percentuale di reati commessi dagli immigrati rispetto al totale dei crimini è tornata a impennarsi al 32%, come abbiamo visto. Analizzando i diversi reati, l'aumento rispetto allo scorso anno di quelli commessi da immigrati riguarda tutte le categorie: violenze sessuali (+5,7%), rapine (+5,7%), furti (+5,1%), truffe e frodi informatiche (+4,3%) reati connessi al traffico di stupefacenti (+5,2%). I dati sono omogenei, e dunque estremamente significativi, poiché segnalano un trend che riguarda tutti i reati. Gli immigrati hanno superato gli italiani per quel che riguarda alcuni crimini: secondo uno studio pubblicato dal Sole 24 Ore, il 55% dei furti «con destrezza» è opera di stranieri, così come il 51,7% dei reati di sfruttamento della prostituzione: per quel che riguarda i furti nelle abitazioni, il 45% è commesso da immigrati. I dati si riflettono sulla popolazione carceraria: nei 190 penitenziari italiani, alla fine del 2017, secondo il Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) erano 57.608, di cui 19.745 immigrati (il 34,3% del totale). Tra le nazionalità, al primo posto marocchini (3.703), seguiti dagli albanesi (2.598), dai rumeni (2.588), dai tunisini (2.112) e dai nigeriani (1.125).Difficile essere sorpresi da questi numeri: la stragrande maggioranza degli immigrati arriva in Italia senza avere un lavoro, una casa, una specializzazione professionale, e quindi si dedica a furti, rapine e spaccio di droga. In alcuni casi, gli immigrati diventano manovalanza per la criminalità organizzata «made in Italy»; in altri casi, a partire dalla temutissima mafia nigeriana, gli stranieri organizzano vere e proprie cosche criminali, che fanno riferimento alle «cupole» nei loro Paesi d'origine. Il 70% dei reati commessi da stranieri, riguarda immigrati irregolari: si stima che in Italia ce ne siano 600.000, su un totale di circa 6.000.000 di stranieri residenti nel nostro Paese.C'è un'altra «leggenda» da smontare, quella secondo la quale la percezione di insicurezza che affligge il popolo italiano sia provocata da informazioni imprecise o da non si sa quali allucinazioni. In realtà, questa paura che sta rovinando sempre di più la nostra vita quotidiana è provocata dalla realtà delle cose, e anche in questo caso finisce per coincidere con la presenza degli immigrati. L'immigrazione in Italia, come ha sottolineato tra gli altri l'Istituto Cattaneo, ha la caratteristica di essere concentrata nelle grandi città. Secondo il Censis, che ha realizzato un rapporto in collaborazione con Federsicurezza, il 31,9% per cento delle famiglie italiane percepisce il rischio della criminalità nella zona in cui vive, percentuale che si impenna al 50% nelle grandi aree metropolitane, ovvero lì dove si concentra la maggior parte degli immigrati, e anche dei reati. In sole quattro province, si registra il 30% dei crimini commessi sull'intero territorio nazionale: Milano si piazza al primo posto con 237.365 reati nel 2016 (il 9,5 % del totale), seguita da Roma (228.856 reati, il 9,2%), Torino (136.384 reati, il 5,5%) e Napoli (136.043 reati, 5,5%).Dunque, la fotografia della criminalità in Italia è strettamente collegata all'immigrazione, soprattutto a quella clandestina. È la fotografia di una nazione che ha paura, e che ha tutti i motivi per chiedere, anzi per pretendere, maggiore sicurezza.
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