2019-05-13
Medjugorje, svolta sui pellegrinaggi: «Sì del Papa, miracoli sotto esame»
Via libera ai viaggi dei fedeli. Ancora presto per un pronunciamento sulle apparizioni.Dal 1981 le cosiddette apparizioni mariane di Medjugorje, dal nome della cittadina bosniaca in cui tutto è cominciato, sono progressivamente divenute un potente catalizzatore della fede per il mondo intero. Fino a ieri il Vaticano non riconosceva che pellegrinaggi di fedeli in forma privata, ma ora papa Francesco ha deciso di permettere l'organizzazione di questi viaggi della fede anche alle diocesi e alle parrocchie in modo ufficiale.Questa novità, ha precisato il direttore ad interim della sala stampa vaticana, Alessandro Gisotti, «sempre avendo cura di evitare che questi pellegrinaggi siano interpretati come un'autenticazione dei noti avvenimenti, che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa». Quindi, al momento non c'è nessun riconoscimento della soprannaturalità delle cosiddette apparizioni mariane, anche perché il fenomeno sarebbe tuttora in corso, e la Chiesa prima di pronunciarsi attende che tutto si concluda.Comunque, la nuova decisione è certamente importante ed è stata comunicata ieri congiuntamente da monsignor Henryk Hoser, il visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, e dalla nunziatura apostolica a Sarajevo. Proprio la nomina a visitatore del vescovo polacco Hoser, avvenuta nel giugno 2018, aveva rappresentato un forte segnale rispetto alla cura pastorale dei fedeli che a milioni si recano a Medjugorje, soprattutto pensando alle perplessità sul fenomeno che lo stesso Francesco aveva in vario modo manifestato.Sull'aereo di ritorno dal viaggio per il centenario delle apparizioni di Fatima, papa Francesco aveva fatto affermazioni abbastanza negative su Medjugorje. Dopo aver richiamato il lavoro della commissione Ruini, istituita da Benedetto XVI nel 2010 per studiare i fatti, e presieduta appunto dal cardinale Camillo Ruini, papa Francesco disse che «la relazione Ruini afferma che si devono distinguere le prime apparizioni, quando i veggenti erano ragazzi e dice che si deve continuare a investigare su quelle. Sulle presunte apparizioni attuali, la relazione presenta i suoi dubbi. Io», aggiunse papa Bergoglio, «personalmente sono più cattivo, preferisco la Madonna madre che non la Madonna capo di ufficio telegrafico che ogni giorno invia un messaggio».Le indiscrezioni dalla sacre stanze dicevano sempre di un Papa assai scettico sulle apparizioni. Ma la nomina di Hoser a visitatore apostolico ha fatto rifiatare un po' tutti, a cominciare dai fedeli devoti della Madonna di Medjugorje; il vescovo polacco ha manifestato più volte una sua apertura alle apparizioni. La soluzione scelta è quindi quella di custodire la pastorale, non escludere del tutto la soprannaturalità, ma nemmeno approvare tutti i messaggi e le apparizioni. Una soluzione di buon senso che permette di far felici i fedeli e anche la macchina dei pellegrinaggi che ora, finalmente, può agire ancora più spedita esibendo il bollino dell'ufficialità.«Considerati il notevole flusso di persone che si recano a Medjugorje e gli abbondanti frutti di grazia che ne sono scaturiti», ha precisato, infatti, Gisotti, «tale disposizione rientra nella peculiare attenzione pastorale che il Santo Padre ha inteso dare a quella realtà, rivolta a favorire e promuovere i frutti di bene».È il «confessionale del mondo» aveva detto di Medjugorje il defunto cardinale Joachim Meisner, uno dei cardinali dei dubia e grande amico di Joseph Ratzinger. «Dai frutti si conosce la pianta», diceva l'esorcista Gabriele Amorth. «Il messaggio punta, come a Fatima», ha scritto ancora Amorth, «sul ritorno alla vita cristiana, alla preghiera, al digiuno… un avamposto nella lotta contro il demonio», ecco cos'è Medjugorje.
L’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Carlo Messina (Ansa)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Ansa)
Il magistrato penale Giuseppe Bianco (Imagoeconomica)