2021-09-15
«Letta si vergogna del Pd e scappa. Mps, enorme conflitto d’interessi»
Il segretario del Partito comunista Marco Rizzo, candidato alle suppletive di Siena: «I dem indifendibili sulle banche. Il green pass è un'arma di distrazione di massa per le cartelle esattoriali. Il governo ci lascerà al verde».Marco Rizzo, segretario del Partito comunista, è candidato alle elezioni suppletive della Camera dei deputati per il collegio Toscana 12, quello di Siena, dove è in corsa anche il segretario del Pd Enrico Letta. Le elezioni si terranno il prossimo 3 e 4 ottobre. Si tratta del seggio lasciato libero da Pier Carlo Padoan, diventato presidente di Unicredit. Proprio Unicredit, in questi giorni, è sotto i riflettori per l'ipotesi di acquisizione di parti del Monte dei Paschi di Siena. Ieri l'Unione provinciale agricoltori ha organizzato un confronto tra i candidati, ma Letta non si è presentato. Paura? «Credo proprio che si tratti di paura: Letta sfugge alle domande che gli avrei fatto» Quali? «Gli avrei chiesto del conflitto di interessi di Mps, del fatto che questo è un territorio turistico agricolo e l'Italia su questo versante si trova di fronte a un'Europa matrigna. Altro che ci vuole più Europa!».Partiamo dal conflitto di interessi. «Qua c'è un combinato disposto di uso distorto della politica: si passa dalla Camera ai ministeri, dai ministeri alla presidenza delle banche attraverso porte girevoli. Abbiamo Padoan che prima fa il deputato del Pd, poi fa il ministro e poi fa il presidente di Unicredit, e il segretario del Pd che si candida al posto di Padoan, ma vergognandosi del simbolo del Pd».Letta ha rinunciato al simbolo, infatti. Che ne pensa? «Io sono il segretario di un piccolo partito, ma non mi vergogno del mio simbolo. Letta si vergogna, e lo copre. È una cosa incredibile, e neanche può dire che c'è un problema di coalizione. È una partita nazionale, e per questo mi sono candidato: per spiegare cosa sta succedendo in Italia, in Europa e nel mondo, e in questo collegio c'è un concentrato di temi importanti».Ad esempio? «Oggi (ieri, ndr) al confronto al quale non ha partecipato, si parlava di agricoltura. Gli avrei chiesto un parere sul fatto che la Commissione europea ha accettato la procedura per il Prosek, prodotto in Croazia. Forse Letta non voleva sentirselo dire».Torniamo al discorso sulle banche… «Le modalità bancarie classiche sono venute a perdersi. Non c'è più la miriade di piccole banche che davano prestiti alle famiglie, ai commercianti, alle imprese. Oggi abbiamo una concentrazione di due grandi gruppi, Unicredit e Intesa. Invece di fare prestiti, oltre la metà dell'azione delle banche è volta alla vendita di prodotti finanziari, in particolare pensioni e sanità».Intanto le famiglie e le imprese si trovano a fare i conti con una sventagliata di cartelle esattoriali...«Per questo motivo parlano tutti del green pass. Il green pass è fatto apposta per discriminare, dividere il popolo italiano, affinché non veda che sono iniziate a partire 60 milioni di cartelle esattoriali, a causa delle quali migliaia di italiani perderanno la prima casa. Il limite è stato messo a 140.000 euro, quindi è chiaro che molti si troveranno ad avere pignorata l'abitazione. È un processo di depauperamento del popolo italiano che deve essere coperto con armi di distrazione di massa. Non c'è solo l'argomento vaccinale che serve a questo scopo: c'è la legge Zan, c'è il referendum sull'eutanasia, quello sulla cannabis, c'è lo ius soli. Aggiungerei a questo punto l'istituzione per legge della vittoria del Torino nel derby con la Juventus, per introdurre un altro argomento di discussione».E l'aumento delle bollette di luce e gas? «Siamo di fronte a un aumento cospicuo, del 40%. Questa bella notizia ce l'ha data il ministro green, Cingolani».Green nel senso che lascia gli italiani al verde? «Esatto, un green che si collega più che altro al colore verde delle banconote».Eppure il governo Draghi è nato proprio su questo famoso ministero della Transizione ecologica, che ha convinto Beppe Grillo ad entrare a far parte della maggioranza… «Qui siamo di fronte a un governo di puro potere, che fa la politica economica con Draghi e i suoi ministri tecnici, e poi c'è un laghetto che si chiama il laghetto della politica, dove tutti, con le loro paperelle, giocano e si divertono a litigare ma non contano niente. Ma questo laghetto non ha nulla a che fare con i problemi veri, quelli economici e sociali, sui quali decide tutto Draghi».Un laghetto che occupa giornali, web, tv...«È una gara a chi fa peggio. Nel centrosinistra c'è questa alleanza innaturale tra quelli di mai con Bibbiano e quelli del mai con gli incompetenti, Pd e M5s, che poi si mettono insieme su un principio molto importante» Sarebbe? «Francia o Spagna purché se magna» E poi? «Dall'altra parte non va meglio. Un marziano, un anno e mezzo fa, atterrando sulla Terra avrebbe visto Salvini criticare aspramente l'Europa, con una posizione sulla politica estera multilaterale. Lo stesso marziano, tornato sulla Terra oggi, vedrebbe Salvini totalmente euroatlantico e una posizione un po' bizzarra di Fratelli d'Italia. Aspetto ancora una manifestazione nazionale di Fratelli d'Italia contro il governo Draghi. L'unico partito a organizzarla siamo stati noi».Quindi nessuna differenza tra i partiti? «Oggi non c'è nulla di peggio del Pd»
Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif e il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman (Getty Images)
Riyadh e Islamabad hanno firmato un patto di difesa reciproca, che include anche la deterrenza nucleare pakistana. L’intesa rafforza la cooperazione militare e ridefinisce gli equilibri regionali dopo l’attacco israeliano a Doha.
Emanuele Orsini e Dario Scannapieco