L’ispiratore del Risorgimento viene dipinto come antinazionalista per contrapporlo a Francesco Lollobrigida. Eppure per lui l’Italia era «una di lingua, di memorie, di sangue».Nell’era della polarizzazione politica estrema siamo ormai abituati a tutto. I metodi sono noti e sperimentati: prendere una parola, decontestualizzarla, caricarla di uno stigma negativo assoluto, e poi scagliarla come un corpo contundente contro gli avversari. Oppure: prendere una personalità del passato, «arruolarla», e schierarla metaforicamente contro i propri nemici di oggi. Spiace però che a prestarsi - immaginiamo involontariamente - a queste tecniche sia la presidenza della Repubblica, che per definizione non ha avversari né tantomeno nemici. E la cosa diventa perfino bizzarra nel momento in cui i cori mediatici di accompagnamento si affaticano a spiegarci che quell’istituzione oggi è «terza», mentre domani - per colpa delle «destre» - potrebbe non esserlo più. Giudichi il lettore se sia «terzo» - e anche se sia storicamente e culturalmente corretto - reclutare Alessandro Manzoni per farne, più o meno subliminalmente, la sponda di una coda polemica verso il ministro Francesco Lollobrigida (naturalmente senza mai menzionarlo, ma consentendo a chiunque di collegare i messaggi del Quirinale alle più o meno felici espressioni usate in due circostanze recenti dal ministro dell’Agricoltura).Non dispiaccia a Sergio Mattarella e a Giovanni Bazoli, ma già pare decisamente forzato evocare Manzoni in chiave antinazionalista. Certo, l’autore de I promessi sposi non era affetto da alcun «ismo»: ma fu senza alcun dubbio un convintissimo ispiratore del Risorgimento italiano. E non c’è una sola delle sue pagine che non rappresenti un caldo incoraggiamento agli italiani a liberarsi di ogni giogo straniero. Citiamo da Marzo 1821: «O compagni sul letto di morte o fratelli su libero suol». Di più: da cattolico liberale, da amico e interlocutore di Antonio Rosmini, Manzoni sperò in Roma Capitale, e non mostrò mai simpatia - anzi - per il potere temporale della Chiesa. A proposito. Visto che abbiamo citato Marzo 1821, ode scritta in occasione dei moti carbonari piemontesi, e tutta animata da una speranza di liberazione dalla dominazione straniera, varrà la pena di menzionarne alcuni versi: «O stranieri, nel proprio retaggio torna Italia, e il suo suolo riprende; o stranieri, strappate le tende da una terra che madre non v’è». E più avanti: «O risorta per voi la vedremo al convito de’ popoli assisa, o più serva, più vil, più derisa, sotto l’orrida verga starà». Tutti comprendiamo un meraviglioso sentimento di orgoglio nazionale, unito (e non certo contrapposto) all’aspirazione alla libertà. Tuttavia, in base all’interpolazione quirinalizia, per Manzoni sarebbe «la persona, in quanto figlia di Dio, e non la stirpe, l’appartenenza a un gruppo etnico o a una comunità nazionale, a essere destinataria di diritti universali, di tutela e protezione. È l’uomo in quanto tale, non solo in quanto appartenente a una nazione [...] a essere portatore di dignità e di diritti». Ora, non c’è dubbio su come Manzoni senta vivo il legame tra fede cristiana e fede nella libertà, ma è molto discutibile sostenere che l’appartenenza a una comunità nazionale non rilevi. Citiamo ancora Marzo 1821, dove l’Italia descritta e auspicata è testualmente «una d’arme, di lingua, d’altare, di memorie, di sangue e di cor». Ecco perché, con tutto il rispetto per il Colle, ci è parso fuori luogo mettere nel mirino e quasi stigmatizzare - rispetto al dibattito politico odierno - ogni eventuale riferimento all’etnos. Perché negare o additare in negativo il fatto che ci siano gruppi umani e sociali fondati su una comunanza di lingua, di cultura, di territorio? In fondo, quel tanto di democrazia che si è costruito in Occidente è venuto attraverso gli Stati nazionali, non fuori di essi. Ogni opinione è comunque legittima. A noi resta solo un dubbio, sorto leggendo i giornali di ieri: in quale capitolo de I promessi sposi si parla del Pnrr?
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Varato in nome della «sovranità monetaria» (ora è un valore?), il nuovo sistema nasce già vecchio. E c’è l’incognita privacy.
Ad un portale dedicato alla fornitura di energia green era collegato uno schema Ponzi, che prometteva forniture da impianti fantasma collocati all'estero. Circa 6.000 i clienti truffati. 95 i conti correnti sequestrati oltre a criptovalute e beni di lusso.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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2025-10-31
«The Traitors Italia», il gioco del sospetto sbarca su Prime Video con Alessia Marcuzzi
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«The Traitors Italia» (Amazon Prime Video)
Dopo il successo internazionale, arriva anche in Italia The Traitors. Nel cast quattordici vip e Alessia Marcuzzi alla conduzione, per un reality che rinuncia al gossip e punta tutto su logica, tensione e inganni all’interno di un castello misterioso.






