Manifesti aborto, Brandi e Coghe: «Noi violenti per aver mostrato Michelino in pancia. E Taffo tutto bene?»

Manifesti aborto, Brandi e Coghe: «Noi violenti per aver mostrato Michelino in pancia. E Taffo tutto bene?»
Ansa

«Il Tar del Lazio ha respinto con una sentenza il ricorso proposto dalla nostra associazione contro il diniego da parte del Comune di Roma all'affissione di 500 cartelloni che ritraevano l'immagine di un feto. La motivazione del Tar? Per 'lo smodato impatto emotivo' e perché sarebbero stati superati i 'limiti di violenza semantica'. Ora giudicate voi se c'è violenza nelle nostre frasi sull'embrione: TU ERI COSI' A 11 SETTIMANE, TUTTI I TUOI ORGANI ERANO PRESENTI, GIA' TI SUCCHIAVI IL POLLICE. E poi domandiamoci perché un bambino nella pancia oggi scandalizzi più di certe foto volgari e piene di nudità o dell'invito al consumo di marijuana che si incontrano per strada alzando gli occhi agli spazi pubblicitari» hanno dichiarato Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente di Pro Vita, diventata oggi Pro Vita & Famiglia, e autori della campagna pubblicitaria che provocò prima le polemiche e poi il divieto di affissione da parte del Comune di Roma che ieri è stato giudicato legittimo.

«In pratica la sentenza afferma che il Comune ha il diritto di regolamentare i messaggi che appaiono sugli impianti di sua proprietà e che il messaggio di Michelino, come abbiamo chiamato il bambino rappresentato nelle immagini, supera i limiti della sensibilità comune. Allora perché non vale lo stesso per gli spot dell'Agenzia di Pompe Funebri Taffo? Non contengono anch'essi una certa 'violenza del messaggio' scherzando sulla morte nostra e dei nostri cari? Ci aspettiamo che il sindaco di Roma Virginia Raggi intervenga su tutti i manifesti provocatori».

Brandi e Coghe concludono annunciando che i loro legali «stanno ora valutando di ricorrere al Consiglio di Stato».

  • Calano gli inattivi e salgono i contratti a tempo indeterminato. Bene gli over 50, giovani più in difficoltà. Resta il nodo salari.
  • Il presidente di Max Mara blocca il progetto del nuovo Polo della moda a Reggio Emilia: «Clima politico divisivo. Il sindaco del Pd si è schierato con la Cgil senza confrontarsi».

Lo speciale contiene due articoli

Un rapporto dell’Europol sugli attacchi terroristici nel continente dimostra la minaccia islamica e anarchica.
content.jwplatform.com

Milano, cuore economico e culturale del Paese, si ritrova oggi al centro di una preoccupante recrudescenza antisemita. Nell’arco di poche settimane, episodi di odio – dalle aggressioni fisiche ai simboli discriminatori – hanno acceso l’allarme nelle comunità ebraiche e tra le autorità cittadine. Un clima cupo, che riporta alla luce una tensione latente e che oggi si esprime con volti, parole e violenze sempre più esplicite. Ne parliamo con Niram Ferretti Giornalsita e saggista.

L’Unione non tollera autonomia. Si rischia il conflitto permanente
La protesta dell'Anm (Ansa)
La tensione fra il primato del diritto di Bruxelles e le nostre norme è divenuta strutturale e non più episodica. L’assetto post-Maastricht è refrattario alla democratizzazione, la sola scelta coerente è quella del recesso.
Le Firme

Scopri La Verità

Registrati per leggere gratuitamente per 30 minuti i nostri contenuti.
Leggi gratis per 30 minuti
Nuove storie
Preferenze Privacy