2018-11-16
«Mando la ruspa e chiedo le spese. I sinti ci devono dare 70.000 euro»
Il sindaco di Gallarate Andrea Cassani è stato il primo ad applicare la nuova legge voluta da Matteo Salvini: «Via il campo abusivo, è una questione di principio. E i cittadini stanno con me».«Ci devono 50.000 euro più 20.000 di multa, non so se li prenderemo ma conta il principio». Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate, profondo Nord, è stato il primo ad applicare la nuova legge voluta da Matteo Salvini, a far sgomberare il campo abusivo dei sinti e a far pagare loro le spese. Legge e ordine. Parole chiave per un ingegnere di 36 anni già noto per aver pagato personalmente il biglietto del treno (sola andata destinazione Milano) a dieci irregolari del Gambia, per avere chiuso col lucchetto il campo dove andavano a pregare abusivamente gli islamici, per avere applicato (primo in Italia) il Daspo urbano agli indesiderati. «Perché un sindaco non deve essere buono o cattivo. Deve provare ad essere semplicemente giusto».Sindaco Cassani, come mai ha deciso di sgomberare i sinti? «È partito tutto prima che nascesse questo governo. A marzo l'ufficio Edilizia privata dell'assessorato all'Urbanistica ha effettuato un sopralluogo al campo nomadi dove vivono 85 persone e ha verificato 25 abusi edilizi. Allora ha notificato gli abusi e ordinato il ripristino».Cosa è successo? «Niente. Dopo i 90 giorni canonici i tecnici sono tornati e hanno toccato con mano che nulla era stato sanato. C'erano perfino case mobili murate e con l'isolamento termico, il famoso cappotto. Un villaggio in piena regola, ovviamente nessuno pagava elettricità e acqua».Lo avete scoperto dalla sera alla mattina? «Il campo esiste da almeno dieci anni. Le amministrazioni precedenti, Forza Italia e Pd, avevano fatto melina. Noi abbiamo applicato la direttiva che ci consente di demolire, chiedere il rimborso delle spese e occuparci delle eventuali fragilità sociali».Ma non è marketing? Come pensate di recuperare il denaro? «Su 85 persone, sono in parecchi ad avere già casa di proprietà e terreni. Alcuni anche l'alloggio pubblico assegnato, ma ci avevano messo altre persone in affitto. Un dirigente del campo a luglio ha comprato una casa ottenendo un mutuo importante».Con quali garanzie? «Non lo so. I sinti dichiarano di mantenersi vendendo il ferro che trovano per strada o che la gente regala loro. Mi sembra un po' poco. Ma se anche non dovessimo recuperare niente sarei contento per due motivi: smettiamo di far pagare alla collettività le loro utenze e facciamo passare un principio di legalità».E con la tutela delle fragilità sociali come la mettiamo? «Molti di loro sono cittadini gallaratesi, faranno la coda come gli altri ai Servizi sociali del Comune e se hanno i requisiti ce ne occuperemo. Se decidono di vivere in casa partecipino al bando Aler e se hanno i parametri otterranno l'alloggio pubblico. Noi di campi nomadi a Gallarate non ne vogliamo più». Come ha reagito la cittadinanza al suo decisionismo? «Benissimo, i cittadini stanno con me. Anche le persone che in passato votavano Dc o centrosinistra non ce la fanno più; aiutare chi ha bisogno non significa far finta di non vedere il degrado, gente al parco a bere birra, bivacchi, risse, criminalità. Come diceva Gianfranco Miglio, per creare un ordine bisogna creare un disordine».Che significa? «Prevedo che gli sgomberati proveranno per qualche giorno a fare i matti in giro per la città, poi si stancheranno».Perché le precedenti amministrazioni lasciavano fare? «Non l'ho mai capito. Che Matteo Renzi e i suoi agevolassero l'immigrazione perché ritenevano che potesse dare risultati politici ci può anche stare. Ma un amministratore locale del Pd che tocca quotidianamente la realtà e vede i suoi concittadini preoccupati, come fa ad andare contro chi lo ha eletto?».Sei mesi fa mise sul treno dei cittadini gambiani clandestini pagando di tasca sua. Le piacciono i colpi di teatro. «Guardi, ho speso 90 euro per rimandarli a Milano, qui non li voleva neppure la onlus. Ho dato loro qualche soldo per mangiare. Li ho agevolati».C'è una foto in cui lei a sei anni ascolta Umberto Bossi e Roberto Maroni. Fu folgorato? «Spendersi per il territorio e la sua identità, cercare di stare vicini ai cittadini: un insegnamento che arriva da lontano. È chiaro che con Salvini ministro dell'Interno è piu facile far rispettare le regole. Ma nelle città, nei paesi, non serve essere leghista o di destra per vedere i problemi».E allora cosa serve? «Un po' di buonsenso».
Papa Leone XIV (Getty Images)
Sergio Mattarella con la mamma di Willy Monteiro Duarte (Ansa)
Duilio Poggiolini (Getty Images)
L'amministratore delegato di Mediobanca Alberto Nagel (Imagoeconomica)