2022-02-23
Malagò fa il bullo: «Nole a Roma? Un errore»
Il numero uno del Coni: «Senza puntura, niente gare». Però Novak Djokovic è in regola.Moralismo un tanto al chilo malgrado le norme decise dal governo. Dopo l’Australia, anche in Italia è arrivato, pure con un certo anticipo, il caso Novak Djokovic. Al centro delle polemiche, la sua presenza agli Internazionali di tennis di Roma, il prossimo 2 maggio. L’ultima racchettata contro il tennista serbo l’ha tirata ieri il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Se è giusto che Djokovic partecipi agli Internazionali di tennis a Roma? Assolutamente no. Perché ammesso e non concesso che uno si faccia la doccia in un camper, che mangi e dorma da solo e in situazioni di fortuna, è il messaggio che è sbagliatissimo». Il numero uno dello sport italiano è quindi contrario al via libera al campione di tennis, privo di vaccino, per partecipare alla competizione, purché non entri in contatto con ambienti pubblici. «Il punto centrale», ha ribadito Malagò, appena rientrato dalle Olimpiadi invernali in Cina, dove, benché vaccinato, ha avuto il Covid ed è stato in quarantena, «è che bisognerà vedere cosa succederà da qui a maggio, e io spero che la situazione sia migliore e ci sia possibilità non solo di vedere Djokovic, ma anche di tornare a fare attività sportiva. Ma io ricevo decine di mail ogni giorno di mamme e di papà imbufaliti perché i figli che non hanno il greenpass non possono fare sport. Spiegatemi perché invece un campione nella stessa condizione lo può fare».Lo aveva spiegato il sottosegretario allo Sport, Valentina Vezzali: «Per lui come per tutte le persone che sono in Italia valgono le normative che sono in vigore nel nostro Paese». Djokovic potrebbe giocare anche senza vaccino perché, notava la Vezzali, «chiunque voglia giocare a tennis individualmente può farlo. Ovviamente, dovesse Djokovic venire in Italia, qualora non avesse il green pass rafforzato, non potrebbe dormire in albergo, andare al ristorante, usare i mezzi pubblici, gli spogliatoi, le docce. Se riuscisse a trovare un’alternativa, come affittare una casa e un mezzo proprio, andare direttamente al campo con la divisa per giocare, allora potrebbe farlo. Ma da qui a maggio mi auguro la situazione possa essere diversa e di conseguenza gli scenari saranno diversi». Adriano Panatta, invece, era andato giù durissimo contro il giocatore: «Per me o si vaccina o farebbe meglio a starsene a casa. Deve attenersi a quelle che sono le leggi, i decreti italiani. Se la legge lo consente, allora può giocare».Anche Fabrizio Pregliasco aveva precisato: «Lui è stato uno dei tanti cattivi maestri, un pessimo esempio. Ma se la legge lo permette ci sta».