2021-09-21
Maestra zittisce il prete che prega a scuola
Intolleranza laicista in un paesino del Friuli: al sacerdote invitato a benedire l’edificio restaurato è stato impedito di recitare il Padre nostro perché «non è consentito». Eppure la Cassazione ha appena stabilito che il crocifisso in aula non è discriminatorioA pochi giorni dal pronunciamento con cui la Corte di Cassazione - chiudendo, con la sentenza a Sezioni unite numero 24414, l’ennesima questione originata dalla presenza del crocifisso in aula - ha stabilito che l’affissione del simbolo cristiano «non costituisce un atto di discriminazione», era lecito aspettarsi che, per un po’, sulla laicità scolastica i toni potessero abbassarsi. Invece no, il tema resta decisamente caldo. Lo testimonia quanto accaduto all’inaugurazione di una scuola elementare dove il parroco, dapprima convocato per dare la benedizione, è stato poi prontamente bloccato da una maestra, lasciando di sale i presenti, che mai si sarebbero aspettati di assistere a un episodio simile. Il fatto è avvenuto mercoledì scorso a Precenicco, comune da poco più di 1.400 anime del Friuli Venezia Giulia, e l’occasione era quella dell’inaugurazione, a seguito di opportuni lavori di restauro, dell’istituto intitolato al duca d’Aosta Emanuele Filiberto. Oltre agli allievi, un’ottantina di bambini in grembiule diligentemente seduti sul prato antistante l’edificio, erano presenti tutte autorità locali: il sindaco, Andrea De Nicolò, il presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, l’assessore regionale Graziano Pizzimenti nonché i consiglieri regionali Mauro Di Bert e Maddalena Spagnolo. Per impartire una benedizione all’evento era stato chiamato anche don Cristiano Samuele Zentilin, il quale, portato come da copione un breve saluto, con una mano sull’aspersorio si apprestava a recitare una preghiera - il Padre nostro - quando è stato immediatamente fermato da una maestra: «Non è consentito». Parole davanti alle quali il parroco, incredulo, si è subito fermato, interrompendo il clima spensierato che, fino a quel momento, aveva caratterizzato la mattinata. Il gelo è così sceso subito un po’ tra tutti i presenti.Tra i più increduli, anche Di Bert che, ripercorrendo l’accaduto, ha fatto presente come il sacerdote nel suo intervento avesse «invitato alla tolleranza nei confronti degli altri, spiegando che l’ora di religione serve anche a educare alla convivenza». «Chi ha invitato il parroco», ha inoltre aggiunto Di Bert, «lo aveva fatto per garantire la benedizione che conosciamo, salvo poi fermarlo dinanzi a tutti». In effetti, non si capisce bene quale possa essere stato il senso della convocazione, per l’inaugurazione di una scuola, di un sacerdote per poi, di punto in bianco, bloccarlo impedendogli di dare una benedizione e di accompagnarla con la più nota delle preghiere. Che cosa ci si aspettava che potesse fare un prete in quella sede, cantare un canzone? Portare dei fiori? Impartire una qualche «benedizione laica»? È pur vero che quelli che viviamo sono tempo bizzarri e c’è ormai da aspettarsi di tutto, come per esempio prova il fatto che il nuovo presidente dei cappellani della prestigiosa università di Harvard - da poco individuato in Greg Epstein - sia un saggista ateo; tuttavia, che in Italia un sacerdote tenti di benedire religiosamente un evento pubblico a cui è chiamato, com’è avvenuto a Precenicco, è davvero il minimo sindacale. Per questo anche Zanin, che come detto era presente, non ha nascosto la sua amarezza per l’accaduto, in cui scorge gli effetti liberticidi della cultura dominante. «Recitare in pubblico il Padre nostro», ha infatti spiegato il presidente del Consiglio regionale friulano, «viene ritenuto un atto politicamente scorretto, da proibire. Non sono affatto d’accordo con questa impostazione culturale, che con la scusa di non urtare la sensibilità altrui, rischia estraniarsi non solo dai nostri valori, ma anche dalle nostre tradizioni».Una nota di disappunto è venuta anche dalla consigliere Spagnolo: «Così si rischia di perdere il senso della nostra cultura e della tradizione religiosa oltre che, prima ancora, il buon senso. Ben vengano le benedizioni degli edifici scolastici, svolte come devono essere svolte». Anche parecchi genitori, che mercoledì non erano presenti all’inaugurazione delle elementari, una volta informati del mancato Padre nostro si sono dichiarati indignati.Da parte sua, il sindaco De Nicolò, oltre a esprimere a sua volta stupore per quanto avvenuto, ha fatto capire che un simile episodio non si ripeterà. Anzi, prossimamente il sacerdote sarà chiamato per nuovi appuntamenti. «Tutti, io per primo che sono cattolico praticante», ha spiegato il primo cittadino di Precenicco, «siamo rimasti spiazzati quanto il parroco. Ma a breve inaugurerò la biblioteca e le tribune del campo sportivo, con tanto di benedizione». Un piccolo suggerimento: prima di convocare nuovamente il povero don Zentilin o chi per lui, meglio prima accertarsi che non vi sia anche qualche maestra laicista nei paraggi. Non si sa mai.