2025-05-14
Macron continua a far suonare il suo quartetto d’archi senza frecce
Da sinistra: Keir Starmer, Emmanuel Macron e Friedrich Merz (Ansa)
L’inquilino dell’Eliseo, debolissimo in patria, cerca gloria all’estero. Questo attivismo, contagioso per Berlino e Londra, serve solo a irritare Mosca e Washington. Scoraggiando la tregua.Emmanuel Macron mi fa venire in mente quei genitori che, andando dai professori, si sentivano dire: «Il ragazzo si impegna tanto, ma proprio non ce la fa». Un gradino sotto a quelli che «avrebbero potuto fare di più ma non si impegnano». L’ultima iniziativa, in ordine di tempo, è questo incontro che si è svolto sabato scorso a Kiev tra i cosiddetti «volenterosi», dei quali lo stesso Macron si è autoproclamato il leader. Praticamente fa tutto da solo e non si accorge del livello ormai comico, se non ridicolo, che ha raggiunto. Con lui, sabato a Kiev, c’erano il leader inglese, Keir Starmer, quello tedesco, Friedrich Merz, e quello polacco, Donald Tusk. Giorgia Meloni e Ursula Von der Leyen si sono collegate da remoto (il fatto non è privo di significato). Si sono trovati e hanno stabilito i punti chiave di un accordo che sono: che l’Ucraina sarebbe stata pronta da lunedì al cessate il fuoco e Mosca ha risposto che ci sarà una tregua quando smetteranno di inviare le armi a Kiev. Poi, col ruggito della formica, i quattro hanno intimato a Mosca di accettare la tregua di 30 giorni. La Von der Leyen ha detto che Mosca deve accettare la tregua di 30 giorni e sanzionare i consorzi Nord Stream 2. La Meloni ha detto che il cessate il fuoco è urgente, tenendosi su una posizione talmente prudente da non ostacolare le vere trattative in corso che, certo, non dipendono dai volenterosi, anche perché l’accordo di cui parlano Macron e il suo quartetto d’archi senza frecce, ebbene, quell’accordo sarà suonato su un altro pianoforte e cioè quello che dovrebbe svolgersi giovedì a Kiev con l’incontro auspicato tra Zelensky e Putin. Tra l’altro, è evidente che questo era il momento più infelice per questa riunione dei volenterosi perché, certamente, non è stato gradito da Vladimir Putin, che lo ha detto chiaramente, e da Trump, che ha usato parole consolatorie nei confronti della velleitarietà di questi quattro presidenti due dei quali, il francese e il tedesco, si trovano in una posizione politica ed economica di estrema debolezza. Il giochino del galletto francese è noto da tempo: poiché non se lo fila più nessuno in Francia, cerca qualcuno che se lo fili all’estero fino a compiere gesti che una persona normale si vergognerebbe come un ladro a mettere in atto: vedi quando in San Pietro ha tentato di infilare la sua sedia fra Donald Trump e Volodymyr Zelensky e lo stesso Trump gli ha detto: «Tu qui non ci dovresti stare». Il buon Macron, aiutato da un alto prelato, ha ripreso la sedia e non è dato sapere cosa ne abbia fatto, probabilmente, dalla rabbia, l’ha scagliata da qualche parte. Povero il nostro Emmanuel: le prova tutte ma non ne azzecca una. Sicché, le piglia in casa, per non prenderne più e rifarsi la faccia va all’estero e lì se lo filano meno che in casa stessa. Il colpo di genio lo raggiunse quando propose di inviare le truppe francesi sul suolo ucraino a combattere contro Putin che, forse non glielo avevano detto, avrebbe voluto dire l’entrata in guerra della Francia contro la Russia. Comunque ci fu, nel 2022, a portata di mano, la possibilità di un possibile inizio delle trattative, ma i signori della guerra non la vollero dando retta sia a Zelensky che a Putin: il primo pensava che con gli aiuti europei e americani avrebbe potuto vincere la guerra sul campo, il secondo pensava di sbaragliare l’Ucraina in pochi giorni. Non accadde né l’uno né l’altro e, nel frattempo, a spanne, sono morte un milione di persone. L’Europa in tre anni ha saputo solo inviare armi e sanzionare la Russia con il risultato che le sanzioni non hanno messo in ginocchio la Russia, come auspicato, non è partita nessuna azione diplomatica seria per mettere al tavolo Ucraina e Russia e si sono inviate armi e si continuano a inviare. Per carità, nessuno dimentichi che la Russia è l’aggressore e l’Ucraina l’aggredito ma, in questi casi, la prima cosa che un’istituzione politica come l’Europa dovrebbe fare, essendo la più direttamente interessata al conflitto per le sue gravi ripercussioni economico-energetiche, è quella di far qualsiasi sforzo per avviare una trattativa. C’è da dire, con grande rammarico, che l’Europa, nonostante la sua popolazione superiore agli Stati Uniti e la sua forza economica imponente, non ha l’autorevolezza politica per trattare alcunché non essendo, di fatto, un ente politico dotato di credibilità e forza internazionale e snobbato sia dalla Russia che dagli Stati Uniti. Per mettere al tavolo due che sono in guerra occorre che questi due, entrambi e non solo uno, riconoscano la potenza internazionale. Putin sa perfettamente che questa potenza l’Europa non ce l’ha. Probabilmente lo sa anche Zelensky ma, con l’acqua alla gola, ha ricevuto volentieri le armi dall’Europa anche per dimostrare al suo popolo che avrebbe resistito in tutti i modi possibili e immaginabili. Altra cosa da ricordare ai volenterosi è che se non fosse stato eletto Trump nessuno, di fatto, a parte un tentativo di Erdogan non andato a buon fine, ha fatto nulla. Ci è voluto Donald a tirare il sasso nello stagno sia pure con modalità e metodi che magari non ci piacciono, ma che hanno avuto l’efficacia di movimentare la situazione che ormai puzzava come l’acqua stagnante. Non a caso Putin e Zelensky, ammesso e non concesso che Putin ci vada, si troveranno a Istanbul e non a Bruxelles. La Turchia è diventata il luogo che doveva essere l’Europa, l’antica Costantinopoli si è sostituita alla giovane Bruxelles.Questi sono i fatti, almeno per chi ha mantenuto una quota minima di onestà intellettuale. Ditemi voi, in tutto questo, quale finalità poteva sperare di avere l’incontro dei volenterosi. Insegnavano i filosofi medioevali che la volontà viene dopo la conoscenza. Il quartetto di Macron ha fatto il contrario, invece di valutare la situazione e poi usare la volontà, ha usato la volontà senza capirci niente. Hanno voluto essere intraprendenti e si sono dimostrati inetti, si sono autodefiniti volenterosi non avendo chiaro che quella volontà senza obiettivi realistici si è dimostrata debole, ondivaga e pervicace nello sbagliare tutto ancora una volta. Nel frattempo, detto tra le righe, Trump si appresta a giocare un ruolo anche in questa occasione di Istanbul.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.