2020-03-05
Macron regalò mascherine ai cinesi. Ma ora mancano anche per i francesi
Parigi fa sequestrare gli stock sanitari, diventati sempre più rari In Iran alti funzionari del regime e un ministro fra i contagiati.Il coronavirus non è una semplice influenza. A metterlo nero su bianco è stata ieri l'organizzazione mondiale della Sanità, spiegando che, a livello globale, circa il 3,4% dei contagiati dal Covid-19 è morto, mentre l'influenza stagionale generalmente uccide meno dell'1% degli infetti. E, a differenza dei malanni di stagione, nessuno è immune al coronavirus, essendo un agente patogeno sconosciuto per il quale ancora non esistono vaccini e trattamenti specifici. Nonostante la dimensione dell'epidemia, che nel mondo conta oltre 94.000 contagi e più di 3.2100 morti, l'Oms non ha ancora definito quella del Covid-19 come una pandemia, sostenendo che il virus può essere ancora contenuto. A definirla tale, per la prima volta, è stato il ministro tedesco della Salute, Jens Spahn, esponente della Cdu, aspirante successore di Angela Merkel alle prossime elezioni tedesche, parlando ieri al Bundestag: «Il picco della diffusione non è stato ancora raggiunto. Le strutture sanitarie saranno riadeguate alla situazione e gli interventi medici pianificabili rimandati. A chi mostrerà sintomi lievi si chiederà di stare a casa. Nessuno può dire quando questo momento verrà. Ma per me è importante dire che può arrivare», ha avvertito Spahn, che ha però invitato i suoi cittadini alla calma e alla coesione «Paura e ansia sono reazioni umane. Certo è inquietante avere a che fare con un virus che non conosciamo. Certo sono inquietanti le immagini dalla Cina. Ma non è la prima volta che la nostra società si confronta con dei pericoli». Berlino, con 262 contagiati, corre quindi in fretta ai ripari. La compagnia area Lufthansa ha tagliato circa 150 voli. Le mete italiane che avranno una minore copertura saranno Milano, Venezia, Roma, Torino, Verona, Bologna, Ancona e Pisa. Sulla scia di un comunicato dell'Oms, che avverte di una carenza globale di dispositivi protettivi, l'unità di crisi tedesca diramerà un provvedimento con il quale vieterà l'export del materiale sanitario di protezione, come le mascherine, guanti e tute protettive, mentre la regione del Nordreno-Vetfalia, la più colpita dal virus con già 111 casi positivi, ha annunciato di voler comprare un milione di mascherine protettive per medici e infermieri: «Per ora, abbiamo raccolto e spedito nella circoscrizione di Heinsberg 7.000 mascherine, circa 3.000 tute sanitarie e 2.000 test» ha spiegato il ministro della Salute locale in conferenza stampa a Duesseldorf, Karl Josef Laumann. Oltre alla Germania, a bloccare le esportazioni di mascherine hanno provveduto anche Russia, Marocco, Turchia, Kenya, Kazakistan, Thailandia e Taiwan, quest'ultima già dal 24 gennaio.Emmanuel Macron, martedì aveva dato l'ordine di sequestrare tutti gli stock di mascherine fino al 31 maggio, forse pentendosi di aver inviato alla Cina, un mese e mezzo fa, 17 tonnellate di materiale sanitario, tra cui tute mediche di protezione, mascherine, guanti e prodotti disinfettanti, in segno di solidarietà. Ma per combattere la crisi, ieri Parigi ha preso nuovi provvedimenti. Il ministro della Salute, Olivier Véran, ha annunciato la distribuzione di 10 milioni di dispositivi protettivi destinati agli operatori sanitari in tutte le farmacie francesi. La consegna di mascherine chirurgiche può avvenire unicamente su prescrizione medica. Le misure si sono rese necessarie anche in seguito al furto di 8.300 mascherine e 1.200 bottiglie di soluzioni idroalcoliche all'Assistance publique, uno degli ospedali di Parigi e di circa 2.000 maschere chirurgiche all'ospedale di Marsiglia. E l'Eliseo cerca di combattere anche lo sciacallaggio dei venditori. Ieri è stato infatti adottato un decreto per fissare i prezzi dei gel disinfettanti dopo il verificarsi di impennate inaccettabili dei prezzi, mentre martedì il ministro dell'Economia, Bruno Le Maire, ha annunciato l'avvio di un'indagine della direzione generale contro le frodi.La Francia tenta quindi di non far precipitare la situazione e di ripartire. Da ieri, il museo del Louvre, simbolo del Paese e chiuso dalla scorsa domenica, è tornato ad accogliere i visitatori e Air France ha confermato tutti i collegamenti con l'Italia, prevedendo anche di riprendere progressivamente le sue operazioni verso Shangai e Pechino, a partire dal 29 marzo. Annullato anche l'obbligo di quarantena per chi rientra da zone a rischio, come l'Italia del Nord, poiché, si legge in un comunicato inviato dalle scuole alle famiglie «tali misure non sono più utili secondo le autorità sanitarie» dal momento che ormai il virus sta già circolando. Il virus spaventa sempre di più invece l'Iran, dove le vittime sono salite a 92 e i contagi totali a 2.336. L'epidemia, dopo aver colpito la vicepresidente, diversi alti funzionari e 23 parlamentari, non ha risparmiato nemmeno il ministro dell'Industria, Reza Rahmani, risultato positivo ieri.