2025-02-25
Macron alla Casa Bianca resta a mani vuote
Dopo il vertice con Donald, per il leader francese c’è la grana dei soldati da inviare «per garantire la pace». E deve pure ammettere: «Impossibile sottrarre ai russi i beni congelati». Intanto si scopre che in patria l’Eliseo profila su X gli utenti di idee conservatrici.Il presidente francese Emmanuel Macron si è incontrato ieri due volte con il suo omologo americano Donald Trump, con la speranza di fargli cambiare idea sull’Ucraina e sui rapporti Usa-Ue. Ma lasciando da parte le tante belle parole, amplificate dai media mainstream transalpini, l’inquilino dell’Eliseo è arrivato a Washington a mani (quasi) vuote e con peso piuma politico. A giudicare da come si è agitato sui social, prima di lasciare Parigi in vista dell’incontro con Trump, qualcuno avrebbe potuto cantare a Macron «Tu vuò fà l’americano» di Renato Carosone, perché nelle dichiarazioni del presidente francese c’era tanta voglia di fare lo spaccone, senza però avere in mano granché di concreto. Certo, il leader parigino ha ipotizzato l’invio di truppe di pace europee in Ucraina, ma Trump gli ha ricordato che esiste la Nato e che questa va utilizzata bene.Giovedì scorso, rispondendo in diretta sui social ai francesi che gli ponevano domande, Macron ha forse voluto farsi passare come uno che parla come i giovani delle banlieue transalpine, tanto per essere cool. Così lo si è visto spiegare, in modalità ganassa, che a Trump avrebbe detto, dandogli del tu, «non puoi essere debole di fronte al presidente Putin. Non è da te, non corrisponde al tuo marchio di fabbrica. Come si fa ad essere credibili agli occhi della Cina se sei debole davanti a Putin?». Continuando la sua omelia social, Macron aveva previsto di dire a Trump che «se molli la presa sull’Ucraina, la Russia sarà inarrestabile». Poco dopo il capo di Stato francese ha mostrato tutta la sua determinazione per dire al suo omologo americano «che lavorare con gli europei è nel suo interesse», questo perché «l’Europa ha una capacità di crescita» e c’è «un potenziale economico e di cooperazione con gli europei».Nella giornata di ieri, Macron è arrivato alla Casa Bianca appena prima delle 8 del mattino di Washington. Il presidente americano Donald Trump lo attendeva nello Studio Ovale, per partecipare ad una videoconferenza con i leader del Paesi del G7. Successivamente, verso mezzogiorno, il presidente francese è stato ricevuto nuovamente da Trump per un incontro privato a cui è seguito il pranzo ufficiale.Dopo il primo incontro con l’omologo americano, conclusosi poco dopo le 17:30 (ora di Parigi), all’uscita dalla Casa Bianca, Macron si è presentato alle telecamere con un sorriso stampato in faccia e ha dichiarato che tutto era andato «molto bene» e che aveva ricevuto un’accoglienza «molto buona e molto amichevole». Quasi nello stesso momento, sul profilo X di Macron si poteva leggere questo messaggio: «Da tre anni, l’Ucraina su batte con un coraggio che merita rispetto, contro un aggressore, la Russia. Per la sua sovranità e la sua libertà. Il nostro sostegno all’Ucraina resterà inalterato. Sono a Washington per ricordarlo e per andare avanti con il presidente Trump e i nostri alleati». Tornando alla Casa Bianca, il capo dello Stato francese ha dichiarato: «Sono qui come amico». Inoltre ha spiegato che «ci vogliono garanzie affinché la pace sia solida e duratura e la situazione sia stabile». L’inquilino dell’Eliseo ha anche auspicato una «forte» implicazione americana per mantenere la pace in Ucraina e che questa «deve essere coinvolta» nelle discussioni e a far cessare il conflitto. Macron ha ribadito un concetto già evocato in questi anni di guerra, quello di assicurare a Kiev delle «garanzie di sicurezza» che passerebbero attraverso delle misure di «dissuasione». In questo senso, Macron ha dichiarato che gli europei sarebbero «pronti ad arrivare all’invio di truppe in Ucraina» in modo da verificare «che la pace sia rispettata».Alla fine dell’incontro Trump ha detto che il leader del Cremlino accetterà delle truppe di pace europee. Tuttavia, il presidente americano non ha potuto evitare di ricordare che la Nato è sì «uno strumento formidabile» ma solo «quando è utilizzato bene». Un modo per ricordare al suo omologo francese che non ha carta bianca e che deve rivedere le sue smanie di comando di un ipotetico esercito europeo spesso favoleggiato dal leader di Parigi? Chi vivrà vedrà. Parlando delle sanzioni contro Mosca, il capo dello Stato francese ha tenuto un tono meno bellicoso di quello usato sui social. «È impossibile sottrarre i beni congelati russi, questo è contrario al diritto internazionale», ha dichiarato Macron aggiungendo anche che questo tema dovrebbe diventare uno dei punti all’ordine del giorno dei negoziati di pace per l’Ucraina.In ogni caso, Trump si è dimostrato ancora una volta pragmatico e ha dichiarato che gli Stati Uniti dovrebbero recuperare «i soldi investiti in Ucraina» ovvero «350 miliardi di dollari per la sua difesa» che però non hanno «reso niente in ritorno» agli Usa. Questo, secondo l’inquilino della Casa Bianca a causa del suo predecessore Joe Biden definito «colpevole di ciò». Trump ha anche detto che Volodymyr Zelensky potrebbe arrivare a Washington «questa o la prossima settimana». Ma mentre, al di là dell’Atlantico, Macron si faceva passare come paladino della pace, della sicurezza e del diritto in Europa, a Parigi si apprendeva che l’Eliseo ha gli occhi puntati sui profili social di utenti «libertari». Secondo il canale d’informazione pubblico France Info, l’Eliseo ha ingaggiato varie società specializzate di monitorare chi sostiene la corrente di pensiero, sostenuta tra l’altro da Donald Trump, Elon Musk e dal presidente argentino Javier Milei.Dato che ieri ricorreva anche il terzo anniversario dell’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, a partire dalle 19 , la Tour Eiffel si è illuminata con i colori della bandiera di Kiev.
Francesco Nicodemo (Imagoeconomica)
(Ansa)
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Carlo Nordio, Matteo Piantedosi, Alfredo Mantovano (Ansa)