2022-08-27
Ma chi lo sosteneva veniva insultato
Lo scorso ottobre Giuseppe Remuzzi annunciò i suoi risultati su questo giornale, che già dal 2020 racconta casi di successo. Criticare Roberto Speranza però voleva dire prendersi del criminale.«Gli antinfiammatori sono totalmente inefficaci nella cura del Covid-19 e anzi sono potenzialmente pericolosi per cui ne va impedito l’uso», sentenziava il 16 marzo 2020 Claudio Cricelli, presidente della Simg, la Società italiana di medicina generale. In piena pandemia Covid-19, su La Repubblica il medico fu perentorio: «In tutti i casi in cui i medici sospettano un’infezione da Covid, le nostre linee guida dicono che non bisogna usare gli antinfiammatori e tanto meno il cortisone». Oggi, doveva essere un lavoro italiano, pubblicato su Lancet infectious diseases, ad affermare l’esatto contrario. Dopo aver esaminato importanti studi scientifici a livello internazionale, gli autori, dell’Istituto Mario Negri di Milano e dell’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, concludono che la terapia precoce con gli antiinfiammatori ha un «ruolo cruciale» per la gestione domiciliare delle persone con sintomi iniziali di Covid-19. Abbattono i ricoveri del 90%, i tempi di scomparsa dei sintomi dell’80%. Fantastico. Sì, però già si sapeva. Li aveva usati a marzo 2020, con successo, il dottor Andrea Mangiagalli curando la moglie con il Covid, come scrisse La Verità. L’aveva confermato nell’ottobre di un anno fa il professor Giuseppe Remuzzi. «Il nostro trattamento con antinfiammatori riduce le ospedalizzazioni del 90%», dichiarò in un’intervista su queste colonne il direttore dell’Istituto Mario Negri, illustrando il protocollo di cura messo a punto con i colleghi. Bastava utilizzare aspirina, oppure celecoxib e nimesulide. Ormai le evidenze a favore degli antinfiammatori «sono tante», affermò Remuzzi. «Quando io devo curare un paziente non vado a vedere le raccomandazioni, ma cerco nella letteratura e se trovo cose interessanti le utilizzo. Se si aspettano le linee guida…», lasciò così intendere l’esperto la sua posizione critica nei confronti delle linee guida del ministero della Salute. Apriti cielo, i commenti sui social furono violenti, La Verità che sceglieva posizioni no vax era una cosa da assassini e trattare il Covid senza vaccino e in spregio del protocollo di Roberto Speranza era da folli.Già, le famigerate linee guida per le cure domiciliari. Uscite dieci mesi dopo l’inizio della pandemia e basate per lungo tempo su «tachipirina e vigile attesa», mentre si moltiplicavano le ondate dei contagi, crescevano i ricoveri e il numero dei morti. La medicina del territorio avrebbe potuto funzionare, se si fosse intervenuto nelle primissime fasi della malattia con antinfiammatori e corticosteroidi per prevenire l’aggravarsi del paziente ed evitare il collasso di reparti e terapie intensive. La circolare del 30 novembre 2020 fu aggiornata solo il 26 aprile 2021. La vigile attesa rimaneva, integrata con la postilla «intesa come costante monitoraggio dei parametri vitali e delle condizioni cliniche del paziente»; e al solo paracetamolo venivano aggiunti i Fans, nei trattamenti sintomatici. Un mese prima, Norberto Perico, capo dipartimento di ricerca bioingegneria dell’Istituto Mario Negri, aveva dichiarato: «Non suggerisco la tachipirina (paracetamolo), perché ha un potere antinfiammatorio molto modesto» e in base a diversi studi, riducendo i livelli di glutatione «potrebbe essere peggiorativo». In quei mesi di vigile attesa, i morti per Covid passarono da 55.576 a 119.539. Forse, quei 63.963 pazienti che si aggiunsero all’elenco delle vittime potevano essere salvati con trattamenti immediati, efficaci. E quanti dei 175.226 decessi che a oggi contiamo, non erano per malattia grave, ma perché non vennero applicati da subito protocolli efficaci? Il lavoro oggi pubblicato ribadisce «raccomandazioni terapeutiche» che molti medici misero in atto, salvando pazienti ma finendo sospesi dagli Ordini per aver curato seguendo la letteratura scientifica, non linee guida ministeriali inadeguate. Esortano a «intervenire all’esordio dei sintomi a casa», a «iniziare la terapia il prima possibile» e a «fare affidamento sui fans». Quindi celecoxib e nimesulide, aspirina o ibuprofene. Con il ministro Speranza si è perso soltanto tempo.
Ecco #DimmiLaVerità dell'11 settembre 2025. Il deputato di Azione Ettore Rosato ci parla della dine del bipolarismo italiano e del destino del centrosinistra. Per lui, «il leader è Conte, non la Schlein».
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello (Imagoeconomica)
Il presidente di Assoprevidenza Sergio Corbello: «Dopo il 2022 il settore si è rilanciato con più iscritti e rendimenti elevati, ma pesano precariato, scarsa educazione finanziaria e milioni di posizioni ferme o con montanti troppo bassi».