2022-07-12
I Lupi Grigi spaventano i Balcani e l'Europa
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Il saluto dei Lupi Grigi durante una manifestazione in Turchia (Getty Images)
Il movimento nazionalista panturco, secondo una recente inchiesta, si sarebbe espanso in Bosnia aiutando Erdogan nella lotta agli oppositori del movimento Hizmet. Anche in Europa i nostalgici dell'Impero ottomano sarebbero in espansione.Una recente inchiesta del Balkan Investigative Reporting Network (BIRN) ha rivelato come i Lupi Grigi (Bozkurtlar ), l’organizzazione nazionalista ed estremista turca, abbiano istituito un ramo bosniaco il cui leader Huseyin Cakalli ha aiutato il regime del presidente Recep Tayyip Erdogan a prendere di mira gli oppositori del cosiddetto movimento Hizmet, fondato dal predicatore turco Fetullah Gulen che vive blindato in Pennsylvania (USA) dal 1999. L’uomo, che oggi vive a centinaia di chilometri dalla Bosnia ed Erzegovina (nell'estremo sud-est della Turchia), è ancora considerato un'autorità dai membri dell'organizzazione da lui fondata nel Paese balcanico. I Lupi Grigi che sono ufficialmente chiamati Ulku Ocaklari in Turchia sono affiliati al ramo del Partito del Movimento Nazionalista di estrema destra (MHP), fedele alleato politico del Partito per la Giustizia e lo Sviluppo di Erdoğan (AKP). I Lupi Grigi sono nati negli anni sessanta su iniziativa del colonnello Alparslan Türkeş e come osserva l’analista Simone Zoppellaro «propongono un’ideologia neofascista e fortemente razzista che affonda le sue radici nel panturchismo. Inoltre si sono resi responsabili di assassinii, minacce e violenze, in Turchia e non solo, contro armeni, greci, curdi, aleviti e comunisti». Il più famoso lupo grigio è Mehmet Ali Agça che nel 1981 attentò alla vita di Giovanni Paolo II. Huseyin Cakalli ha pubblicamente condannato la messa al bando dei Lupi Grigi in Francia (2020) e il divieto dell'uso del suo saluto in Austria e le proposte negli Stati Uniti e nell'Unione europea di dichiararlo un'organizzazione terroristica. Gli estremisti turchi preoccupano la Germania visti che recenti stime parlano di almeno 20.000 membri sul territorio tedesco; inoltre, Cakalli ha rivendicato con orgoglio di aver preso parte personalmente alla ricerca dei gulenisti in Bosnia: «Ho denunciato i gulenisti in Bosnia ed Erzegovina. Ho chiamato la polizia locale. Sono venuti e hanno chiesto chi fossero», ha detto che lo considerava «una cosa naturale da fare perché considero le attività dei Lupi Grigi come un braccio esteso della politica ufficiale turca».I cittadini turchi che erano stati etichettati dalle autorità di Ankara come gulenisti sono fuggiti dalla Bosnia per la paura, non sapendo se l'atteggiamento di Sarajevo potesse cambiare o meno in futuro. Cakalli si è detto deluso dalla decisione del tribunale, sostenendo che i seguaci di Gulen avrebbero dovuto essere detenuti perché «se ha tradito il mio Paese, domani farà lo stesso con i bosniaci». I nazionalisti turchi e lo stesso Erdogan rifiutano in tutti i modi il genocidio degli armeni compiuto attraverso deportazioni ed eliminazioni perpetrate dall'Impero ottomano tra il 1915 e il 1916, che causarono circa 1,5 milioni di morti. Il ministro dell'Interno francese Gerard Darmanin ha affermato che l'organizzazione turca «incita alla discriminazione e all'odio ed è coinvolta in azioni violente» e il ministero degli Esteri turco ha definito il divieto «vergognoso». Nei Paesi Bassi e in Germania sono pendenti diverse iniziative per bandire completamente i Lupi Grigi, mentre il Parlamento europeo ha esortato i Paesi membri dell'UE a dichiararlo «gruppo terroristico».Una risoluzione del Parlamento europeo nel 2021 descriveva i Lupi Grigi come razzisti di destra. La risoluzione avverte che «l'organizzazione sta crescendo in Europa e deve essere monitorata da vicino. È particolarmente minacciosa per le persone di origine curda, armena o greca e per chiunque considerino un avversario», si afferma nel documento. Nel 2018, l'Austria ha aggiunto il saluto della mano dei Lupi Grigi alla sua lista di simboli vietati. L'organizzazione rimane attiva nel Paese, come evidenziato nel 2020, quando i membri dei Lupi Grigi hanno scatenato scontri in un raduno pacifico di un'organizzazione di donne curde a Vienna, con l'obiettivo di evidenziare il numero crescente di femminicidi in Turchia e Austria. Altra chiara indicazione della loro vicinanza al governo turco è il cosiddetto «saluto del lupo» occasionalmente usato in pubblico da alti politici turchi tra cui il presidente Erdogan e il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu.Il direttore esecutivo del Counter Extremism Project, David Ibsen, ha descritto i Lupi Grigi come «un'organizzazione e un movimento fascista internazionale, nazionalista turco e pan-turco». Secondo Ibsen «i nazionalisti turchi vedono la sconfitta dell'Impero ottomano nelle guerre balcaniche come una grande tragedia che ancora non possono accettare, motivo per cui stanno cercando di consolidare la loro influenza nella regione». Per questo Ankara investe massicciamente nel restauro di moschee ed edifici storici del periodo ottomano nei Balcani, in modo che questi possano essere visti come parte dell'espansione del potere del neo-ottomanismo.
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