2021-05-10
        L’Ue non rinnova con Astrazeneca. Così crescerà l’ondata di rifiuti
    
 
        Ursula von der Leyen (Ansa)
    
Vince Berlino. Il rischio è la psicosi: in Italia giacciono inutilizzate già 1,7 milioni di dosi.Alla luce della guerra dichiarata dalla Ue fin dall'inizio contro il vaccino anglosvedese, la parabola Astrazeneca non poteva che finire così. Non hanno quindi sorpreso le parole di ieri del commissario al Commercio interno europeo, Thierry Breton: «Per il momento la Commissione europea non ha rinnovato il suo contratto per i vaccini anti Covid sviluppati da Astrazeneca oltre la scadenza dell'attuale contratto, prevista alla fine di giugno», ha annunciato ai microfoni di France Inter sottolineando che Bruxelles non ha rinnovato l'ordine dopo giugno, «vedremo cosa succederà». Prevedibile, considerando anche l'azione legale avviata dalla Ue contro Az davanti alla corte belga per il mancato rispetto del contratto sulle consegne (la prossima udienza è fissata per il 26 maggio). Breton ha definito il vaccino «molto interessante e molto buono», soprattutto «per le condizioni logistiche e le temperature» cui può essere conservato. Ma il commissario ha poi aggiunto che «abbiamo iniziato con Pfizer a lavorare con la seconda fase e i vaccini di seconda generazione». Confermando che la linea Ue che è quella dettata da Berlino: puntare tutto per le forniture dei prossimi anni sul prodotto creato dalla tedesca Biontech insieme all'americana Pfizer. Non a caso - mentre era in corso il vertice dei 27 leader europei a Oporto andato avanti anche ieri - Bruxelles ha approvato un contratto per 900 milioni di dosi garantite più 900 milioni di opzioni con Pfizer-Biontech per il 2021-2023. Di certo, la mossa annunciata da Breton è il prevedibile finale di un'operazione iniziata ancora prima che Astrazeneca fosse approvato dall'Ema. La vera cartina di tornasole sarà Johnson&Johnson, sperando che da Bruxelles non venga suonata la stessa musica.Quale effetto avrà, intanto, lo stop al contratto con Astrazeneca sulla campagna vaccinale italiana? Dal punto di vista operativo, le consegne previste dagli accordi vigenti (se saranno rispettate) basteranno per garantire i richiami: nel secondo trimestre di quest'anno, ovvero da qui a giugno, sono attese più di 10 milioni di dosi, e nel terzo trimestre 2021, che termina a settembre, oltre 26 milioni di dosi. Non rinnovare il contratto significa, però, mandare il messaggio che la Ue non vuole Astrazeneca. E «se non lo vuole l'Europa perché dovrei prenderlo io?», può facilmente pensare chi si presenta all'appuntamento con il vaccino. Il rischio è quindi quello di alimentare la psicosi ingiustificata che ha creato un sottoutilizzo importante in alcune regioni come la Sicilia con 112.000 dosi ferme nei frigoriferi (il 49,3% di quelle consegnate), o la Basilicata che ha a disposizione il 46,86% di quelle consegnate. Per un totale nazionale di oltre 1,7 milioni di Az ferme in frigo. Nel Lazio sono state già prenotate tutte le dosi del vaccino Pfizer per maggio, sono disponibili ancora, sempre per maggio, 100.000 slot di prenotazione per Astrazeneca e J&J. Idem all'Asl Napoli 2 Nord che non aprirà alcuni dei propri 18 centri vaccinali oggi e domani perché nelle farmacie dell'azienda sanitaria, complice anche la scelta di Vincenzo De Luca di uscire dal sentiero delle categorie prioritarie tracciato dalla struttura commissariale per vaccinare la qualunque, sono finite le scorte di Pfizer e di Johnson&Johnson mentre c'è ancora un limitato stock di Astrazeneca. Non solo. A Matera l'«Astranight», l'iniziativa di Regione Basilicata e Azienda sanitaria locale per dedicare una notte alla somministrazione «libera» di Astrazeneca a chi ha un'età fra 60 e 79 anni, è stata un flop: sono state somministrate solo 250 dosi su 750. Intanto la Lombardia (dove meno dell'1% delle persone vaccinate dice no a Vaxzevria grazie anche alle rassicurazioni da parte degli operatori sanitari che hanno smontato qualunque resistenza) ha chiesto di avere ulteriori dosi Astrazeneca qualora nelle altre regioni venissero rifiutate. E lo stesso ha fatto il Piemonte. Ma il governo ha risposto picche, forse anche per timore di dover dare in cambio un rinforzo di dosi Pfizer a chi lascia in frigo le Az.
Nella prima mattinata del 28 ottobre 2025 la Guardia di Finanza e la Polizia di Stato hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari in tutta Italia ed effettuato il sequestro preventivo d’urgenza del portale www.voltaiko.com, con contestuale blocco di 95 conti correnti riconducibili all’omonimo gruppo societario.
Si tratta del risultato di una complessa indagine condotta dal Nucleo Operativo Metropolitano della Guardia di Finanza di Bologna e dal Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica per l’Emilia-Romagna, sotto la direzione del Pubblico Ministero Marco Imperato della Procura della Repubblica di Bologna.
Un’azione coordinata che ha visto impegnate in prima linea anche le Sezioni Operative Sicurezza Cibernetica delle varie Regioni e gli altri reparti territoriali della Fiamme Gialle nelle province di Bologna, Rimini, Modena, Milano, Varese, Arezzo, Frosinone, Teramo, Pescara, Ragusa.
L’operazione ha permesso di ricostruire il modus operandi di un gruppo criminale transnazionale con struttura piramidale tipica del «network marketing multi level» dedito ad un numero indeterminato di truffe, perpetrate a danno anche di persone fragili, secondo il cosiddetto schema Ponzi (modello di truffa che promette forti guadagni ai primi investitori, a discapito di nuovi investitori, a loro volta vittime del meccanismo di vendita).
La proposta green di investimenti nel settore delle energie rinnovabili non prevedeva l’installazione di impianti fisici presso le proprie abitazioni, bensì il noleggio di pannelli fotovoltaici collocati in Paesi ad alta produttività energetica, in realtà inesistenti, con allettanti rendimenti mensili o trimestrali in energy point. Le somme investite erano tuttavia vincolate per tre anni, consentendo così di allargare enormemente la leva finanziaria.
Si stima che siano circa 6.000 le persone offese sul territorio nazionale che venivano persuase dai numerosi procacciatori ad investire sul portale, generando un volume di investimenti stimato in circa 80 milioni di euro.
La Procura della Repubblica di Bologna ha disposto in via d’urgenza il sequestro preventivo del portale www.voltaiko.com e di tutti i rapporti finanziari riconducibili alle società coinvolte e agli indagati, da ritenersi innocenti fino a sentenza definitiva.
Nel corso delle perquisizioni è stato possibile rinvenire e sottoporre a sequestro criptovalute, dispositivi elettronici, beni di lusso, lingotti d’oro e documentazione di rilevante interesse investigativo.
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Ecco #DimmiLaVerità del 31 ottobre 2025. Ospite il senatore di FdI Guido Castelli. L'argomento del giorno è: " I dettagli della ricostruzione post terremoto in Italia Centrale"