2020-10-26
Locali chiusi alle 18, stop a fitness e nuoto. Il regalino di Conte aspettando il Natale
Chigi vara il mini lockdown e rispolvera le «raccomandazioni» per gestire gli spostamenti tra Regioni: consentiti ma sconsigliati.Per ristoratori, pasticceri e baristi il pranzo della domenica, benché annunciato dalle solite bozze circolate senza controllo nelle ore precedenti, deve essere stato difficile da digerire a causa del nuovo dpcm, il terzo in soli undici giorni, firmato da Giuseppe Conte e presentato agli italiani alle 13.30, in diretta tv. Chi aveva fatto di tutto per riaprire in sicurezza, adeguandosi alle indicazioni con termoscanner, plexiglas, posti ridotti e tazze monouso, ha ricevuto il colpo di grazia: «Alle 18 si chiude», annuncia Giuseppi. Ma la domenica e i festivi, al contrario di quanto era trapelato nei giorni scorsi, potranno rimanere aperti. Sempre fino alle ore 18. Il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone non conviventi. Ma il nuovo dpcm, che entra in vigore oggi, con scadenza il 24 novembre («Con questo quadro di misure», ha detto Conte, «vorremo arrivare al Natale con predisposizione d'animo serena»), non uccide solo la movida. Assesta il colpo di grazia anche al tempo libero, chiudendo cinema, teatri, palestre, piscine e impianti sciistici (che le Regioni avevano tentato di salvare durante la dura trattativa della notte scorsa), centri benessere e terme. E siccome Conte ha dimenticato di precisare, come peraltro scritto nel nuovo decreto, che è «fatta eccezione per le prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza», sono scattate migliaia di disdette in poche ore. I centralini degli hotel delle Terme Euganee, in provincia di Padova, il più grande centro termale d'Europa, sono stati presi d'assalto. Restano aperti parrucchieri ed estetiste. Mentre vengono sospesi anche i concerti e tutti gli spettacoli, al chiuso e all'aperto. Ribadito lo stop per discoteche e sale da ballo. Stadi e palazzetti di nuovo senza pubblico. Il nuovo decreto sembra voler anche curare le ludopatie: sospese le attività di sale giochi, sale scommesse, sale bingo e casinò. Come anche quelle di parchi tematici e di divertimento. Vietate le sagre, le fiere ed eventi simili. Chiusi centri culturali, centri sociali e ricreativi. Niente feste, nemmeno con numero ridotto di invitati, comprese quelle legate a cerimonie civili e religiose. E così va in fumo anche il settore del wedding. Per addolcire la pillola, però, Conte promette: già martedì prossimo in Gazzetta ufficiale «contiamo di rendere operative tutte le misure di risarcimento, a cominciare da quella del bonifico diretto da parte delle Agenzie delle entrate nei conti correnti di coloro che subiranno un danno, in modo che già nel mese di novembre possano scattare i primi versamenti». «Fatico a capire la direzione di questo dpcm», ha commentato a Mezz'ora in più, su Rai 3, il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, sottolineando anche i repentini cambi di rotta: «Una settimana fa le palestre restavano aperte, oggi le chiudiamo. Ma il tema non è la palestra, ma che certe cose noi le dicevamo ad aprile. Ci siamo fatti cogliere impreparati». E ha aggiunto: «Se si afferma che sono già pronti i ristori, si ricorda che 12.000 persone attendono la cassa integrazione da maggio. È in base a queste cose che gli italiani perdono fiducia e poi danno adito a manifestazioni di protesta». Ma a far sbandare gli italiani c'è anche il bizzarro istituto giuridico della «raccomandazione» (già introdotto nei precedenti dpcm e presente anche in quest'ultimo): è infatti «fortemente raccomandato» non ricevere a casa persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. Alla fine è saltato il divieto di spostamento tra le regioni, perché contestato in modo duro l'altra notte dai governatori (ma anche dall'opposizione). Le indicazioni sugli spostamenti rimangono generica: «È fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi». Dunque è consentito lo spostamento tra regioni. Nonostante qualche concessione, ai governatori, inascoltati, non sono stati risparmiati mal di pancia. Giovanni Toti (Liguria): «Vista la situazione sanitaria nuove misure andavano sicuramente prese, ma alcune appaiono francamente incongruenti e dal sapore punitivo». Nello Musumeci (Sicilia): «Il governo si è assunto la responsabilità di fare pesare le chiusure sul settore della ristorazione, della cultura e dello sport. Le Regioni italiane, con un documento unanime, avevano chiesto di fare altro e di muoversi in direzione di scelte sostenibili». Luca Zaia (Veneto): «Non è mettendo i lucchetti alla porta di due o tre esercizi o a intere categorie che arriveremo a superare la pandemia». Che anche ieri non ha arrestato la sua corsa: sono 21.273 i nuovi contagi (a fronte di 161.880 tamponi). Altri 128 morti in 24 ore (che portano il totale a 37.338 dall'inizio dell'emergenza). I pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 1.208, con un incremento di 80 unità. «C'è un livello preoccupante dell'indice Rt», ammette Conte, «ed è sempre più difficoltoso il tracciamento dei contagi». Poi aggiunge: «Il nostro obiettivo è tenere sotto controllo la pandemia senza essere sopraffatti». Belle parole, ma nei fatti il governo giallorosso ha dimostrato di essere poco previdente: d'estate ha promosso l'acquisto di monopattini e biciclette, e per il reclutamento di camici bianchi ha aspettato l'autunno.
Il fiume Nilo Azzurro nei pressi della Grande Diga Etiope della Rinascita (GERD) a Guba, in Etiopia (Getty Images)
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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