2020-08-10
«Lo dico dal Papeete: il bazooka del premier è caricato ad acqua»
Massimo Casanova (al centro - Ansa)
L'europarlamentare patron della spiaggia prediletta da Matteo Salvini: «Il governo non fa nulla per il turismo, dobbiamo ripartire da soli»Sulla sua pagina Facebook, nelle informazioni di Massimo Casanova si legge: «Europarlamentare Lega, imprenditore, patron del Papeete, marito, padre». Si fa presto a dire Papeete, cioè lo stabilimento balneare più famoso d'Italia, quello dove Matteo Salvini passa la maggior parte delle ferie e dal quale lancia le sfide più provocatorie. Casanova non è solo il patron del Papeete: a Milano Marittima ha tre stabilimenti balneari, due alberghi, una discoteca, la Villa Papeete («la discoteca all'aperto più importante d'Italia», garantisce entusiasta), e un'azienda agricola di 500 ettari sul Gargano. Un business con oltre 350 dipendenti: «Credo molto nella squadra e nell'aiuto dei collaboratori, anche in politica», spiega. E un'amicizia con Salvini che all'europarlamentare leghista non ha fruttato incarichi ufficiali.Come sta andando la stagione al Papeete?«C'è stato un primo momento più problematico, dettato più che altro dal caos generato da questo governo che si è profuso in ordini, contrordini e ritardi».E adesso?«Direi che siamo riusciti ad organizzarci bene. Abbiamo reinventato molti spazi, speso energia e denaro. Però abbiamo anche dovuto rinunciare a molte attività e servizi».Incassi?«Chiaro, si ridimensionano anche i margini di guadagno. Detto ciò, siamo imprenditori e gli imprenditori sono la mente, il braccio e la linfa dell'economia di questo Paese e tiriamo sempre fuori la forza e il coraggio di gettare il cuore oltre l'ostacolo».Problemi per il distanziamento e l'assenza dei dj?«Abbiamo messo in campo tutte le misure richieste, naturalmente investendo denaro di tasca nostra, e ci siamo reinventati per superare l'illogicità di molte norme introdotte da Conte».Per esempio?«Abbiamo portato in spiaggia Radio Papeete, ovviamente con il dj. Serve fantasia per superare i paradossi prodotti dagli incompetenti. Questo è un luogo di relax, in cui la gente viene per stare bene e divertirsi. E io sono contento di vederla sorridere. Fare il controllore o il vigile che distribuisce multe non è il mio ruolo».È soddisfatto delle misure prese dal governo per sostenere il settore turistico?«Quali misure? Qui non si è visto niente».Nemmeno il voucher vacanza?«Meglio se sto zitto. Siamo sgovernati da quattro scappati di casa che non sanno che cosa sia l'economia né come si mandi avanti un'azienda. L'Italia sta provando a tirarsi su da sola con estrema fatica e sacrificio, e malgrado loro».Fosse stato lei il ministro del Turismo, che misure avrebbe adottato?«Anzitutto mi sarei confrontato con chi vive sul campo quella realtà, per capire i problemi e concertare le misure di intervento più utili. Farlo dall'alto di una poltrona del ministero senza calarsi nella vita vera è come fare un intervento chirurgico da remoto senza conoscere né il malato né la diagnosi».E poi?«Le questioni sono note, io stesso ne ho parlato a più riprese: la priorità è ridurre il peso fiscale. Ricordo che le imprese italiane sono le più vessate d'Europa. Limitarsi a rinviare gli adempimenti fiscali è una presa in giro. Poi è necessaria una profonda sburocratizzazione del sistema che attanaglia e soffoca le aziende, e infine liquidità vera e immediata».Ma adesso arrivano i soldi del Recovery fund...«Il famoso bazooka di Conte è caricato ad acqua».Lei ha piazzato un cartello all'ingresso del Papeete: «No, non sarà come prima. Perché i prossimi beach party, appena potremo, saranno più belli di qualunque altro». È una speranza o effettivamente c'è qualcosa di buono dopo il lockdown?«Se ce lo consentiranno e non prorogheranno lo stato di emergenza fino a fine legislatura per restare imbullonati alla poltrona, lo vedrete da voi. Abbiamo fantasia e amore per il nostro lavoro, sapremo come far tornare a vivere gli italiani».Come vede i turisti che vengono da lei? Che umore hanno, che cosa le raccontano?«Hanno voglia di divertirsi e di tornare a vivere in serenità. C'è tanta voglia di serenità».Hanno più paura o più speranza?«Siamo italiani e gli italiani sono ottimisti per natura. Io, poi, sono romagnolo. La fiducia e l'entusiasmo li ho nel Dna».Come ha trovato Salvini alla festa della Lega?«Matteo è un vulcano, ha energia e passione da vendere e difficilmente lo abbatti. Certo, ci stanno provando in tutti i modi, anche per via giudiziaria, con la farsa del voto parlamentare al processo per la nave Open Arms: una vicenda nella quale è corresponsabile l'intero governo. Ma voglio ricordare agli omuncoli che i giganti restano giganti e i nani restano nani. Io il 3 ottobre sarò a Catania, al suo fianco».Il partito è in calo nei sondaggi: siete preoccupati?«Non è un tema che mi appassiona. Prima delle elezioni del 2018 i sondaggi dicevano che non avremmo superato la doppia cifra e invece abbiamo preso quasi il 18% del consenso degli italiani. Il vero sondaggio per noi sono le piazze e queste ci raccontano una Lega in ottima salute, considerato che sono sempre strapiene».Stessa spiaggia stesso mare: che differenze ha notato tra il Papeete salviniano del 2019 e quello di quest'anno?«L'unica differenza è nel mood. Quest'anno era più soft, per forza di cose. Per il resto, siamo sui giornali un giorno sì e l'altro pure, con o senza Salvini alla consolle. La stampa si è affezionata al Papeete. Ormai ce l'abbiamo in pianta stabile».Fontana e Giorgetti non si sono visti alla Festa della Lega: come sono i rapporti tra loro e Salvini?«I media sono sempre alla ricerca delle fratture intestine, del tallone d'Achille per picconare la Lega su presunte ostilità interne e debolezze. Ma vengono smentiti sistematicamente. I rapporti tra Salvini, Giorgetti e Fontana sono ottimi, loro stessi lo hanno a più riprese dichiarato e io posso confermarlo personalmente».Però a Milano Marittima non c'erano.«I motivi sono molto banali: Giorgetti era a Genova per l'inaugurazione del nuovo ponte sull'autostrada e Fontana ha avuto un problema improvviso di salute. Ciononostante, nessuno dei due ha voluto mancare all'appuntamento: sono stati presenti con un video intervento, entrambi molto apprezzati».Lei è reduce da un tour politico in Puglia: che aria tira per il centrodestra alle elezioni regionali?«Tira aria di Lega. I pugliesi sono stati massacrati da 15 anni di centrosinistra. L'ultima legislatura, in particolare, quella targata Michele Emiliano, è stata un disastro sotto tutti i punti di vista».Tipo?«Agricoltura, sanità, imprese, turismo, infrastrutture: Emiliano ha fatto solo danni. Soprattutto, non ha fatto nulla per migliorare le infrastrutture. È questa la chiave di volta. La Puglia è una Ferrari che chiede solo che le si tolga il freno a mano per lanciarsi in pista ma finora sono mancati carburante, pilota e una meta, vale a dire il disegno politico, il progetto. Quando manca la visione di ciò che si vuol essere, la politica ha fallito».A che cosa si riferisce quando dice che mancano le infrastrutture?«Intere aree del Mezzogiorno sono isolate. Mancano gli aeroporti sull'Adriatico a servizio delle realtà turistiche e anche le autostrade: la A14 si ferma a Taranto, il Salento ne è privo. Non esiste l'alta velocità ferroviaria. Il mese scorso hanno bocciato il raddoppio della linea tra Termoli e Lesina perché i treni veloci disturberebbero gli uccelli, che nidificano a 1 chilometro dal mare. Sono sciocchezze che non hanno senso. Non dimentichiamo la copertura telefonica e internet: interi tratti di strada costiera sono irraggiungibili. E i porti: ho dovuto battagliare a lungo per sbloccare i collegamenti marittimi con le isole Tremiti che, a differenza di altri, non erano ripresi».Tornerà a fare campagna elettorale per Fitto?«Dalla seconda metà di agosto sarò in Puglia e ci resterò per tutto il periodo di campagna elettorale. Certo, dovrò dividermi, perché abbiamo partite importanti anche altrove, vedi la Campania. Ho molto rispetto per il ruolo politico e istituzionale che ricopro e ne ho altrettanto per la gente che mi ha dato fiducia eleggendomi al Parlamento europeo». Da dove nasce questa sua passione per il Sud?«Da ragazzo mio padre mi portava con lui quando andava a caccia nel Gargano e mi sono innamorato di quelle terre. Passavo l'estate a lavorare in spiaggia a Milano Marittima e l'inverno sul Gargano. Mio padre è morto che avevo 13 anni, ho ereditato questo suo attaccamento. E mi fa male vedere come la politica ha trascurato il Sud».Un leghista che parla di Sud trascurato?«Per decenni dalla Dc in giù hanno portato nel Meridione soltanto assistenzialismo. Oggi che la Dc non c'è più ci sono i 5 stelle, ma l'approccio è lo stesso. L'assistenzialismo ha distrutto il Mezzogiorno e la gente non ne può più. La gente del Sud chiede lavoro e dignità perché si rende conto che l'assistenzialismo non costruisce nulla. E domanda opportunità per i giovani, perché non siano costretti ad andare al Nord o all'estero. Le assicuro che non è impossibile».
L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri Kaja Kallas (Ansa)
(Ansa)
Il Comando ha ringraziato i colleghi della Questura per il gesto e «la cortesia istituzionale dimostrata in questo tragico momento». A Gorizia invece un giovane di 20 anni ha reso omaggio ai caduti, deponendo un mazzo di fiori davanti all'ingresso della caserma. Il giovane ha spiegato di aver voluto compiere questo gesto per testimoniare gratitudine e rispetto. Negli ultimi giorni, rende noto il Comando isontino, sono giunti numerosi messaggi di cordoglio e attestazioni di affetto da parte di cittadini, associazioni e rappresentanti delle istituzioni.
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