2024-06-21
L’Iran manda avanti gli Hezbollah per minacciare Europa ed Eastmed
La milizia libanese foraggiata da Teheran alza il tiro contro Cipro, membro dell’Unione: «Se apre i porti a Gerusalemme, ne subirà le conseguenze». Un assist alla Turchia filo Hamas che boicotta il gasdotto.L’Iran sa dove colpirci. È in questo allarmante senso che vanno lette le recenti minacce contro Cipro di Hassan Nasrallah. «Aprire aeroporti e basi cipriote al nemico israeliano per prendere di mira il Libano significherebbe che il governo cipriota è parte della guerra, e la resistenza lo affronterà come parte della guerra», ha tuonato il capo dell’organizzazione terroristica sciita, che è storicamente spalleggiata dal regime khomeinista. Parole durissime, quelle di Nasrallah, che hanno portato il presidente della Repubblica di Cipro, Nikos Christodoulides, a negare ogni coinvolgimento del suo Paese nelle operazioni militari in Medio Oriente. Ricordiamo che Cipro dista appena 250 chilometri dalla costa libanese e che, secondo il Center for strategic and international studies, Hezbollah possiede il Fateh-110: un missile balistico di fabbricazione iraniana che ha una gittata oscillante tra i 250 e i 300 chilometri.A prima vista, Nasrallah sembrerebbe aver preso di mira la Repubblica di Cipro per due motivi. Innanzitutto, Nicosia, negli ultimi anni, ha siglato accordi con Gerusalemme nel settore della difesa. Inoltre, appena pochi giorni fa, il ministro degli Esteri cipriota, Constantinos Kombos, ha incontrato Tony Blinken a Washington, per rafforzare i rapporti tra la Repubblica di Cipro e gli Stati Uniti. Tuttavia, andando più in profondità, le parole del leader di Hezbollah appaiono particolarmente inquietanti per due ulteriori ragioni. In primis, la Repubblica di Cipro, che occupa la parte meridionale dell’isola, è un membro dell’Unione europea dal 2004. Questo significa che un’organizzazione terroristica appoggiata da Teheran ha de facto minacciato militarmente il territorio della stessa Ue: un modo per mettere sotto pressione Bruxelles mentre sono in corso le trattative per la formazione della nuova Commissione europea. «Qualsiasi minaccia a uno Stato membro è una minaccia all’Ue», ha dichiarato ieri il portavoce dell’esecutivo europeo, Peter Stano. In secondo luogo, non bisogna dimenticare che la Repubblica di Cipro è uno dei Paesi coinvolti nel progetto Eastmed: il gasdotto che, passando attraverso la stessa Cipro e la Grecia, dovrebbe collegare Israele alla Puglia. Interesse per Eastmed è stato mostrato nel 2022 da Giancarlo Giorgetti (quando era titolare del Mise ai tempi del governo Draghi) e, l’anno scorso, dall’attuale ministro del Made in Italy Adolfo Urso. Inoltre, sempre l’anno scorso, Benjamin Netanyahu, ricevuto a Palazzo Chigi, parlò con Giorgia Meloni di approvvigionamento di gas. Segno questo, che l’Italia è assai bendisposta nei confronti del progetto. Non solo. Era novembre, quando la Commissione europea ha mantenuto Eastmed nella lista dei Progetti di interesse comune. È quindi chiaro che, minacciando Cipro, Hezbollah (vale a dire l’Iran) minaccia anche Eastmed. Non è un mistero che Bruxelles e Roma guardino alla possibilità di questo gasdotto anche per far fronte alle conseguenze dei tagli all’import energetico dalla Russia. Una Russia che, oltre a non aver quindi troppo in simpatia Eastmed, trova proprio nell’Iran uno dei suoi principali alleati mediorientali. Teheran sa, tra l’altro, di poter alzare il tiro anche per un’altra ragione. Eastmed aveva ricevuto l’endorsement dell’amministrazione Trump, mentre Joe Biden si è mostrato più freddo nei confronti del progetto. Un cambio di posizione, il suo, ufficialmente giustificato da ragioni economiche e ambientaliste. «L’amministrazione Biden è sempre stata chiara nella sua opposizione alla produzione di petrolio e gas: la decisione di ritirare il sostegno a Eastmed si comprende meglio alla luce di questo contesto», ha detto ieri alla Verità l’ex senior advisor di Mike Pompeo, Mary Kissel. Inoltre, il no di Biden potrebbe essere stato dettato anche dalla sua volontà di non irritare l’Iran e la Turchia. È noto che l’attuale presidente americano ha avvitato un vero e proprio appeasement nei confronti degli ayatollah, cercando di ripristinare il controverso accordo sul nucleare iraniano e sbloccando vari asset di Teheran precedentemente congelati. Venendo ad Ankara, Biden ha molto ammorbidito la sua severità iniziale, come dimostrato dal via libera alla vendita di caccia F16.D’altronde, la Turchia è il convitato di pietra nelle tensioni tra Hezbollah e Nicosia. Recep Tayyip Erdogan è un aspro critico di Eastmed, mentre la parte settentrionale di Cipro è sotto il controllo della Repubblica turca di Cipro del Nord, che è riconosciuta soltanto da Ankara. Il sultano intrattiene inoltre solidi rapporti con Hamas e, secondo un’inchiesta di Politico del 2022, un suo uomo di fiducia, come il businessman Sitki Ayan, avrebbe contribuito a finanziare la Forza Quds iraniana, che ha a sua volta foraggiato Hezbollah. Tra l’altro, a seguito del 7 ottobre, i rapporti tra Israele e Turchia sono peggiorati con Ankara che si è avvicinata ulteriormente a Teheran. Non è comunque detto che al sultano convenga schiacciarsi troppo sulle posizioni degli ayatollah. Ecco perché l’Occidente dovrebbe lavorare per dividere i turchi dagli iraniani. Non a caso, una recente analisi dell’Atlantic Council ha esortato gli Usa a «considerare la Turchia come un attore di equilibrio regionale contro l’Iran».
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.