2022-06-12
Mariano Bizzarri: «Quarta dose? Per smaltire le scorte»
Il patologo: «I vaccini adesso non proteggono ma stressano il sistema immunitario, gli inoculati s’infettano più degli altri e il siero può favorire le varianti. Una nuova campagna sarebbe l’ennesima scelta basata sul nulla».«In questa situazione in cui la politica ha utilizzato non la scienza, ma alcuni scienziati, per legittimare le proprie scelte, sono state dette tante, anzi troppe, stupidaggini, e così sono state prese decisioni sulla base del nulla». Il professor Mariano Bizzarri, scienziato e ricercatore oncologico, professore di patologia clinica all’università La Sapienza di Roma, ci accoglie così, nel suo ufficio, sommerso tra i più recenti studi scientifici appena pubblicati, tra le mani il suo libro Covid-19: un’epidemia da decodificare, scritto con Massimo Cacciari. Professore, a quali decisioni si riferisce?«La più recente è stata pensare di obbligare chi sarebbe andato a votare a indossare la mascherina. La follia è che qualche giorno prima in centinaia di migliaia hanno festeggiato il Milan, senza restrizioni, ma poi per andare al seggio ecco piombare un limite assurdo: senza chirurgica rimani fuori. Dov’è la logica scientifica? Non c’è, è evidente. Per fortuna dopo le polemiche hanno fatto marcia indietro, ma non si può andare avanti così».L’obbligo di mascherina però rimane per gli studenti che sosterranno gli esami di maturità, perché?«Perché non c’è razionalità in queste scelte, in discoteca niente mascherina, a scuola con la mascherina. Le pare normale? Questa è solo una logica oppressiva, autoritaria, tipica dei regimi che si nutrono della illogicità perché questo permette di mantenere le persone in una condizione di “soggezione”. Ormai siamo alla follia totale».Come mai è così critico su queste scelte?«Guardi, io sono un uomo di scienza e non tollero di assistere a tutto questo. Siamo alla demenza burocratica, come si fa a non capirlo? La mascherina è il segno visibile di una sottomissione a un potere cieco che intende solo preservare sé stesso. Punto. Ora l’unica cosa da fare è impedire che tra settembre e ottobre ci sia una riedizione di un film già visto».Teme che ci saranno nuove chiusure e restrizioni?«Questo di sicuro, perché nuove varianti Omicron ce le aspettiamo e arriveranno, ma non bisogna farsi sviare dal numero dei contagi, ormai non ha più senso contarli. Non serve a nulla sapere che oggi ci sono stati 10.000 positivi, come non serve sapere oggi quanta gente si è presa il raffreddore. Sono dati che non servono a nessuno, l’unico parametro da vedere è il tasso di occupazione delle terapie intensive».Nonostante i contagi, le terapie intensive sono quasi vuote: come si spiega?«Omicron ha una letalità bassissima, è molto contagiosa, ma i morti sono pochi. Rispetto alla variante Delta ha l’80% in meno di rischio di finire in terapia intensiva. E infatti oggi l’Omicron ha un impatto modesto sul nostro sistema sanitario, perché 200 casi di ricovero in terapia intensiva non sono tali da spaventare un Paese di 60 milioni di abitanti».A proposito di spaventi, è arrivato il vaiolo delle scimmie. Si rischia di tornare al clima di terrore da pandemia?«Hanno provato a riattivare la paura con questa malattia, per fortuna già non se ne parla quasi più, però per una settimana sono stati terrorizzati gli italiani. Ma alla fine bisogna chiedersi: qual è l’obbiettivo? Avere un mondo privo di qualsiasi tipo di virus, che si chiami Omicron, Covid o vaiolo? È impossibile. Chi pensa che vinceremo solo quando non avremo più neanche un caso di Covid è un pazzo furioso». Perché? «Beh, perché vuol dire mettere in galera tutto un popolo e questo non deve più accadere, non si devono rifare gli stessi errori».A quali errori si riferisce?«L’obbligo vaccinale, ad esempio. A cosa servono ora i vaccini? Da cosa proteggono? La quarta dose su Omicron non funziona, vogliamo fare anche la quinta? Serviranno solo a smaltire le scorte, non è possibile continuare a stressare il sistema immunitario con una quarta dose, figuriamoci con una quinta o altri richiami».Continuare a vaccinare quindi può avere effetti negativi sul sistema immunitario?«Questo non lo dico io, lo dicono gli studi scientifici. Potrei citarne una lunga lista, ma ne basta uno, condotto proprio dal nostro Istituto superiore di sanità e che dimostra come all’aumentare delle dosi la protezione dura sempre meno nel tempo, ma - fatto ben peggiore - diventa negativa. Gli stessi risultati sono poi arrivati da altri studi internazionali in cui si mostra come la protezione svanisce e diventa negativa dal settimo mese in poi».Cosa intende per protezione negativa?«Che i vaccinati si infettano di più dei non vaccinati. Questo dovrebbe far riflettere, ma non solo. Le decisioni politiche dovrebbero essere rivalutate partendo dal presupposto ormai oggettivo e indiscusso che anche i vaccinati contagiano».Sta dicendo che la campagna vaccinale non è servita a nulla?«Bisogna capire quale è stato l’obiettivo di questa vaccinazione di massa. Bloccare la diffusione del virus? Allora ha fallito. Lo ha riconosciuto anche Bill Gates, il che è tutto dire. Non è stata efficace e questo i numeri, che sono alla portata di tutti, lo confermano». Però le morti sono diminuite, questo è innegabile.«Certo, all’inizio i vaccini hanno ridotto la letalità del virus. Oggi però ci troviamo in una situazione in cui abbiamo più contagi rispetto allo stesso periodo del 2020 e del 2021. Questo dato, a confronto con la percentuale di popolazione vaccinata, mostra senza dubbio che il virus corre anche tra i vaccinati, e grazie anche a questo, muta».In che senso? Le mutazioni sono dovute al vaccino?«Anche. La campagna vaccinale ha dato la possibilità al virus di trovare una via di fuga perché, non avendo bloccato la diffusione, ha favorito il processo di mutazione. In pratica il vaccino non solo non ha bloccato la trasmissione, ma ha aperto la strada alle varianti, perché più il virus circola e ha la possibilità di infettare, maggiore è la probabilità che cambi».Questo ovviamente mette in discussione tutte le limitazioni che hanno separato i vaccinati dai non vaccinati, a partire dal Green pass.«Certamente, se il vaccino non blocca il contagio non ha senso fare distinzioni tra vaccinati e non vaccinati. La prova, lo ripeto, è l’andamento dei contagi: abbiamo il più alto tasso di vaccinati e i numeri delle infezioni sono ancora molto alti».Eppure alcune di queste restrizioni ci sono ancora. Ci sono medici che continuano a essere sospesi perché non vaccinati.«È ciò che resta di un approccio autoritario, terroristico. Questa cosa non ha alcuna base costituzionale e sta provocando una spaccatura nell’ordine dei medici, c’è molto malumore. È l’ennesima assurdità. Con l’obbligo vaccinale hanno voluto semplicemente scaricare su chi fa o non fa il vaccino la responsabilità di come andava la pandemia, mascherando così l’inadeguatezza strutturale del sistema. Invece di realizzare nuovi reparti e potenziare la sanità, è stato più facile sospendere i medici, calpestandone la dignità».Mi ha parlato di malumore, in effetti ci sono sempre più proteste durante le riunioni dei medici. Come mai?«Perché tutta questa faccenda è vergognosa ed è parte di una caccia alle streghe che gli si ritorcerà contro. I medici prima sussurravano, ora alzano la voce. Il giuramento di Ippocrate è sacro, noi giuriamo di agire in scienza e coscienza e con questi vaccini si è calpestata sia l’una sia l’altra».Perché?«Giusto per fare un esempio, qualche settimana fa è stato pubblicato uno studio piuttosto inquietante. I ricercatori hanno dimostrato che l’mRna non sparisce dal nostro organismo, anzi, rimane attivo nel corpo per mesi e continua a produrre la proteina Spike».E questo cosa significa?«Vuol dire che se la proteina è prodotta in grandi quantità nel corpo, posso sviluppare effetti simili al Covid, perché è la proteina che provoca parte dei danni del Covid. Quindi in questo studio si dice chiaramente che questa permanenza della proteina nel corpo crea una specie di guerra continua all’interno dell’organismo che dura mesi e mesi».Una guerra interna che provoca cosa?«Tutti gli effetti avversi di cui si sente parlare, dalle miocarditi alle pericarditi, fino ad arrivare alle morti improvvise. Ci sono tanti studi che mettono in evidenza tutti questi danni, ma purtroppo non sappiamo la reale incidenza del fenomeno, non abbiamo i dati per sapere se sono una minima parte o c’è molto altro dietro, e io come medico non mi sento tanto tranquillo».Non si sente tranquillo perché non ci sono i dati?«Sicuramente per quello e perché ormai gli studi stanno dimostrando che ci sono motivi chiari per cui questo vaccino può essere dannoso. E in tutto questo noi medici non abbiamo la possibilità di capire, approfondire, perché ci negano i dati e persino le fiale del vaccino. Se le chiediamo per poterle studiare in modo sperimentale e valutarne eventuali tossicità, la risposta è sempre negativa».Ma quindi, alla fine, secondo lei tutti questi obblighi a cosa sono serviti?«Guardi, siamo in un periodo storico in cui la gente non crede a nulla, la fede non esiste più. Eppure cosa è successo? Hanno sfruttato quell’ultimo brandello di fede residua per indirizzarla verso la scienza sfruttando l’unica paura vera, la paura di morire. Perché hanno ridotto la vita delle persone alla ricerca di un modo per evitare la morte. E così tutto è stato possibile, ma ormai la maggior parte della gente è stanca e non è più disposta a dare il braccio alla patria».
Jose Mourinho (Getty Images)