2020-01-16
L’idea geniale della Lamorgese: una maxi sanatoria per immigrati
Il ministro dell'Interno: «Regolarizziamo gli stranieri con contratto di lavoro dietro pagamento di un forfait». La linea soft del Viminale sui decreti Sicurezza era stata contestata da Delrio, che aveva chiesto discontinuità.Il governo dei porti aperti incoraggia l'arrivo di immigrati in Italia. Ieri, nell'arco di 12 ore, le coste meridionali della Sardegna sono state teatro di nuovi sbarchi. Ben 36 algerini sono giunti in Italia: il primo sbarco è avvenuto a Sant'Antioco, dove è approdato un barchino con 9 persone a bordo; poche ore dopo, i carabinieri di Carbonia hanno acciuffato altri 22 algerini a Cala Sapone, mentre si spostavano a piedi dopo essere sbarcati da due piccole imbarcazioni. Altri 5 uomini arrivati a Carloforte, nell'isola di San Pietro. Tutti gli immigrati, dopo le procedure di identificazione, sono stati trasferiti nel Cas di Monastir, alle porte di Cagliari.E che cosa fa il ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese? Ipotizza una sanatoria degli immigrati irregolari. Incredibile ma vero: leggete cosa ha risposto ieri la Lamorgese a una interrogazione parlamentare presentata da Riccardo Magi di + Europa: «La materia delle regolarizzazioni dei lavoratori stranieri è di particolare complessità», ha detto la Lamorgese, «con molteplici profili da valutare sia tecnici che politici. L'intenzione del governo e del ministero è quella di valutare la questione nel quadro di una complessiva rivisitazione delle diverse disposizioni che incidono sulle politiche migratorie e sulla condizione dello straniero in Italia. Il governo», ha aggiunto la Lamorgese, «si è impegnato con un ordine del giorno a valutare un provvedimento che consenta la regolarizzazione degli stranieri con un contratto di lavoro dietro il pagamento di una cifra forfettaria».Immediate le proteste della Lega: «Dopo aver riaperto i porti», ha sottolineato il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, «il ministro Lamorgese parla di ampia regolarizzazione degli immigrati in Italia. Si tratta di una sanatoria! Sbarchi, permessi di soggiorno per tutti, ritorno al business dell'accoglienza, via i decreti Sicurezza e perfino la Bossi-Fini. Il M5s», ha aggiunto Molinari, «si sta rimangiando tutto quello che ha fatto in 14 mesi con la Lega. Sull'immigrazione il governo vuole riportarci al caos, dopo gli straordinari risultati ottenuti dalla Lega e da Matteo Salvini che avevano fermato gli sbarchi e il business».La Lamorgese, intervenuta a Otto e mezzo su La7, ha anche spiegato la sua idea sulle modifiche ai decreti Sicurezza promesse entro gennaio: multe più basse per le Ong, e ampliamento delle categorie dei permessi umanitari. «Vanno ampliate», ha spiegato la Lamorgese, «per evitare quanto stava per succedere a dicembre, e cioè chi era senza permesso umanitario, in base al decreto, veniva buttato per strada. Per i decreti sicurezza, oltre a quello che è stato segnalato dalla presidenza della Repubblica, intendiamo fare un discorso più complessivo».«I permessi umanitari», ha affondato i colpi il deputato leghista Nicola Molteni, tra i massimi esperti della materia, dopo essere stato sottosegretario all'Interno ai tempi del governo gialloblù, «erano forme di sanatoria dell'immigrazione illegale e hanno creato migliaia di invisibili. In Italia esistono già due forme di protezione come in tutti i paesi europei. Ampliare i permessi umanitari», ha spiegato Molteni, «vuol dire far ripartire il business della finta accoglienza a danno dei comuni e dei veri rifugiati. Lo impediremo».«La Lamorgese sta riaprendo i porti», ha commentato dal canto suo Salvini, «e moltiplicando gli sbarchi, io non invoco i processi giudiziari, ma verrà giudicata politicamente dagli italiani, lei e i membri di questo governo che ha avuto cinque mesi di aumento degli sbarchi. Ma da un ministro che taglia le forze dell'ordine cosa vuoi aspettarti?».Probabilmente la Lamorgese si è adeguata alla linea dettata ieri, con una intervista a Repubblica, dal capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, che si è ribellato alla linea soft sulle modifiche ai decreti Sicurezza tenuta dal ministro dell'Interno con la benedizione del ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini: «Dopo la legge di bilancio», ha dichiarato Delrio, «è arrivato il momento di intervenire sui decreti Salvini. Partendo dalle cose che sicuramente condividiamo e che abbiamo già scritto: accogliere i rilievi fatti dal presidente della Repubblica e scrivere una nuova legge sull'immigrazione che superi l'emergenza e affronti il problema dal punto di vista strutturale. Con decreti flussi, persone che arrivano con nome e cognome, viaggi regolati dalle ambasciate e non affidati a scafisti senza scrupoli. Per noi», ha ammonito Delrio, «la parte immigrazione di quei decreti è totalmente sbagliata, il giudizio politico del Pd su questo è netto e chiaro». «Non credo», ha sottolineato il capogruppo dem alla Camera, «che nessuno si voglia accontentare. Il dovere di chi governa è valutare gli effetti delle cose che sono state fatte: l'aumento della clandestinità, l'assenza di percorsi legali, sono storture da correggere. Non è in discussione il nostro no ai decreti sicurezza», ha argomentato Delrio, «è in discussione da dove partire per cambiarli».
Tedros Ghebreyesus (Ansa)
Giancarlo Tancredi (Ansa)