2021-10-05
Letta vince a Siena occultando il Pd
Differito il caos Mps, il segretario stacca di dieci punti l'avversario e glissa sul simbolo del partito sparito: «Sono polemiche pretestuose». Poi rilancia l'inciucio giallorosso.A Siena, dove nelle contrade ti guardano strano anche se arrivi da Poggibonsi, ha vinto un pisano. Certo, son tutti ghibellini, mica come i guelfi fiorentini. Però in una regione dove i campanili contano, e in una città dove contano persino i metri che separano i vicoli, la notizia è quasi dirompente. Il segretario del Pd, Enrico Letta, ha corso senza il simbolo del suo partito, e forse anche per questo ha portato a casa il seggio del collegio uninominale Toscana 12 lasciato libero dall'ex ministro del Tesoro - e oggi presidente di Unicredit (che sta trattando per rilevare la parte «sana» di Mps) - Pier Carlo Padoan. Letta, quindi, non tornerà a Parigi. Ma andrà a fare il deputato dopo aver battuto l'imprenditore vinicolo Tommaso Marrocchesi Marzi, candidato del centrodestra, in un collegio che cavalca due province essendo formato da 35 Comuni che vanno dal Chianti all'Aretino. Con la maggioranza di essi già controllata dal centrosinistra. Nonostante il «peccato originale» del caso Monte dei Paschi che macchia il biglietto da visita dei dem, ma forse grazie a un avversario dal profilo poco marcato, la vittoria (al 49,92%) è stata ampia: dieci punti di differenza con l'avversario del centrodestra (al 37,83%). Molto più distanziati gli altri candidati del collegio Siena-Arezzo. Marco Rizzo, del Partito comunista ha ottenuto 3135 voti, pari al 4,69%; Elena Golini di Potere al popolo il 2,95%; Mauro Aurigi, di Italexit, l'1,73%; Angelina Rappuoli del Movimento nazionale italiano l'1,48% e Tommaso Agostini del movimento 3V l'1,4%.Già a metà pomeriggio il comitato del Pd locale ha postato su Twitter una foto del candidato, sorridente, e «in serena attesa». Ma l'affluenza è stata del 35%, per poco più di 70.000 votanti e dimezzata rispetto al 78,5% delle politiche del marzo 2018, quando venne eletto Padoan (con solo 5.763 voti in più del leghista Claudio Borghi). Nello stesso anno il centrodestra vinse le elezioni comunali nella città del Palio, con la Lega a guidare la coalizione con il 9%. A metà luglio erano circolati rumors - riportati dalla Verità senza smentita - di un possibile cambio di candidato in corsa con l'offerta, arrivata proprio dai vertici della Lega, al sindaco Luigi De Mossi, di scendere in campo e quindi a Marzi di fare un passo indietro. De Mossi, diventato primo cittadino nel giugno del 2018 come espressione di una lista civica e appoggiato dal centrodestra, avrebbe però declinato l'invito. Magari sperando, sussurra qualche maligno nelle contrade, di avere in cambio dal Pd la candidatura di un avversario «debole» nel 2023, quando ci saranno le prossime comunali. Chissà.Ieri, commentando i risultati, Letta ha sottolineato che «se si allarga la coalizione, oltre al Pd grazie a un simbolo di coalizione» definendo «pretestuose» le polemiche sul tema del simbolo perché «abbiamo vinto con un simbolo di coalizione». A Siena, infatti, il Pd si è presentato alleato con il M5s - operazione non sempre riuscita, anzi (Roma docet) - ma anche con Mdp-Articolo 1 e Italia viva di Matteo Renzi. Se fra qualche giorno precipiterà la vicenda del Monte dei Paschi, che ha catalizzato l'attenzione in campagna elettorale insieme al potenziamento del polo scientifico trainato da Toscana life sciences, anche le chiavi di lettura di questo voto potrebbero cambiare. Sul territorio ci sono però anche altre emergenze. Dalle infrastrutture alle aree interne, al lavoro, passando per il rilancio del turismo post Covid. Vedremo se Letta se ne ricorderà anche quando sarà seduto in Parlamento.
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