«L’Espresso» delira contro Salvini ma dimentica i suoi (veri) razzisti
Il settimanale paragona il decreto immigrazione alle leggi del 1938, che Eugenio Scalfari e Giorgio Bocca difendevano. Il capo dell'Unar, Luigi Manconi, prende le parti di Edoardo Albinati, lo scrittore che invocava la morte dei bimbi sull'Aquarius.
Se anche dovesse vincere, Kiev uscirà dal conflitto del tutto devastata. Quanto all’Italia, rinunciare alle materie prime russe è folle. Invece di vagheggiare improbabili golpe a Mosca, dovremmo badare ai nostri interessi, come fa Israele. E promuovere il negoziato.
Dicono che sveltirà la burocrazia, la sanità, la produzione industriale. Ma è fatta per togliere responsabilità. E anche nell’Ue, che la finanzia, aumentano i dubbi.
Lo psicoanalista Emilio Mordini: «La dittatura delle regole avanza quanto più la società si affida a procedure amministrate da calcolatori».
Dietro Chatgpt un esercito di operai digitali. Serve una schiera di moderatori per filtrare i contenuti. Esperti critici sulle sue capacità: «È sopravvalutato».
Il filosofo Padre Tiziano Tosolini: «La versione più estrema del pensiero scientifico crede che l’homo sapiens evolverà in “homo technologicus”. Ma le domande esistenziali restano. E il Web non è capace di fornire risposte adeguate».
Donatella Rettore (Marco Piraccini/Archivio Marco Piraccini/Mondadori Portfolio via Getty Images)
La cantante Donatella Rettore: «Il mio Kobra piacque a Radio Vaticana, invece le femministe mi fischiarono per com’ero vestita. Col non sense ho messo in scena l’assurdo e il dolore della vita. Le provocazioni di oggi? Studiate a tavolino».