espresso

Meranda sapeva del libro sulla Lega almeno un mese prima della pubblicazione
Gianluca Meranda
Un audio svela che l’avvocato era già stato informato dell’uscita. Nella registrazione insulti a Matteo Salvini e ai membri del partito: «Ignoranti. Facciamo il segno della croce».
Sinistra e indignati di professione muti davanti al caso «Espresso»
Marco Damilano (Imagoeconomica)
Dopo essersi strappati i capelli per l’addio alla Rai di Fabio Fazio e Lucia Annunziata, i paladini della libertà di stampa di colpo perdono la parola sulla nostra inchiesta che ha svelato i rapporti fra informazione, servizi e logge.
Adesso che Damilano è fuggito a Rai 3 dello scoop farlocco non parla più
Marco Damilano (Ansa)
Quand’era direttore dell’«Espresso» sfornava editoriali sui legami tra Vladimir Putin e il Carroccio. Ora che si scopre che l’intrigo internazionale era opera di un suo cronista (e del massone Gianluca Meranda) ha perso l’uso della parola.
Le trame russe dell’«Espresso» per incastrare Salvini e la Lega
Matteo Salvini (Imagoeconomica)
L’autore dei pezzi sui presunti rubli al Carroccio e l’uomo che partecipò alla trattativa con i moscoviti e la registrò erano amici da tempo. Prima e dopo l’incontro ci furono frequenti contatti tra i due (che volarono insieme a Mosca) per organizzare lo scoop.
È ora che qualcuno risponda a delle domande
Gianluca Savoini (Ansa)
L’intrigo dell’hotel Metropol è ben più complicato di come è apparso, e guarda caso esplose nel 2018 a ridosso del voto. Ma se il superteste e il reporter sono stati in contatto sin da prima del meeting, dovrebbero spiegare quale fosse il loro scopo.
Le Firme

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