2020-06-22
L’esoterismo russo dietro i «maghi» della Silicon Valley
L'incubatore della rivoluzione tecnologica è un istituto New Age che fece da tramite con i sovietici decisi a «superare la morte».Carlo Carboni ha scritto un bel libro sulla rivoluzione digitale intitolato Magia Nera (Luiss university press). Egli sostiene che la tecnologia «porta nella nostra quotidianità un incanto magico al quale è difficile resistere. L'individuo interconnesso è rapito da questo fascino: la bellezza della tecnologia è prodotta dall'ingegno che porta perfezione, utilità e funzionalità». I riferimenti magici di Carboni si devono probabilmente all'amor di paradosso, al gusto di legare il «massimo della razionalità» a ciò che nel senso comune appare come totalmente irrazionale. Eppure, forse involontariamente, lo studioso ha toccato un tasto che risuona in profondità. La rivoluzione digitale, infatti, ha un retroterra esoterico estremamente variegato, in cui si incrociano tendenze diverse e talvolta inquietanti. Per seguire le tracce di una di queste dobbiamo partire da una struttura costruita nel Big Sur, sulla costa centrale della California, dove si rifugiava a godere delle bellezze naturali lo scrittore Henry Miller. In quella zona - precisamente a Esalen, con una stupefacente vista sul pacifico - Dick Price e Michael Murphy fondarono nel 1962 l'Esalen Institute. Per raccontare nel dettaglio che cosa sia e soprattutto sia stato questo posto non basterebbe un'enciclopedia. Per ora, ci basti sapere che viene considerato, come scrive il fisico del Mit David Kaiser, «un incubatore per il movimento New Age». In realtà, i gestori dell'Esalen non amano affatto l'accostamento alla New Age. Però è indubbio che l'Istituto sia stato il centro nevralgico dei cosiddetti «Movimenti del potenziale umano», che ebbero origine da una frase di Aldous Huxley pronunciata proprio durante una conferenza a Esalen. Ebbene, sotto il sole cocente della California, dalla schiuma dell'oceano nacque l'ideologia che tuttora permea l'intera rivoluzione digitale. Così fu creata quella che il saggista americano Douglas Rushkoff chiama «la religione antiumana della Silicon Valley».Sin dai primi anni Ottanta, la moglie di uno dei fondatori, Dulce Murphy, guidò un programma di scambi culturali con l'Unione Sovietica chiamato «Esalen Soviet-American Exchange Program». L'idea iniziale era quella di riscaldare il clima gelido della guerra fredda e studiare assieme agli intellettuali sovietici strategie per disinnescare la minaccia nucleare. Ma ben presto quel programma - basato su incontri pubblici e conferenze via satellite - si trasformò in qualcosa di diverso. «Il programma di diplomazia dei cittadini sovietico-americani riunì i principali insegnanti, sensitivi e psicologi d'America con quelli dell'Unione Sovietica», scrive Rushkoff. «L'equivalente russo della spiritualità del New Age era rappresentato dai praticanti del cosmismo, una forma di gnosticismo nata dall'enfasi data all'immortalità nella tradizione ortodossa russa». Come ha scritto l'accademico George M. Young in I cosmisti russi (Tre editori) le radici del cosmismo affondano nell'esoterismo russo che, a partire dal regno di Pietro il Grande, conobbe una rigogliosa fioritura. Secondo Michael Hagemeister, «il cosmismo ritiene che il mondo si trovi in una fase di transizione da biosfera (sfera della materia vivente) a noosfera (sfera della ragione)». Durante tale transizione, la specie umana dovrebbe unificarsi in un «unico organismo che possa condurre a una più elevata coscienza planetaria, capace di guidare, razionalmente ed eticamente, un ulteriore sviluppo». A partire dal fondatore riconosciuto del movimento, il bibliotecario Nikolaj Fëdorov (1829-1903), scopo del movimento cosmista è stato vincere la morte. Più o meno lo stesso obiettivo che oggi si pone Ray Kurzweil, chief futurist di Google. L'esoterismo cosmista, tramite l'Esalen, sbarcò negli Usa. Secondo Douglas Rushkoff, «i cosmisti convinsero gli spiritisti americani sotto Lsd che la tecnologia poteva offrire loro un modo per sconfiggere la morte. L'idea originale dei cosmisti sosteneva che si potessero resuscitare i morti, riportando gli atomi nelle posizioni precise in cui si trovavano mentre la persona era in vita». Quella che i russi proponevano era una sorta di fusione fra sapienza esoterica e progresso scientifico scatenato. Nel periodo in cui si manifestarono in California gli scienziati russi vicini al cosmismo, a poco meno di un secolo dalla morte del guru Fëdorov, lavoravano su «come perfezionare gli umani attraverso l'evoluzione intenzionale, spostare la coscienza nei robot, sconfiggere la morte, colonizzare lo spazio o trasferirne la coscienza sui computer. Queste furono le origini del movimento transumanista di oggi». Non per nulla le conferenze dell'Esalen «sono state esperienze formative per i dirigenti, gli investitori, i professori, gli scienziati e i tecnologi più influenti della Silicon Valley». In Russia, il cosmismo influenzò tanti bolscevichi delle origini. Poi, a ondate, scomparve e ricomparve nella storia sovietica (l'Urss lo celebrò all'epoca dei cosmonauti, ma lo perseguitò in altri periodi). La definitiva rifioritura di quel pensiero si verificò all'epoca di Boris Eltsin. Quest'ultimo, divenuto presidente della Federazione Russa nel 1991, nel 1989 fece il suo primo viaggio negli Stati Uniti. Sapete chi organizzò quella visita? Dulce Murphy, dell'Esalen Institute.