2025-05-25
Leone nomina Sarah inviato speciale e spedisce Tagle sul lago di Albano
Prevost ricuce con i dipendenti vaticani: «Stagione nuova, ci ha restituito il bonus».«È finita la persecuzione». Negli ambienti tradizionalisti hanno preso così la notizia che il Papa ha nominato il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto divino, suo inviato speciale a presiedere le celebrazioni liturgiche del 25 e 26 luglio prossimi, nel santuario francese di Sainte-Anne-d’Auray, in Bretagna, dove si commemoreranno i 400 anni dalle apparizioni di Sant’Anna al contadino Yvon Nicolazic. Le voci circolavano da giorni sui social, ma la conferma del Bollettino della sala stampa vaticana è arrivata ieri. Non è una promozione alla Segreteria di Stato, però è un segnale.Secondo le prime ricostruzioni del conclave, il blocco dei porporati conservatori, di cui Sarah è un esponente, aveva accettato di convergere su Robert Francis Prevost, moderato ancorché accostato al bergogliano Óscar Rodríguez Maradiaga, allo scopo di arginare la candidatura di Pietro Parolin, inviso agli statunitensi per via dell’intesa siglata con la Cina, ma considerato pure fautore della stretta contro la messa in latino con il rito antico.Gli accordi raggiunti nella Cappella Sistina, in teoria, non prevedono la spartizione di incarichi e gratifiche. Ma se l’ascesa al soglio di Leone XIV è stata propiziata da un ampio consenso e se uno dei suoi compiti sarà di riconciliare le due anime della Chiesa, tra le quali si era aperta una frattura negli anni di Francesco, era lecito aspettarsi un gesto di pacificazione nei confronti dei difensori della dottrina.Gli attriti tra il cardinale Sarah e il pontefice argentino si erano acuiti sulla questione del celibato sacerdotale: nel 2020, il guineano aveva fatto uscire un libro molto critico rispetto all’ipotesi dell’ordinazione di uomini sposati, che doveva essere stato scritto con Benedetto XVI, ma dal quale il Papa emerito chiese di ritirare la sua firma, parlando di un «malinteso». In risposta, l’Eminenza africana aveva diffuso sui social alcune lettere di Joseph Ratzinger, che parevano dare un via libera all’inclusione del suo contributo, «nella forma da Lei prevista», all’interno del testo, poi intitolato Dal profondo del nostro cuore. Proprio in questi giorni, il cardinale progressista tedesco Walter Kasper è tornato sulla querelle relativa al celibato dei preti: «La mia opinione», ha riferito alla rivista Cicero, «è che papa Francesco volesse davvero cambiare qualcosa, ma il papa emerito Benedetto XVI, insieme al cardinale Robert Sarah, è intervenuto con successo in quel momento».La grande sfida, per Leone, che nei suoi discorsi cita tanto i contributi di Jorge Mario Bergoglio quanto quelli del suo predecessore bavarese, sarà tenere insieme una comunità che si stava lacerando attorno a profondi contrasti teologici: «In illo uno unum», «Nell’unico Cristo siamo uno», recita il suo motto. Di quest’esigenza di unità, che va costruita anche «nell’ambiente di lavoro», Prevost ha parlato ieri al personale della Curia. «I Papi passano, la Curia rimane», ha detto, ribadendo l’impegno missionario della Chiesa. A beneficio dei dipendenti vaticani, i quali lo hanno accolto con uno scrosciante applauso in Aula Paolo VI, il pontefice americano ha ripristinato il bonus da 500 euro, legato all’elezione del nuovo vescovo di Roma, che Francesco aveva abolito. Bizzarro, per uno ricordato come il Papa degli ultimi. Le sue parole, ha affermato in una nota l’associazione dei lavoratori laici della Santa Sede, «sono per noi uno stimolo per continuare a dialogare. Non sono però mancati, in passato, momenti critici, come la sospensione del biennio, il blocco dei livelli (con relativa penalizzazione delle carriere), la riduzione degli straordinari, le esternalizzazioni, il proliferare di costosi manager e società esterne, la non equità all’interno delle amministrazioni, e, per finire, un’annunciata riforma di stipendi e pensioni, che ha destato non poche preoccupazioni». Ora c’è ottimismo: «Una serie di circostanze e novità (non ultima la simbolica regalia interpretata come segno di attenzione per i dipendenti) ci hanno portato a pensare che si possa avviare una nuova stagione di dialogo». Sull’account X di Leone, intanto, è apparso un ricordo del decennale della Laudato Si’, l’enciclica ambientale di Bergoglio: essa, si legge sulla pagina social, «ci chiama a rinnovare il dialogo su come stiamo costruendo il futuro del pianeta, unendoci nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale e avendo cura di proteggere la casa comune che Dio ci ha affidato».Forse per preservare delicati equilibri, ieri Prevost ha assegnato il titolo della Chiesa suburbica di Albano al cardinale filippino Luis Antonio Tagle, di stretta osservanza bergogliana. È la stessa carica che l’argentino aveva conferito a Leone, il quale non aveva fatto in tempo a prenderne possesso, perché il 15 maggio, data fissata per l’evento, era già salito al soglio di Pietro. Il cardinale canterino, diventato celebre per un video in cui interpretava Imagine, potrà intonare il testo nichilista di John Lennon sulle sponde del lago.
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