2018-07-11
Passa il taglio ai vitalizi. Ecco quanto perdono i «privilegiati»
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La Camera ha detto sì al taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari. L'Ufficio di presidenza di Montecitorio ha infatti approvato la delibera presentata da Roberto Fico, suscitando l'entusiasmo dei sostenitori del Movimento 5 stelle. La Camera ha detto sì al taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari. L'Ufficio di presidenza di Montecitorio ha infatti approvato la delibera presentata da Roberto Fico, suscitando l'entusiasmo dei sostenitori del Movimento 5 stelle. Il nuovo sistema ricalcola tutti gli assegni con il sistema contributivo ed entrerà in vigore dal primo novembre 2018. Il "vitalizio minimo" sarà di 980 euro al mese e andrà a chi ha fatto una sola legislatura. L'importo minimo per chi subirà una decurtazione superiore al 50% sarà di 1.470 euro. I vitalizi erogati agli ex deputati sono in tutto 1.405: di questi, 1.338 devono essere ricalcolati e dunque abbassati, mentre i restanti 67 non verranno ritoccati. In base alla delibera, quelli percepiti da ex deputati che hanno alle spalle almeno quattro legislature si fermeranno al valore maturato al 31 ottobre prossimo. Vitalizi from La Verità LEGGI IL PEZZO DELL'11 LUGLIO Il taglio ai vitalizi degli ex deputati è a un passo dal realizzarsi. Fonti della Verità confermano di un colloquio appena avvenuto tra i rappresentanti della Lega e il presidente della Camera, Roberto Fico, in cui i primi hanno dichiarato che «ricevute le rassicurazioni (di Roberto Fico, ndr), visti i documenti dell'avvocatura di Stato e dell'avvocatura della Camera, visti i correttivi che sono stati apportati al testo iniziale, la Lega voterà di certo e senza alcun dubbio a favore della delibera». Il Consiglio di presidenza è convocato per domani (12 luglio) alle ore 13:30 per l'esame degli emendamenti e proseguirà nel pomeriggio in caso ci fosse bisogno di più tempo. «Se non si dovesse votare domani è solo per questioni tecniche e non perché la Lega è indecisa come qualcuno ha titolato, anzi, è più ferma che mai nel voler procedere al taglio ai vitalizi degli ex parlamentari», riferiscono le nostre fonti. Sul correttivo apportato da Fico perché la Lega fosse serena nel dire sì c'è il ricalcolo della reversibilità del vitalizio, reso così meno punitivo per i vedovi. Un correttivo fortemente voluto anche dal Partito democratico. A questo clima risoluto si aggiungono le parole del leader leghista Matteo Salvini, che ha definito il taglio ai vitalizi una «priorità mia, della Lega e del governo». E ha ribadito che «i politici» non devono avere «nulla in più e nulla in meno rispetto a tutti gli altri cittadini italiani». Il tamtam sale, e come uno tsunami punta dritto al Senato: «Quella di domani sarà una giornata storica», ha detto Laura Bottici, senatrice 5 stelle e questore di Palazzo Madama. «Finalmente, dopo anni di immobilismo e false promesse, l'ufficio di presidenza della Camera voterà la delibera presentata dal presidente Roberto Fico per tagliare i vitalizi degli ex deputati. Un odioso privilegio che gli interessati, pur di non rinunciare alle loro ricche prebende, continuano a spacciarle per un diritto acquisito». E conclude: «Sono molto contenta, anche perché in questo modo sarà attuato uno dei punti del contratto di governo. Mi auguro che il traguardo della Camera sarà da forte stimolo affinché il Senato possa giungere allo stesso risultato, cioè quello di restituire credibilità alla politica». Dunque le parole di ieri di Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera riportate dal Fatto Quotidiano a proposito dei vitalizi («Vogliamo che sia una norma inattaccabile») non si riferivano in nessun modo all'intenzione della Lega di votare contro la delibera Fico, ma, appunto, erano relative al momento prima del colloquio che ha definito i dettagli del testo, che, come abbiamo spiegato prima, ha accolto delle modifiche in particolare sulla reversibilità. «Altrimenti», come ci spiegano le nostre fonti, «si rischiava che un vitalizio di 10.000 euro già tagliato in vita di 6.000 e quindi diventato di 4.000 euro al mese, poi venisse ulteriormente tagliato nel momento del decesso dell'ex parlamentare e questo sarebbe stato un atto crudele che andava risolto a favore della conservazione di un sacrosanto diritto di vedovi e vedove in molti casi anziani». Per le reazioni degli altri componenti dell'ufficio di presidenza dobbiamo aspettare domani, anche se si prevede per logica il voto favorevole del Partito democratico, visto che è in sintonia con la Lega sui correttivi apportati, ma quale sarà la reazione di Forza Italia e Fratelli d'Italia con il loro bagaglio di emendamenti non è prevedibile. In ogni caso, i numeri per approvare la delibera ci sono e sono blindati.
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Dopo l'apertura dei lavori affidata a Maurizio Belpietro, il clou del programma vedrà il direttore del quotidiano intervistare il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, chiamato a chiarire quali regole l’Italia intende adottare per affrontare i prossimi anni, tra il ruolo degli idrocarburi, il contributo del nucleare e la sostenibilità economica degli obiettivi ambientali. A seguire, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, offrirà la prospettiva di un territorio chiave per la competitività del Paese.
La transizione non è più un percorso scontato: l’impasse europea sull’obiettivo di riduzione del 90% delle emissioni al 2040, le divisioni tra i Paesi membri, i costi elevati per le imprese e i nuovi equilibri geopolitici stanno mettendo in discussione strategie che fino a poco tempo fa sembravano intoccabili. Domande cruciali come «quale energia useremo?», «chi sosterrà gli investimenti?» e «che ruolo avranno gas e nucleare?» saranno al centro del dibattito.
Dopo l’apertura istituzionale, spazio alle testimonianze di aziende e manager. Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, dialogherà con Belpietro sulle opportunità di sviluppo del settore energetico italiano. Seguiranno gli interventi di Maria Rosaria Guarniere (Terna), Maria Cristina Papetti (Enel) e Riccardo Toto (Renexia), che porteranno la loro esperienza su reti, rinnovabili e nuova «frontiera blu» dell’offshore.
Non mancheranno case history di realtà produttive che stanno affrontando la sfida sul campo: Nicola Perizzolo (Barilla), Leonardo Meoli (Generali) e Marzia Ravanelli (Bf spa) racconteranno come coniugare sostenibilità ambientale e competitività. Infine, Maurizio Dallocchio, presidente di Generalfinance e docente alla Bocconi, analizzerà il ruolo decisivo della finanza in un percorso che richiede investimenti globali stimati in oltre 1.700 miliardi di dollari l’anno.
Un confronto a più voci, dunque, per capire se la transizione energetica potrà davvero essere la leva per un futuro più sostenibile senza sacrificare crescita e lavoro.
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