2022-07-04
Le Dogane sborseranno 2,7 milioni per la comunicazione. Mef irritato
Se ne occuperà Ey, la società con cui collaborò Massimo D’Alema. Più social e giornali esteri. di euro per rilanciare la comunicazione dell’agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’incarico è biennale e riguarda «le attività professionali di comunicazione istituzionale, quindi la gestione delle relazioni con i media nazionali e internazionali». L’importo complessivo dell’appalto è di 2,7 milioni di euro, di cui 1,8 per i primi 24 mesi e 900.000 per un rinnovo di altri 12 mesi. In via XX Settembre non avrebbero apprezzato l’iniziativa. Anche se, fanno sapere dall’agenzia, quella fatta è stata «una gara europea per i servizi di comunicazione istituzionale». È stata realizzata seguendo la procedura che garantisce la «massima trasparenza e a procedura aperta», «al fine di individuare il soggetto più competitivo capace di coprire in maniera puntuale e completa tutti i servizi necessari». Ciò che forse sfugge al titolare, Marcello Minenna, è l’importo. Parecchio elevato in tempi di guerra in Ucraina e bollette difficili da pagare.In ogni caso Ey, ex Ernst & Young, sarà affiancata da Comin & Partners. L’obiettivo sarebbe quello di «rendere più diretto, semplice e immediato il rapporto con i cittadini, con le altre istituzioni pubbliche, nonché con i territori di riferimento e le comunità, rafforzare il confronto con gli stakeholder». Ci sarà anche molta attenzione ai social network così da incrementare l’attività dell’agenzia diretta da Marcello Minenna che durante il suo mandato ha dato un forte svolta comunicativa, scegliendo le nuove divise d’ordinanza, organizzando eventi con tanto di xomandi militari come «l’attenti» e incrementando anche le uscite su tv e giornali dell’agenzia. Nei mesi scorsi il Mef aveva già dovuto affrontare una mozione di ex deputati grillini che accusavano l’agenzia, di «spreco ingiustificabile di risorse pubbliche» e «assegnazione di incarichi ad amici». La mozione depositata a Palazzo Madama era incentrata sulle «irregolarità che sembrano trasparire delle condotte poste in essere dal direttore Minenna» che devono «comportare l’intervento del governo, per mezzo del ministro dell’Economia e delle Finanze, con l’esercizio del potere di alta vigilanza e di tutti gli atti ritenuti utili o opportuni a ripristinare una situazione di legalità e di gestione corretta ed imparziale degli interessi pubblici». Il dito veniva puntato contro il vertice dell’agenzia, nominato all’inizio del 2020 proprio dall’ex governo Conte. Secondo i fuori usciti dal M5s, «nel corso della trasmissione giornalistica Piazza Pulita» del «25 novembre 2021» era stato trasmesso un servizio che avrebbe evidenziato «la mala gestio» di «Minenna, contraddistinta da spreco ingiustificabile di risorse pubbliche, assegnazione di incarichi ad amici». Nella mozione viene citato l’episodio di «Anna Maria Forenza […] legata da un contratto di consulenza con l’agenzia delle Dogane e dei Monopoli dal marzo 2020, con una retribuzione di 7.000 euro mensili». A quanto pare Forenza «aveva ottenuto l’incarico di medico responsabile della task force medica Covid 19 […] in virtù proprio del rapporto di conoscenza personale col Minenna e in quanto medico che si occupa degli interventi estetici ed anti-aging usufruiti dallo stesso».Di Ey si era parlato pochi mesi fa, quando La Verità aveva lanciato la notizia della trattativa tra D’Alema e il governo della Colombia per la vendita, mai realizzata, di navi e aerei militari italiani. Emblematico un video seminario di metà giugno del 2020, in piena pandemia da Covid 19. Proprio Ernst & Young organizzò l’evento «L’Italia Riparte», con l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, lo stesso D’Alema, Antonelli, Iacovone, l’attuale sindaco di Roma Roberto Gualtieri (all’epoca numero uno del Mef) e poi ancora l’ex numero uno di Cdp Fabrizio Palermo e ancora il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. A distanza di 2 anni il mondo è decisamente cambiato. D’Alema ha lasciato la società di consulenza. Conte è alle prese con la crisi del Movimento 5 stelle, mentre Ey continua a collezionare appalti.