2024-06-06
Le banche pompano la surroga green
Aumentano gli sconti sui mutui per l’acquisto di immobili «sostenibili» che impongono meno accantonamenti. Per questo gli istituti si soffiano le case ecologiche a vicenda.Che l’interesse delle banche italiane per i mutui green stia aumentando esponenzialmente non è certo una novità delle ultime settimane. Così come è un dato di fatto l’influenza delle politiche europee e della Bce su questa tendenza. Va segnalata però l’accelerazione iniziata a partire dagli ultimi mesi del 2023 e con una rapida impennata nel 2024. Accelerazione che non riguarda solo il lato domanda (numero e ammontare dei prestiti) ma ancor di più da quello dell’offerta. Sempre più banche infatti aumentano gli sconti che già praticavano sui prestiti verdi, allargano la proposta commerciale alle ristrutturazioni, sempre inderogabilmente verdi, e si allargano fino ad arrivare alla surroga. «Se a inizio 2023», illustra il fenomeno alla Verità il responsabile business development di “MutuiSupermarket.it” Guido Bertolino, «l’offerta green delle principali banche si concretizzava in uno sconto di 0,10% sul tasso di interesse, adesso le banche hanno aumentato la scontistica arrivando fino ad un massimo di 0,60% e prevedendo la riduzione delle spese di istruttoria». Così succede che mentre in passato le agevolazioni applicate riguardavano solo le operazioni di acquisto di immobili di classe “A” o “B”, alcune banche, come Bper Banca, Credem e Banca Sella hanno iniziato a considerare green anche gli immobili di classe “C”. «Intesa Sanpaolo e UniCredit», continua l’esperto, «applicano le condizioni dei mutui green anche in caso di ristrutturazione di immobili già di proprietà che portino al miglioramento della classe energetica dell’immobile». Ma come mai c’è tutto questo interesse? Le politiche europee hanno un loro peso, ma esistono delle ragioni ben più pratiche. «L’appetito per i finanziamenti green da parte del sistema bancario», evidenzia Bertolino, «è legato alla possibilità di ridurre gli accantonamenti a copertura dei mutui erogati nel caso in cui la garanzia ipotecaria sia rappresentata da un immobile ad alta efficienza energetica». In buona sostanza, l’erogazione di un mutuo green alla banca costa meno. Così come non va dimenticato che a partire da quest’anno, le banche quotate dovranno pubblicare la quota di finanziamenti green nel bilancio di sostenibilità. Così arriviamo all’ultima tendenza, dovuta evidentemente anche ai vantaggi economici e reputazionali che gli istituti di credito stanno riscontrando. «Crédit Agricole, Intesa Sanpaolo e Banca Sella», rimarca il manager, «hanno iniziato a differenziare la propria offerta di surroga in funzione della classe energetica dell’immobile ipotecato. Lo scopo è chiaramente quello di aumentare la quota di immobili green a garanzia dell’erogato mutui, non solo finanziando le nuove operazioni di acquisto o ristrutturazione, ma anche andando a contendere gli immobili green già finanziati dalle banche concorrenti». E a proposito di mutui, aumenta l’attesa non tanto per la decisione della Bce di oggi. Appare scontato che Christine Lagarde taglierà i tassi sui depositi dello 0,25% portandoli dal 4% al 3,75%. Quanto per le parole del presidente sulle prossime mosse di Francoforte e sulle tempistiche delle ulteriori riduzioni. La curva dell’Euribor (il riferimento per i mutui a tasso variabile) prevede un altro taglio di 25 punti base tra settembre e ottobre che porterà l’Euribor intorno al 3,5% e altri 3 tagli da 25 punti base nel 2025. Restando su oggi: il taglio dei tassi avrà sicuramente un immediato impatto sui variabili, mentre i prezzi dei mutui a tasso fisso sono legati all’andamento dell’Irs che ha già sta scontato la sforbiciata e oscillerà ancora in base alle parole della Lagarde.
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