2024-06-13
L’asse Salvini-Le Pen parla a Meloni: «Centrodestra unito, mai a sinistra»
Matteo Salvini e Marine Le Pen (Ansa)
Il capo del Carroccio: «È una vergogna costruire in Europa lo stesso inciucio bocciato dagli elettori». Id si allarga ai portoghesi di Chega ma non riprende Afd. In Germania però cade il tabù: Cdu vuole l’accordo.Unità del centrodestra, nessuna apertura a sinistre ed eco-fanatici, determinazione a cambiare questa Europa. Matteo Salvini e Marine Le Pen durante il loro colloquio a due, ieri pomeriggio a Bruxelles, prima dell’incontro con tutti i leader che compongono Identità e democrazia, condividono queste priorità. «I cittadini europei», commenta Salvini, «si sono espressi con grande chiarezza. Solo Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen non se ne sono accorti». E poi aggiunge: «È una vergogna che Ursula e i suoi amici provino a costruire lo stesso inciucio, nonostante il voto molto chiaro dei cittadini europei». Il riferimento di Salvini alla Von der Leyen è il segnale che il leader della Lega vuole convincere Marine Le Pen a non prendere in considerazione la possibilità di votare a favore di un eventuale mandato di Ursula. D’altro canto, Salvini tiene duro con coerenza sul «no» all’alleanza con la sinistra: il sottotesto è una sfida a Ecr, i Conservatori guidati da Giorgia Meloni, che potrebbero anche votare la «fiducia» alla Von der Leyen insieme ai Socialisti, se le trattative per un Commissario europeo di peso andassero in porto. Nel mirino della Meloni c’è la delega al mercato interno, che nella Commissione uscente è nelle mani del francese Thierry Breton. Dopo il colloquio a due, Salvini e Le Pen incontrano i leader del gruppo Id: l’olandese Geert Wilders, il leader ceco di origine giapponese dell’Spd, Tomio Okamura, l’eurodeputato austriaco dell’Fpo Harald Vilimsky, il presidente del partito Identità e democrazia, il belga Gerolf Annemans, il leader della destra fiamminga Vlaams Belang Tom Van Grieken, il presidente del Partito popolare danese, Morten Messerschmidt, e il leader di Chega, André Ventura. «Con i leader di Id», dice Ventura prima del vertice, parlando a un gruppo di media internazionali, tra i quali l’Ansa, «parleremo di strategia. Io sono favorevole a un fronte unico delle destre, fermo restando che Chega è fermamente un membro innanzitutto di Identità e democrazia». Sul tavolo degli esponenti di Id anche la questione tedesca: il partito di estrema destra di Afd, seconda forza politica della Germania con il 16% dei voti alle Europee, ha chiesto di essere riammesso nel gruppo, dal quale era stato espulso, dopo aver allontanato l’eurodeputato Maximilian Krah, che aveva affermato in un’intervista che essere un membro delle SS non rendeva qualcuno «automaticamente un criminale». I coleader del partito, Alice Weidel e Tino Chrupalla, hanno chiesto la riammissione in Id. Riunire il centrodestra in Europa e nessuna apertura a sinistra, dunque: Matteo Salvini e Marine Le Pen spargono sale sulle ferite del Ppe, che nonostante il crollo dei liberali macroniani di Renew Europe e la disfatta della Spd in Germania stanno lavorando, anche se divisi al loro interno, per una riedizione della coalizione che ha (mal)governato l’Europa negli ultimi cinque anni, e che è stata severamente bocciata dagli elettori alle elezioni dello scorso weekend. Ursula von der Leyen, da parte sua, pur di avere chance di riconferma, nonostante gli stessi Popolari europei siano spaccati al loro interno sul «secondo mandato», ha in mente di partire dalla maggioranza Ppe-Renew-Pse e poi di allargare a Ecr, i Conservatori di Giorgia Meloni, per non correre rischi al momento del voto del Parlamento europeo. Le trattative sono ancora in corso, e del resto prima delle elezioni in Francia, previste per il 30 giugno (il primo turno) e il 7 luglio (secondo turno) nulla di definitivo potrà essere deciso per quel che riguarda la futura governante europea. Il Rassemblement national di Marine Le Pen ha il vento in poppa, ed è strafavorito per la vittoria: se i pronostici verranno confermati dalle urne, la leader della destra francese diventerà, insieme naturalmente a Giorgia Meloni, uno dei perni della nuova politica europea. Salvini, da parte sua, ha aumentato i consensi della Lega rispetto alle Politiche ed è vicepremier dell’unico governo europeo che non è stato bocciato dagli elettori. In sostanza, continuare a dipingere Id come un gruppo di pericolosi e scalmanati estremisti è pura propaganda, così come immaginare di confinarlo ai margini dei centri decisionali della politica del Continente: in Germania, tanto per fare un esempio, crolla il tabù dell’alleanza con l’Afd: i governatori della Cdu spingono per fare accordi con il partito di estrema destra. Al termine della riunione, fa sapere la Lega, «sono state ribadite le linee guida per la prossima legislatura, a cominciare dall’auspicio di unire tutte le forze di centrodestra in netta contrapposizione alla sinistra. Il gruppo Id ricomincia dai partiti che già ne facevano parte, con alcune nuove adesioni a partire dai portoghesi di Chega». Afd, quindi, non rientra nel gruppo, almeno per ora. All’insegna del buon senso le valutazioni di Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera di Fdi: «Alleanza con Le Pen?», spiega Rampelli a Omnibus, su La 7, «noi siamo già alleati con Salvini in campo nazionale e trovo stucchevole fare continue radiografie e analisi del sangue senza analizzare i percorsi. Le Pen oggi non ha posizioni distanti da noi: è pro Ucraina, anti Putin, atlantista ma animata da patriottismo europeo. In più, il dialogo con Marine Le Pen c’è sempre stato, siamo stati attenti osservatori della sua evoluzione. È sicuramente positivo», aggiunge Rampelli, «che in Francia, forse anche in Europa, ci possa essere un modello italiano che porti alla formazione di una coalizione di centrodestra alternativa a una a trazione socialista. Non si capisce come Ppe e Spd, alternativi in Germania, possano stare insieme a Bruxelles».
Emmanuel Macron (Getty Images). Nel riquadro Virginie Joron
content.jwplatform.com
L'evento organizzato dal quotidiano La Verità per fare il punto sulle prospettive della transizione energetica. Sul palco con il direttore Maurizio Belpietro e il vicedirettore Giuliano Zulin, il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, il presidente di Ascopiave Nicola Cecconato, il direttore Ingegneria e realizzazione di Progetto Terna Maria Rosaria Guarniere, l'Head of Esg Stakeholders & Just Transition Enel Maria Cristina Papetti, il Group Head of Soutainability Business Integration Generali Leonardo Meoli, il Project Engineering Director Barilla Nicola Perizzolo, il Group Quality & Soutainability Director BF Spa Marzia Ravanelli, il direttore generale di Renexia Riccardo Toto e il presidente di Generalfinance, Boconi University Professor of Corporate Finance Maurizio Dallocchio.
Kim Jong-un (Getty Images)