2020-01-13
L’arma delle api. La propoli, usata per difendere gli alveari, è una panacea per la salute
È una sorta di «farmacia in miniatura» per l'uomo. Con la sua azione antisettica, è la prima alleata del nostro sistema immunitario e agisce contro molte patologie. Ecco i consigli per usarla al meglio.Ha invaso le nostre farmacie, le parafarmacie e anche gli scaffali dedicati nei supermercati, soprattutto in forma di estratto idroalcolico da bere oppure spray, ma anche di pastiglie da masticare o come ingrediente di creme di bellezza, di dentifrici, di unguenti, di pomate e chi più ne ha più ne metta. Si tratta della propoli - chiamata anche al maschile il propoli - o, con forma linguistica latina, pròpolis, traslitterazione dalla parola greca composta da pro (davanti) e polis (città), con il significato di «davanti alla città». Vien da domandarsi, un po' all'Antonio Di Pietro, che «c'azzecchi» mai la propoli che ingeriamo o spruzziamo, innanzitutto per il mal di gola, con la città.Pare essere un senso figurato: la propoli difende fisicamente la «città delle api», cioè l'alveare o l'arnia, poiché è utilizzato sulle pareti esterne come isolante dalle intemperie, come rafforzante della struttura e per sigillarne eventuali crepe e fori, proprio come fosse una sorta di cemento. Poi, c'è la facoltà protettiva chimica, più che materica: le api sfruttano la potenza antibatterica della propoli per disinfettare le pareti interne delle stanze della loro mini città, in particolare quella della regina prima che deponga le uova.Un alveare contiene tra le 40.000 e le 60.000 api. Ha una temperatura interna di circa 36 gradi centigradi e un'umidità relativa di circa il 70%: sono le caratteristiche di un luogo perfetto per lo sviluppo di batteri che la propoli, appunto, ostacola. Se poi un intruso, come una farfalla o una lucertola, riesce a entrare nella «città» nonostante la propoli, allora lo si uccide e, se è difficile portarlo fuori, lo si mummifica rivestendolo proprio di propoli che, in tal caso, funziona evitandone la decomposizione e la conseguente putrefazione (che diffonderebbe germi). Quindi, ciò che la propoli non riesce a dare per la difesa del micro mondo apiario prima, lo fa comunque dopo. Per il piccolo universo apiario, la propoli è un'arma di difesa ad amplissimo raggio. Come viene prodotta? Le api bottinatrici, quelle che per età (da tre settimane in poi) possono uscire a raccogliere nettare, polline e resina, a fine estate e preferibilmente di pomeriggio, individuano la fonte resinosa sugli alberi - in Europa soprattutto pioppi e betulle - e ne raccolgono quanta più possono. Dalla corteccia o dai rami, dalle foglie o dalle gemme (che gli alberi rivestono di resina per proteggere dai parassiti), l'ape prende un pezzetto di resina in bocca e, con una sorta di «ruminazione», la ammorbidisce masticandola fino a ridurla a filamento che, così, riesce ad appallottolare e portare via.Arrivata in alveare (una bottinatrice recupera 10 milligrammi di propoli per ogni volo, ogni alveare produce in media 100 grammi di propoli l'anno, quindi sono 100.000 voli alla ricerca di resina), la bottinatrice viene aiutata dalle api addette allo scarico a staccare la resina che le si è incollata addosso: impastata con cera e con saliva che ne scinde le molecole complesse, ecco pronta la propoli grezza.Per produrre più propoli, molti apicoltori usano il metodo delle griglie per propoli: posizionandole sulla struttura, le api tenderanno a riempirne le fessure e basterà estrarre la griglia per avere in mano la propoli senza dover raschiare manualmente gli alveari, come si fa nell'arnia senza griglia. A livello produttivo, l'Italia non è granché competitiva sul mercato europeo e meno che mai internazionale: se con la griglia si possono quadruplicare i raccolti di propoli per ogni arnia, da noi però mancano centri di raccolta specifici come invece ci sono in Francia, Spagna e altre nazioni dell'Est europeo. Sono proprio queste ultime, insieme con la Cina, la nostra spina nel fianco: da queste nazioni, infatti, la maggior parte dei produttori si rifornisce di propoli dopo aver esaurito le scorte italiane e, a volte, anche prima pur di spendere meno.Al di là del metodo di raccolta scelto, la propoli grezza va poi depurata da impurità, cera, resina e polline: alla fine di questa procedura, eccola a disposizione con i suoi composti biochimici (fino a 300). Così, a seconda del luogo e degli alberi di provenienza, può avere un colore diverso: dal giallo al marrone molto scuro. Allo stesso modo, può cambiare la composizione: anche qui influiscono la vegetazione originaria, la stagione e tanti altri fattori.Resta, però, costante la potenzialità medicale perché i suoi composti sono sempre appartenenti a questa tipologia di elementi: resine (45-55%), cera e acidi grassi (25-35%), oli essenziali e sostanze volatili (10%), polline (5%), composti organici e minerali (5%). Tra i minerali abbiamo magnesio, calcio, iodio, sodio, rame, zinco, manganese, ferro. Per le vitamine, invece, abbiamo B1 (tiamina), B2 (riboflavina), B6 (piridossina), C (acido ascorbico), E (tocoferolo), P (bioflavonoidi). Ma fino al 20% - ricordiamocelo - il peso della propoli è costituito da flavonoidi. E poi c'è tanto altro a rendere la propoli una «farmacia in miniatura»: una piccola panacea che, certamente, non può farci archiviare i farmaci di sintesi, ma in alcuni casi può affiancarli potenziandoli e in altri sostituirli. La principale azione medicale della propoli è quella di antisettico: in modo naturale contrasta i vermi (è antielmintico), i batteri (è antibiotico) e i funghi (è antimicotico). Principalmente grazie ai flavonoidi, la propoli ostacola la proliferazione di virus e batteri sulle piante ma anche nell'essere umano. Per questo motivo, la propoli è diventata il principale alleato naturale del nostro sistema immunitario durante l'inverno, quando siamo più soggetti alle malattie da raffreddamento. La propoli è attiva contro le infezioni da miceti - sia nell'uomo sia nell'animale - come quelli da Candida, saccaromiceti, tricofili, ma anche i batteri, di fronte alla propoli, passano un brutto quarto d'ora: risulta, infatti, attiva contro l'Helicobacter pylori, vari ceppi di Streptococcus, Escherichia colied Haemophilus influenzae.Per quanto riguarda altri batteri che hanno bisogno di antibiotici di sintesi come penicillina, sefralina e doxiciclina, la propoli ne rinforza gli effetti e contrasta la formazione di ceppi antibiotico resistenti. Importante anche la sua azione contro alcuni virus come, per esempio, l'Herpes simplex e il Coronavirus, i ceppi virali dell'influenza A e B, Adenovirus e virus respiratorio. Teniamo bene a mente, inoltre, che mentre agisce come un antibiotico naturale, la propoli non danneggia il microbiota intestinale come, invece, fanno gli antibiotici di sintesi. La faringite, che conosciamo anche col nome più colloquiale di mal di gola, è un'infiammazione della faringe che può arrivare fino alle tonsille e può avere origine virale (cioè dovuta ai bacilli dell'influenza) oppure batterica, in particolare da streptococco.In entrambi i casi, questo farmaco naturale è particolarmente indicato, sia nella forma degli spray idroalcolici, che presentano la comodità di poter essere spruzzati direttamente dove risiede l'infiammazione, sia in pastiglie da ingerire (la soluzione più comoda). Ma anche un semplice idroalcolico con pipetta permette di essere usato per assunzione orale e al contempo per effettuare dei gargarismi. La propoli è d'aiuto anche nelle riniti. Il suo effetto depurativo dal muco e sfiammante si può ottenere sia con spray nasali, sia effettuando lavaggi come si farebbe con le fialette di soluzione fisiologica.Antinfiammatoria e rigenerante delle mucose, la propoli è da tenere in considerazione anche in caso di tosse: per la bronchite può coadiuvare gli antibiotici mentre nell'otite leggera si può utilizzare con una dose di 3 gocce di estratto 3 volte al giorno direttamente nell'orecchio. La propoli funziona anche per le piccole problematiche della bocca, dall'afta alla gengivite. La proprietà antibatterica della propoli è molto utile contro la placca (esistono anche i dentifrici alla propoli), ma anche contro la piorrea e si rivela sorprendentemente utile come primo rimedio in caso di ascesso dentale (poi, bisogna sempre andare dal dentista), perché disinfetta, sfiamma e anestetizza.La propoli ha, poi, un importante potenziale protettivo e cicatrizzante. Per questo, ha gran fortuna anche come rimedio per affezioni della pelle. Essa contrasta i radicali liberi e stimola la produzione di collagene, così favorendo la cicatrizzazione di una piccola ferita (anche piccole ulcere del piede diabetico) o di una piccola ustione. Allo stesso tempo, esplica un'attività antietà ed è spesso ingrediente di creme rassodanti o burri di cacao per proteggere e nutrire le labbra. Interessanti anche le applicazioni su alcune afflizioni virali e micotiche della pelle: effettuare delle toccature con un cotton fioc imbevuto nell'estratto di propoli sull'herpes labiale può aiutare a guarirlo e lo stesso vale per le infezioni micotiche, per esempio dei piedi. Anche l'acne, la seborrea, la dermatite da contatto e la psoriasi possono trovare giovamento grazie alle toccature con estratto di propoli o all'applicazione di pomate che la contengono.