2022-09-21
L’alleato tedesco di Letta è putiniano
Enrico Letta e Olaf Scholz (Ansa)
Il segretario dem si fa bello dell’attestato di stima giunto dall’Spd di Olaf Scholz. Peccato che si tratti di uno dei partiti europei con maggiori legami con il regime di Mosca.C’è chi si ostina a ripetere che il Pd godrebbe di maggiore credibilità internazionale rispetto al centrodestra. È in tal senso che è stato enfatizzato l’endorsement recentemente ricevuto da Enrico Letta da parte dei vertici del Partito socialdemocratico tedesco. «Sarebbe davvero un segnale importante se Enrico Letta potesse vincere e non Meloni, che, in quanto postfascista, porterebbe l’Italia in una direzione sbagliata», ha dichiarato il presidente della Spd, Lars Klingbeil. Una dichiarazione che, secondo qualcuno, dimostrerebbe la solidità del network internazionale del Pd. Eppure la questione è un tantino più complessa. Eh sì, perché, scavando un poco, questo endorsement rischia di rivelarsi un boomerang per il segretario dem. Sedicente atlantista, Letta ha ricevuto infatti sostegno da una compagine, la Spd, che ha una storia tutt’altro che ostile alla Federazione russa. Socialdemocratico è innanzitutto Gerhard Schröder, che, fino a maggio scorso, era ai vertici di Rosneft e Gazprom. Secondo il New York Times, l’ex cancelliere avrebbe ricevuto circa un milione di dollari all’anno da varie società energetiche russe. Non solo: nonostante le polemiche sorte a seguito dell’invasione dell’Ucraina, lo scorso agosto la Spd si è alla fine rifiutata di espellere Schröder. E pensare che la problematicità della sua posizione era stata sottolineata anche dalla risoluzione contro le ingerenze straniere, approvata a marzo dall’Europarlamento. Tuttavia il caso dell’ex cancelliere non è affatto isolato. A dicembre, la Frankfurter Allgemeine Zeitung parlò di una forte vicinanza dello stesso Klingbeil ad alcune figure politiche che intrattengono stretti legami con Vladimir Putin (a partire proprio da Schröder). E vogliamo parlare di Olaf Scholz? Vicecancelliere e ministro delle Finanze nell’ultimo gabinetto Merkel tra il 2018 e il 2021, costui è di fatto corresponsabile della politica di distensione che Berlino ha portato avanti nei confronti di Russia e Cina. In particolare, l’attuale cancelliere è stato un fautore del controverso gasdotto Nord Stream 2 (fortemente auspicato da Mosca) ed è più in generale coinvolto nella deleteria politica energetica di Angela Merkel: una politica che, nonostante gli avvertimenti dell’allora presidente americano Donald Trump, ha di fatto reso la Germania e l’Ue sempre più dipendenti dal gas (e dai ricatti) di Mosca. Una linea, quella tedesca, che è stata negli anni a più riprese criticata da vari circoli a Washington. D’altronde, quando Trump comminò le sanzioni al Nord Stream 2 nel dicembre 2019, fu proprio Scholz a reagire negativamente, parlando di violazione della sovranità. Fu d’altronde sempre l’ultimo gabinetto Merkel a spingere la Commissione europea a siglare il controverso trattato sugli investimenti con Pechino a dicembre 2020, allontanando ancor di più l’Ue dagli Usa. Ma l’elenco dei socialdemocratici tedeschi filorussi non si ferma certo qui. Matthias Platzeck, ex presidente della Spd, è stato a capo del forum tedesco-russo: secondo Deutsche Welle, costui è anche accusato di aver svolto attività di lobbying per il Cremlino, mentre mostrò una posizione molto blanda verso Mosca dopo l’annessione illegale della Crimea nel 2014. Tutto questo, mentre l’attuale capogruppo della Spd al Bundestag, Rolf Mützenich, criticò il governo tedesco nel 2018 per aver espulso dei diplomatici russi in conseguenza dell’avvelenamento di Sergej Skripal. Insomma, il sedicente atlantista Letta ha ricevuto un endorsement da un partito storicamente vicino al Cremlino. Tra l’altro, Pd e Spd in Europa appartengono entrambi al gruppo Alleanza progressista dei socialisti e dei democratici. Sbaglierebbe inoltre chi volesse considerare quei rapporti con la Russia come acqua passata: non sarà del resto un caso che le relazioni tra Kiev e Berlino continuino a rivelarsi tese. Il sedicente atlantista Letta non ha alcun imbarazzo a intrattenere legami con uno schieramento filorusso come la Spd? Invece di lanciare accuse a destra e a manca di collusione con Mosca, forse farebbe bene prima a guardarsi in casa.
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