2021-10-22
La vittoria di Pirro dell’Italia all’Esa
Simonetta Cheli nuovo direttore dell'Esrin. Roberto Battiston a mani vuote. Sulla scelta pesano critiche per il filo diretto con l'austriaco Josef Aschbacher, a capo dell'Agenzia spaziale europea.Arrivano i complimenti da tutta la comunità spaziale italiana per la nomina di Simonetta Cheli alla guida del centro Esa Esrin di Frascati, uno dei direttorati più importanti dell'Agenzia spaziale europea: entrerà in carica il 1° gennaio 2022. Ma in realtà potrebbe trattarsi di una vittoria di Pirro, anche perché è vero che l'Italia ha ora due direttorati, ma sempre uno in meno della Francia che passa a tre. Il direttorato dell'Esrin (Earth observations) controlla il budget più importante dei programmi condivisi tra Esa e Unione europea, all'incirca 1 miliardo di euro. Non va inoltre dimenticato come alle sue dipendenze ci siano oltre 400 persone. La Cheli succede così a Josef Aschbacher che è diventato direttore generale dell'Esa nel marzo scorso. Ha battuto la concorrenza di diversi profili, tra cui l'ormai «candidato a tutto» Roberto Battiston, ex presidente dell'Asi e nipote acquisito di Romano Prodi, sempre in cerca di un incarico nel settore aerospaziale o scientifico nonostante ultimamente si stia occupando sempre più spesso della pandemia da Covid-19. Battiston era stato fatto anche fuori dalla corsa al direttorato generale dell'Esa, nonché dalla carica di presidente del Cnr, il nostro Consiglio nazionale delle ricerche. Negli ultimi mesi Aschbacher gli aveva trovato un posto temporaneo tra i dieci esperti per un rapporto da presentare nel 2022 sugli scenari della politica spaziale: lì resterà. Festeggia il presidente dell'Asi (Agenzia spaziale italiana) Giorgio Saccoccia («Complimenti a Simonetta Cheli per questa prestigiosa nomina e i più sinceri auguri di buon lavoro da parte dell'Asi e della comunità spaziale italiana»), forse con la segreta speranza di ritornare all'Esa con un direttorato. C'è soddisfazione anche a livello di governo, con il ministro per l'innovazione tecnologica Vittorio Colao che può raccontare di come l'Italia abbia adesso ben due direttorati, calcolando quello Ricerche in Olanda occupato da Franco Ongaro. Ma non è tutto oro quel che luccica. Ongaro vive da sempre in Francia e viene considerato più vicino ai cugini transalpini che a noi italiani. In ogni caso la Cheli vanta un'esperienza trentennale in Esrin, ma a Frascati ha avuto sempre incarichi a livello istituzionale e di comunicazione. Non ha la qualifica A6 (ora è A5), ma soprattutto è stata per quasi otto anni assistente proprio di Aschbacher che da direttore dell'Esa ora l'ha nominata. Il direttore generale austriaco è stato in Esrin sia come vicedirettore sia come direttore. Per questo motivo tra gli esperti del settore ci si domanda se la Cheli riuscirà a opporsi alle decisioni di un suo storico superiore, soprattutto quando andranno contro gli interessi del nostro Paese. Per capire come il curriculum della Cheli possa suscitare qualche dubbio, basta confrontarlo con quello degli altri due direttori nominati ieri, considerati due tecnici. Il primo è Francisco Javier Benedicto Ruiz, nuovo direttore di Navigazione. Entrerà in carica il 16 febbraio 2022. Al momento è responsabile del dipartimento del programma Galileo all'interno della direzione di Navigazione dell'Esa. L'altra nomina è quella di Geraldine Naja, che va nel nuovo direttorato per la Commercializzazione e l'industria. Francese, ha ricoperto vari ruoli presso l'Esa dove è stata anche responsabile della direzione Politica industriale. La nomina della Cheli, insomma, potrebbe permettere al direttore generale di controllare capillarmente quello che è stato per anni il suo incarico.
Jose Mourinho (Getty Images)