La super stangata che si nasconde dietro il fumo verde

La super stangata che si nasconde dietro il fumo verde
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  • Un salasso mascherato: ecco cosa c'è dietro i proclami di chi inneggia alle produzioni sostenibili. Le ecoideologie che vanno per la maggiore, e di cui la sinistra si vanta di avere l'esclusiva, vogliono colpevolizzare l'Occidente penalizzando gli imprenditori. E i poveri contribuenti.
  • Tasse, sprechi, agevolazioni. Ogni bolletta si prende 73 euro per le «rinnovabili». Il prelievo complessivo vale oltre 11 miliardi, che servono a coprire i costi maggiorati dell'energia «pulita». I sussidi dati dall'Italia sono più del triplo della media europea.
  • «Pd e M5s ecologisti a spese dei cittadini». L'ex viceministro leghista al Mef Massimo Garavaglia: «Ecotassa e no alle trivelle favoriscono i gruppi industriali stranieri».

Lo speciale comprende tre articoli.

Quest’anno in Brasile doppio carnevale: oltre a quello di Rio, a Belém si terrà la Conferenza Onu sul clima Un evento che va avanti da 30 anni, malgrado le emissioni crescano e gli studi seri dicano che la crisi non esiste.

Due carnevali, quest’anno in Brasile: quello già festeggiato a Rio dei dieci giorni a cavallo tra febbraio e marzo, come sempre allietato dagli sfrenati balli di samba, e quello - anch’esso di dieci giorni - di questo novembre, allietato dagli sfrenati balli dei bamba che si recheranno a Belém, attraversata dall’equatore, per partecipare alla Cop30, la conferenza planetaria che si propone di salvarci dal riscaldamento del clima.

meloria folgore
La deposizione in mare della corona nell'esatto luogo della tragedia del 9 novembre 1971 (Esercito Italiano)

Il 9 novembre 1971 si consumò il più grave incidente aereo per le forze armate italiane. Morirono 46 giovani parà della «Folgore». Oggi sono stati ricordati con una cerimonia indetta dall'Esercito.

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Giorgetti suona la sveglia: «Ue ferma, in cinque anni l’industria può scomparire»
Teresa Ribera (Ansa)
Il capo del Mef: «All’Ecofin faremo la guerra sulla tassazione del gas naturale». Appello congiunto di Confindustria con le omologhe di Francia e Germania.

Chiusa l’intesa al Consiglio europeo dell’Ambiente, resta il tempo per i bilanci. Il dato oggettivo è che la lentezza della macchina burocratica europea non riesce in alcun modo a stare al passo con i competitor mondiali.

Chiarissimo il concetto espresso dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: «Vorrei chiarire il criterio ispiratore di questo tipo di politica, partendo dal presupposto che noi non siamo una grande potenza, e non abbiamo nemmeno la bacchetta magica per dire alla Ue cosa fare in termini di politica industriale. Ritengo, ad esempio, che sulla politica commerciale, se stiamo ad aspettare cosa accade nel globo, l’industria in Europa nel giro di cinque anni rischia di scomparire». L’intervento avviene in Aula, il contesto è la manovra di bilancio, ma il senso è chiaro. Le piccole conquiste ottenute nell’accordo sul clima non sono sufficienti e nei due anni che bisogna aspettare per la nuova revisione può succedere di tutto.

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