2024-01-19
Lascia la guru dem di Meta: la Silicon Valley molla Biden
Sheryl Sandberg (Getty Images)
Sheryl Sandberg via dal cda dopo più di 10 anni. Un altro segnale di distacco del mondo tech dall’inquilino della Casa Bianca.Joe Biden è sempre più solo. Le parole positive di Jamie Dimon su Donald Trump al World Economic Forum testimoniano che Wall Street sta iniziando a scaricarlo. Senza poi dimenticare che anche pezzi degli apparati governativi gli stanno remando contro: basti pensare allo scandalo dei Pentagon leaks, esploso lo scorso aprile. Infine, come se non bastasse, anche la Silicon Valley sta raffreddando i rapporti con l’attuale Casa Bianca. In particolare, è interessante sottolineare un elemento: l’ex direttrice operativa di Meta, Sheryl Sandberg, ha annunciato che lascerà a maggio il board della società, restandone una semplice consulente. Di per sé la notizia non sembra avere una rilevanza politica. Tuttavia, a ben vedere, la situazione potrebbe rivelarsi differente. La Sandberg, che aveva abbandonato l’incarico di direttrice operativa nell’estate del 2022, intrattiene infatti storici legami con il vicepresidente americano, Kamala Harris: ne è stata una finanziatrice e, nel 2020, le diede il proprio endorsement quando venne scelta come candidata alla vicepresidenza. Biden selezionò d’altronde la Harris per questo ruolo non tanto con l’obiettivo di attrarre il voto delle minoranze etniche quanto semmai per tendere un ramoscello d’ulivo a Facebook e alla Silicon Valley. Ricordiamo infatti che l’altra papabile candidata dem alla vicepresidenza era Elizabeth Warren: la senatrice del Massachusetts, nota per aver invocato lo spezzatino dei big del web a colpi di legislazione antitrust. Con l’uscita della Sandberg dal board di Meta, Biden perde quindi un alleato significativo nella Silicon Valley in una fase cruciale: quella della campagna elettorale per la riconferma alla Casa Bianca. Inizialmente, complice anche la scelta della Harris come candidata alla vicepresidenza, i giganti del web erano stati grandi sponsor dell’attuale presidente americano. Biden aveva assunto vari ex dirigenti di Facebook nel suo team di transizione presidenziale. Inoltre, a ottobre 2020, sia Twitter sia la stessa Facebook avevano applicato delle restrizioni alla diffusione dello scoop del New York Post che inguaiava Hunter Biden a pochissime settimane dalle elezioni presidenziali di allora. Entrambi i social avevano inoltre bloccato il profilo di Trump dopo l’irruzione in Campidoglio del 6 gennaio 2021. L’asse tra Biden e la Silicon Valley sembrava quindi assai solido. Poi qualcosa ha cominciato a scricchiolare. Innanzitutto, Twitter (oggi X) è passato in mano a Elon Musk, che ne ha silurato i dirigenti più vicini al Partito democratico. In secondo luogo, anche i rapporti con Facebook si sono deteriorati. A luglio 2021, Biden accusò la piattaforma di «uccidere le persone», diffondendo disinformazione sul Covid. Ad agosto 2022, fu invece lo stesso Mark Zuckerberg ad ammettere pubblicamente che lo scoop del New York Post fu censurato a causa di pressioni indirette dell’Fbi, esprimendo inoltre rammarico per l’accaduto. Insomma, i rapporti tra Biden e la Silicon Valley non sono più quelli di un tempo. D’altronde, parte dei potentati economici e burocratici, che hanno sostenuto l’ascesa elettorale dell’attuale presidente nel 2020, sembrano oggi assai più freddi nei suoi confronti. Senza poi trascurare che Biden risulta fortemente impopolare tra gli stessi elettori democratici. Non è del resto un mistero che il network di Barack Obama desidererebbe un altro candidato dem per il prossimo novembre. Quello stesso Obama che, da presidente, era - guarda caso - considerato assai vicino alla Silicon Valley. E proprio la Sandberg collaborò negli anni ’90 con Larry Summers: allora segretario al Tesoro dell’amministrazione Clinton e successivamente consigliere economico di Obama. Secondo il Daily Mail, non è tra l’altro escluso che la diretta interessata stia coltivando al momento delle ambizioni politiche. Come che sia, va da sé che, se i big del web dovessero raffreddare ulteriormente il loro supporto a Biden, per l’attuale inquilino della Casa Bianca la strada verso la rielezione si farebbe ancora più in salita.
«Haunted Hotel» (Netflix)
Dal creatore di Rick & Morty arriva su Netflix Haunted Hotel, disponibile dal 19 settembre. La serie racconta le vicende della famiglia Freeling tra legami familiari, fantasmi e mostri, unendo commedia e horror in un’animazione pensata per adulti.