2022-07-13
La sardina pro spinello si fuma il Pd
Il «coming out» di Mattia Santori sulle piante di cannabis imbarazza i dem. Il sindaco Matteo Lepore: «Sprechi il tuo lavoro». Stizza di Enrico Letta e Stefano Bonaccini. La replica: «Siete come il Carroccio».Si è fumato il Pd. Uno spinello light, ma con il suo outing sulla cannabis («Ne ho tre piantine in casa e ne faccio uso, denunciatemi pure») Mattia Santori ha messo con le spalle al muro il suo partito di riferimento. Il consigliere mal consigliato del Comune di Bologna - con una surreale delega alle Politiche giovanili - ha fatto tre vittime in un colpo solo: il sindaco da sacrestia Matteo Lepore, il governatore da pedalò Stefano Bonaccini e il segretario con l’elmetto Enrico Letta, tutti balbettanti dopo la sparata dell’icona della sinistra fricchettona.Così un difensore delle istituzioni si vanta di violare la legge, entra in modalità Nelson Mandela e mostra il petto in attesa di denuncia. Davanti alle reazioni di Fratelli d’Italia e Lega, che chiedono di togliergli le deleghe e lo denunciano alla Procura con un esposto, la troika piddina è in chiara difficoltà. Lepore gli lancia un avvertimento: «Non deve sprecare il lavoro fatto fin qui». Bonaccini gli ricorda che «la legge vale per tutti, quindi la rispetti». Letta li limita ad annuire: «Sono d’accordo con Lepore». La sinistra draghiana, che nei giorni scorsi aveva gettato sul cammino del governo i chiodi della liberalizzazione della cannabis e dello ius scholae, si trova in mezzo al guado. Su una sponda c’è un ruolo istituzionale da salvaguardare («Se una legge è sbagliata si prova a cambiarla ma nel frattempo la si rispetta», parole di Bonaccini), sull’altra c’è la sardina fumée che agita la battaglia di principio da vincere. E in mezzo come sempre c’è il Nazareno, scialuppa dove le ipocrisie galleggiano con triste puntualità. Che fai, stronchi lo sprovveduto che fa ciò che tu vorresti legalizzare? In consiglio comunale i giovani come Mery De Martino intravedono la battaglia di facciata («Allora denunciateci tutti»), mentre i politici meno avvezzi all’asilo Mariuccia si cuciono le bocche per non mandare a quel paese il campione delle cause perse. Non stupisce l’eccitazione tardo-radicale di Emma Bonino: «Tutta la mia solidarietà a Santori, quando dice che coltivando in casa la droga la sottrae alle mafie ha ragione». L’associazione Pro Vita&Famiglia lancia una petizione per togliere le deleghe al finto millennial «per manifesta indegnità e inadeguatezza». Il portavoce Jacopo Coghe commenta: «È grave che a vantarsi di fare uso di droga coltivata illegalmente sia un consigliere incaricato dal sindaco di curare le politiche giovanili. Il sindaco e il Comune mandano il messaggio che violare la legge e drogarsi è qvirtuoso».La polemica potrebbe avere un’altra appendice giudiziaria. In un’intervista all’Adnkronos, la sardina bizantina ha accusato: «Matteo Salvini e la destra stanno con i narcotrafficanti». Immediata e scontata la querela. Che Santori sia una spina nel fianco del Pd è un dato di fatto: ogni sua uscita fa precipitare la credibilità dem, a partire dal proposito di realizzare lo stadio del frisbee, per continuare con la denuncia del traffico attorno allo stadio con un video girato viaggiando contromano, per arrivare alla difesa delle oche di Davide Celli mentre Vladimir Putin invadeva l’Ucraina. Ora reagisce piccato alle critiche del partito: «Le vostre posizioni non sono poi così dissimili da quelle della Lega e mi viene da pensare che forse non solo a destra tifano per un mio arresto».Questa volta però ha contro anche gli esperti. Definitiva la tossicologa bolognese Elia Del Borrello: «Il messaggio è banalizzante, non esistono droghe leggere. Fossi stato nel sindaco non l’avrei fatto neppure arrivare il Comune, avrei valutato prima la sua immaturità». Ma per il Pd con i piedi in tutte le scarpe i voti sono sempre prioritari.