2022-12-12
La Ong di Panzeri snobbava gli italiani prigionieri all'estero
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La Fight Impunity finita nell'inchiesta su Qatargate all'europarlamento, non aveva mai speso una parola per l'imprenditore italiano Andrea Costantino, ormai sequestrato negli Emirati Arabi Uniti da 2 anni dopo il carcere duro e senza neppure una adeguata difesa legale. Passa il tempo, ma i giornali di sinistra, i politici e persino le Ong, che dovrebbero aiutare ogni persona in difficoltà senza discriminazioni, continuano a dimenticarsi dei prigionieri italiani detenuti all’estero. Su Repubblica non si fa che parlare di Patrick Zaky, cittadino egiziano, o di Alessia Piperno, la trave blogger già ritornata dall’Iran dopo la detenzione in Iran. La Ong dell’ex europarlamentare Antonio Panzeri, Fight Impunity, nata per la difesa dei diritti umani e finita in un’inchiesta dell’autorità giudiziaria di Bruxelles con le accuse di corruzione, non parlava che di prigionieri stranieri, senza mai nemmeno citare casi italiani. Figuriamoci poi se le vicende riguardava i paesi del Golfo, dal momento che Panzeri è accusato di aver preso soldi dal Qatar in cambio di pressioni politiche a favore del paese arabo. Va ricordato in questi giorni è stata rilasciata dalla Russia, dopo uno scambio di prigionieri, la cestista americana Brittney Griner. Eppure su l’imprenditore italiano Andrea Costantino o su Chico Forti (anche lui rinchiuso da anni nel carcere di Miami), si continua a tacere. E continua comunque a non cambiare nulla. Eppure la fondazione di Panzeri si proponeva come mezzo per affrontare proprio le questioni più delicate nel contesto del diritto internazionale dei diritti umani, a partire dalle esecuzioni extragiudiziali e dalle sparizioni forzate, senza dimenticare i gruppi più vulnerabili. Il caso Costantino sarebbe stato perfetto. Milanese, ormai sequestrato da 2 anni negli Emirati Arabi Uniti, dopo il carcere duro con una difesa legale ridotta ai minimi, è calato il silenzio anche in Italia. Il governo di centrodestra non è ancora riuscito a portarlo a casa, nonostante il primo ministro Giorgia Meloni si fosse spesa più volte nei mesi passati per aiutarlo. A parlare negli ultimi giorni è stata soprattutto la Lega di Matteo Salvini. Il presidente di regione Lombardia Attilio Fontana ha fatto sentire la sua voce. «Andrea Costantino - dicono fonti del Carroccio - deve poter passare il Natale con la sua famiglia, ci aspettiamo che il ministro Antonio Tajani faccia tutto il possibile per riportare a casa un italiano innocente». Ma le speranze di rivederlo prima della fine dell’anno in Italia sono davvero poche.«Imploro il premier Meloni di mantenere le sue promesse di chiedere ai leader degli Emirati di lasciarmi tornare in Italia» è stato l'appello che Costantino ha rilanciato nei giorni scorsi sul Guardian, il quotidiano britannico che ha dedicato ampio spazio alla sua vicenda. «Dormo due ore a notte, poi ci sono gli incubi. Mi sveglio con la nausea, faccio il caffè - almeno qui posso, in carcere no - quindi faccio esercizi per scacciare gli incubi e passo la giornata al telefono con la famiglia e chiunque posso» ha raccontato. Il suo passaporto è stato sequestrato e non può lasciare gli Emirati senza aver prima pagato una multa da quasi 300.000 euro per accuse «totalmente infondate». Come noto, Costantino è finito al centro di una disputa diplomatica. Nel marzo del 2021, come ha lui stesso ricordato sul Guardian, «sono scattate» le manette «due mesi dopo la decisione italiana di revocare la vendita di missili e bombe all'Arabia Saudita e agli Emirati perché venivano utilizzate in Yemen. Quando sono stato interrogato mi hanno fatto per 20 minuti domande sull'Italia, è pazzesco». Le decisioni dell’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio continuano a pesare sui rapporti diplomatici tra i 2 paesi. Con il rischio per di più che proprio Di Maio possa diventare rappresentante europeo per il paesi del Golfo Costantino è solo una delle diverse ritorsioni che in questi 2 anni sono state portate avanti dagli Emirati Arabi. Nel giugno 2021 Abu Dhabi aveva ordinato all'Italia di spostare le proprie forze fuori dalla base aerea militare di Al Minhad a Dubai in apparente rappresaglia per l'embargo sulle armi. Il presidente Mohammed Bin Zayed aveva anche chiuso la base aerea in cui l’Aeronautica faceva fare scalo ai velivoli in transito per Kuwait, Iraq e Afghanistan. Aveva vietato il sorvolo degli Emirati a un aereo carico di giornalisti in volo per Herat. E aveva confermato di non avere più nessuna fiducia nel rapporto politico con l’Italia. E pensare che lo scorso anno, quando Di Maio era ancora alla Farnesina, la stessa commissione esteri aveva fatto presente che l’embargo per gli Emirati non era più necessario. Dopo più di un anno non è cambiato nulla. . Una soluzione ci sarebbe. L’ha raccontata l’ambasciatore Stefano Pontecorvo al Tg2, ovvero l’espulsione di Costantino dagli Emirati Arabi. Ma perché questo avvenga serve un intervento della politica italiana, dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella al premier Meloni.
Pedro Sánchez (Getty Images)
Alpini e Legionari francesi si addestrano all'uso di un drone (Esercito Italiano)
Oltre 100 militari si sono addestrati per 72 ore continuative nell'area montana compresa tra Artesina, Prato Nevoso e Frabosa, nel Cuneese.
Obiettivo dell'esercitazione l'accrescimento della capacità di operare congiuntamente e di svolgere attività tattiche specifiche dell'arma Genio in ambiente montano e in contesto di combattimento.
In particolare, i guastatori alpini del 32° e i genieri della Legione hanno operato per tre giorni in quota, sul filo dei 2000 metri, a temperature sotto lo zero termico, mettendo alla prova le proprie capacità di vivere, muoversi e combattere in montagna.
La «Joint Sapper» ha dato la possibilità ai militari italiani e francesi di condividere tecniche, tattiche e procedure, incrementando il livello di interoperabilità nel quadro della cooperazione internazionale, nella quale si inserisce la brigata da montagna italo-francese designata con l'acronimo inglese NSBNBC (Not Standing Bi-National Brigade Command).
La NSBNBC è un'unità multinazionale, non permanente ma subito impiegabile, basata sulla Brigata alpina Taurinense e sulla 27^ Brigata di fanteria da montagna francese, le cui componenti dell'arma Genio sono rispettivamente costituite dal 32° Reggimento di Fossano e dal 2° Régiment étranger du Génie.
È uno strumento flessibile, mobile, modulare ed espandibile, che può svolgere missioni in ambito Nazioni Unite, NATO e Unione Europea, potendo costituire anche la forza di schieramento iniziale di un contingente più ampio.
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