La moda vale 93 miliardi

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La moda vale 93 miliardi
Lucia Borgonzoni (Imagoeconomica)

93 miliardi di euro, questo il fatturato 2021 del settore del tessile, moda e accessorio prodotti da 60.000 imprese e 550.000 addetti. Il valore dell’export è di quasi 68 miliardi, di cui 40 per esportazioni extra Ue. Questi dati sono frutto di uno studio presentato da Confindustria Moda e Censis nella sede di Cattaneo Zanetto a Roma. Lucia Borgonzoni, sottosegretario al Ministero della Cultura: «La moda è cultura. Dobbiamo proseguire sulla strada della definizione di un quadro normativo che faccia sempre più leva sulla cultura come elemento distintivo del sistema produttivo italiano del tessile, dell'abbigliamento, dell'accessorio».

Il Niger sta svendendo il suo petrolio alla Cina
10 ottobre 2023: le truppe francesi lasciano Niamey (Ansa)
  • A corto di liquidità, il governo nigerino ha optato per un prestito della China national petroleum corporation per rimpinguare le proprie casse, con l'intenzione di rimborsare il prestito con le future vendite del greggio estratto dal giacimento di Agadem.
  • Mentre francesi e americani abbandonano il Paese africano, la presenza italiana può contribuire a rafforzare il ruolo dell'Europa nel Sahel e non è cosa da poco per quanto riguarda i flussi migratori.

Lo speciale contiene due articoli.

Negli atenei americani è caccia all’ebreo
Gli scontri tra polizia e studenti universitari a New York il 22 aprile 2024 (Getty Images)
I fan di Hamas hanno il controllo delle università e prendono a bastonate gli studenti per la loro razza: 150 arresti a New York, 100 solo alla Columbia. Accoltellata una docente a Yale. Il professor Davidai: «Sembra il 1938». Trump: «La colpa è tutta di Biden».
Arrestato come «spia di Pechino» l’aiutante di un eurodeputato di Afd
L'europarlamentare di Afd Maximilian Krah (Ansa)
Maximilian Krah: «Se confermato licenzierò Jian Guo». Berlino: «La democrazia è sotto attacco».
La Bce si decide: a giugno giù i tassi
Il vicepresidente della Bce Luis De Guindos (Ansa)
Per il vicepresidente De Guindos il taglio è già un «fatto compiuto». Ma la Germania si mette in mezzo: «Prima dobbiamo essere certi che l’inflazione arrivi al 2%».
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