moda

Al via a Firenze Pitti Uomo inverno. Sarà una vetrina per 750 espositori
(Pitti Immagine Uomo)
L’edizione 2025 dell’evento si terrà alla Fortezza da Basso dal 14 al 17 gennaio.

Mercoledì 15 gennaio alle ore 18:00 su laverita.info lo speciale Pitti Uomo 107.

«Lascerò il segno come facevo in campo»
Luis Figo
L’ex Pallone d’oro Luis Figo: «L’abbigliamento permette di esprimere la propria personalità. Quando giocavo in giro per il mondo ho avuto modo di osservare varie culture, che mi hanno ispirato. Voglio che il mio marchio porti idee, ma anche dei valori».
Anita Cividini: «Creiamo capi che si possono tramandare»
Nel riquadro, Anita Cividini
La responsabile marketing del brand bergamasco Cividini: «Mamma e papà sono i creativi, la nostra è davvero una azienda di famiglia. Siamo forti in Giappone e in tutto l’Est, ora guardiamo agli Usa. Sto ideando un passaporto digitale che accompagni ogni modello».
Ritratti | Mademoiselle Coco Chanel, storia di un'icona rivoluzionaria

Gabrielle “Coco” Chanel è stata "una delle due donne più influenti del XX secolo”, scrisse con una punta di esagerazione George Bernard Shaw, affiancando la creatrice di moda alla scienziata Marie Curie. Non c’è dubbio che Coco Chanel abbia rivoluzionato il mondo della moda, un settore maturo, riluttante al cambiamento e dominato dagli uomini, in una epoca in cui il ruolo delle donne soprattutto negli affari era visto con sospetto, se non con disdegno.
Chanel è stata oggetto di biografie e di innumerevoli analisi per il suo contributo alla moda e al costume. Raramente però è stato analizzato il suo percorso imprenditoriale. Alcune cifre bastano a ricapitolarne le tappe: partita da un’esperienza in un negozietto di provincia, avviò la sua prima attività poco più che ventenne come designer di cappelli nel 1909. Sette anni dopo, guidava già un’impresa con tre negozi e centinaia di dipendenti. Nel 1931 gli atelier erano 26 e i dipendenti oltre 2.000, con un giro d’affari da 120 milioni di franchi (pari a circa 60 milioni di euro, la cifra più alta allora di tutto il settore dela modo parigino). Nel 1935 il fatturato era quasi raddoppiato e i dipendenti erano 4.000. Tra l’altro, per prima Coco aveva intuito l’importanza di associare alla couture profumi e accessori, che si riveleranno poi un’importante fonte di finanziamento di tutto il business e che oggi per molte aziende del settore rappresentano la quota principale delle entrate.
Se le cifre parlano da sole, le ragioni di questo successo sono state raramente investigate in modo scientifico. Quali sono le condizioni che possono portare una outsider come Coco Chanel al successo, contro ogni aspettativa? I fattori cruciali individuati da due studiosi del Dipartimento di Scienze aziendali dell’Università di Bologna, della BBS e uno della NYU Stern School of Business sono tre: la sua esperienza, appunto, di outsider, non legata alla concezione dominante e agli schemi dell’alta moda parigina del tempo; la capacità di networking con esponenti dell’alta società di Parigi ma anche con l’avanguardia artistica che gravitava attorno alla capitale francese; un contesto in grande evoluzione, con i profondi cambiamenti imposti dalla Prima guerra mondiale, alla moda, ai costumi, al ruolo delle donne nella società.
Questo podcast di Ritratti racconta la sua storia. Buon ascolto.

Un vestito su misura per una suite di lusso
Stefano Ricci (Getty Images)
Il designer Stefano Ricci porta la sua filosofia nell’atmosfera magica di Castelfalfi, in Toscana: «Una dimora ideale tra marmo, pietra scalpellata e legno per un gentiluomo di oggi». Il risultato è una villa di campagna in un borgo esclusivo, tra passato e futuro.
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