2018-08-31
La coop dei migranti della Diciotti ai raggi X
Auxilium, colosso dell'accoglienza «cattolica» che ospita 100 sbarcati a Catania, finanzia Avvenire e gode di influenti amicizie, da Clemente Mastella a Gianni Letta. Archiviate le indagini sul dominus Angelo Chiorazzo. Che per Salvatore Buzzi e Massimo Carminati era «uno grosso».La «carità» vale un fatturato di oltre 60 milioni. L'impresa incassa utili per 543.000 euro: una vera potenza economica nel sociale.Lo speciale contiene due articoli. «È stata un'emozione incredibile vedere gli occhi di questi ragazzi che finalmente potevano sentirsi al sicuro». Angelo Chiorazzo, 46 anni, fondatore di Auxilium, la cooperativa che ospiterà temporaneamente 100 dei migranti scesi dalla nave Diciotti, ha spiegato loro che avrebbero dovuto essere grati a papa Francesco. «Quando gli ho detto che erano ospiti della Chiesa e del Papa», ha raccontato il manager all'Agensir, «è scattato un applauso bellissimo». E tra il racconto di una delle tante storie del lungo viaggio intrapreso dai migranti e le terribili disavventure di chi è stato venduto, riparte la solfa dell'importanza dell'accoglienza. D'altra parte lui è uno dei massimi esperti del settore. La coop dei fratelli Angelo e Pietro Chiorazzo da Senise, in Basilicata, è la prima tra le imprese che si occupano di accoglienza, con oltre 61 milioni di euro di utili nel 2016. Per Chiorazzo, «quando uno conosce le storie di questi ragazzi non può mettere in discussione che l'unica via è quella dell'aiuto». Ma per Auxilium ciò significa anche tanti bei soldoni.Il professionista dell'accoglienza è anche un esperto di strategie mediatiche. Tanto che, a giugno 2018, per il secondo anno consecutivo, la coop era tra gli sponsor della festa di Avvenire a Matera. I temi principali: il Mediterraneo, i conflitti e i flussi migratori. Il confronto, tutto pro accoglienza, tra arcivescovi e giornalisti, al quale ha preso parte anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, aveva come scenografia un grande schermo a led piazzato proprio dietro ai relatori. A tutto campo spiccava il logo della coop dell'accoglienza. «Auxilium anche quest'anno si conferma supporto importante», scrive sul quotidiano della Cei l'inviato a Matera Vito Salinaro. La connessione con Avvenire non è occulta. Anzi. È da tempo che c'è uno scambio di cortesie, come testimoniano i titoli degli articoli sul sito web della coop: «Papa Francesco fa arrivare un bellissimo pacco per gli ospiti delle strutture di Auxilium»; «Il Papa festeggia il suo onomastico offrendo un gelato a tutti i centri di accoglienza migranti Auxilium in Italia». Il 6 luglio, poi, per benedire i nuovi uffici a Senise si è scomodato il cardinale Angelo Becciu, che fino al giugno scorso era sostituto per gli Affari generali della Segreteria di Stato vaticana. Nel piccolo comune lucano da cui è partito tutto ricordano ancora un grande convegno con Giulio Andreotti negli anni Novanta. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Il nome di Angelo Chiorazzo, ex vicepresidente del colosso delle coop bianche La Cascina, compare in una quindicina di società, tra Srl, Spa e coop, in liquidazione, cancellate e non. E fra queste c'è appunto Auxilium, «cooperativa socio sanitaria», per descriverla con le parole di Chiorazzo durante una testimonianza del processo Mafia Capitale, che ha fatto dell'accoglienza dei migranti uno dei suoi core business: dal 2007 a oggi Cara, Cat, Cas, Sprar e Cpr qua e là per l'Italia sono gestiti dalla cooperativa partita da Senise. Niente emergenza, però. Solo accoglienza e integrazione. Lo ha precisato lo stesso Chiorazzo al pm Luca Tescaroli: «Noi non abbiamo mai voluto partecipare alle gare per l'emergenza migranti, solo a quelle ministeriali». E proprio per i suoi addentellati nei ministeri Chiorazzo è finito più volte nei guai. «Procedimenti archiviati», ricorda, rispondendo al pm Henry John Woodcock durante un'altra sua testimonianza, quella al processo per la P4 a Napoli, dove era rimasto incagliato nella rete captativa del pm anglonapoletano mentre parlava con Alfonso Papa. Perché al ministero della Giustizia, dove era distaccato l'ex pm diventato direttore generale con Clemente Mastella, Chiorazzo era di casa. Di Mastella era così intimo da aver organizzato più di un incontro con il cardinale Tarcisio Bertone. Un'attività che nel vecchio Udeur gli era costata il soprannome di «Vaticanista». È Chiorazzo, in quella testimonianza, a precisare di aver conosciuto Papa nel 2006: «Io ero amico del ministro». Non solo: «Papa era amico di un mio fraterno amico che si chiama Francesco Borgomeo, caposegreteria del ministro». Ma per i suoi problemi giudiziari a Potenza, dove Woodcock proprio in quegli anni l'aveva intercettato, sostiene di non aver mai chiesto informazioni a Papa. «Con lui mi sfogavo soltanto», afferma Chiorazzo. E infatti, poco dopo, ricorda che «anche a Lagonegro hanno archiviato». L'inchiesta finì lì per competenza territoriale. Indagato con lui c'era Gianni Letta. La notizia dell'indagine fu spacciata per uno scoop dal Fatto Quotidiano. Ma qualche giorno dopo finì in archivio. Chiorazzo, però, a Letta dava del tu. In udienza dice: «Letta? È una delle persone che più stimo al mondo». Al netto delle vicende giudiziarie, che non hanno mai avuto uno sbocco processuale, restano le relazioni. Come quella con il prefetto Mario Morcone, direttore del Consiglio italiano rifugiati. Anche per quelle telefonate fu aperto un fascicolo che Woodcock, nonostante una sua teoria sulla «liquidità della competenza territoriale», dopo aver indagato, dovette inviare a Bari. L'archiviazione arrivò dopo poco. Ma tanto bastò alla concorrenza per capire che Auxilium era un colosso. Nell'inchiesta Mafia Capitale i pm sentirono Salvatore Buzzi dire al telefono: «Loro se ne fregano, c'hanno i prefetti». E Massimo Carminati, detto il Nero, replicare: «Loro sono grossi...». C'era qualcuno, quindi, che impensieriva i due nel business del sociale. Perché, secondo Buzzi, da Auxilium avevano rapporti con il Viminale. Chiorazzo, sempre in udienza, ha confermato di avere «semplici rapporti di conoscenza» con l'ex viceministro dell'Interno Filippo Bubbico. Tanto bastò, però, a Buzzi e Carminati, per bollare Auxilium come un osso duro. «Loro stanno in posizione di forza», disse il Nero. Ipse dixit. <div class="rebellt-item col1" id="rebelltitem1" data-id="1" data-reload-ads="false" data-is-image="False" data-href="https://www.laverita.info/la-coop-dei-migranti-della-diciotti-ai-raggi-x-2600498476.html?rebelltitem=1#rebelltitem1" data-basename="la-carita-vale-un-fatturato-di-oltre-60-milioni" data-post-id="2600498476" data-published-at="1757723749" data-use-pagination="False"> La «carità» vale un fatturato di oltre 60 milioni Auxilium non conosce crisi. La coop, che tra case famiglia, asili nido e centri residenziali per anziani, ha messo nella sua mission il business dei migranti, è riuscita a trascorrere gli ultimi anni in continua crescita. Fino ad arrivare agli oltre 56 milioni di euro di fatturato del 2015 e al record dei 61,1 milioni del 2016. Anche l'utile è cresciuto lievemente: da 529.000 a 543.000 euro. Il valore della produzione è stimato in 57 milioni di euro per il 2017, a un costo di poco più di 55 milioni di euro. Con una leva di quasi 2 milioni di differenza tra valore e costi di produzione. A conti fatti, si tratta di una potenza economica nel settore del sociale. Come poche altre in Italia (è seguita a distanza da un'altra coop che ha sempre sede a Senise, la Senis hospes, nata da una scissione di un socio di Auxilium, con 42 milioni di fatturato). E poi ci sono le partecipazioni in altre società, due delle quali in fase di liquidazione. Come la Physioclinic Srl, con capitale sociale di 90.000 euro. Oppure Svim, consorzio per lo sviluppo delle imprese (in liquidazione), con 522.000 euro di capitale sociale. Poi c'è la Data quality (in liquidazione), capitale sociale da 20.000 euro. A completare il quadro, 15 sedi secondarie sparse sul territorio: due in provincia di Bari, due in provincia di Lecce, due in provincia di Matera, sette in provincia di Potenza e una in provincia di Taranto. In sette anni la coop è passata dai 670 dipendenti dell'esercizio del 2010 ai 1.350 del 2016. Il trend positivo nell'attività di Auxilium, però, ha portato, oltre all'aumento di fatturato, anche a un consolidamento patrimoniale di tutto rispetto: immobilizzazioni passate dai 3,8 milioni di euro del 2016 ai 5,4 milioni del 2017 e attivo circolante, stando all'ultimo bilancio depositato, per 36,7 milioni di euro. Patrimonio netto: 16 milioni di euro. Segno che le inchieste giudiziarie nelle quali era rimasto coinvolto uno dei fondatori della coop di Senise, Angelo Chiorazzo (che attualmente ricopre la carica di consigliere, mentre il fratello Pietro è presidente del Cda), non hanno neanche lontanamente scalfito l'attività dell'impresa. La coop, inoltre, piace ai sindacati, che confermano i dati diffusi da Pietro Chiorazzo: oltre il 90% dei lavoratori di Auxilium è contrattualizzato e sono davvero poche le figure professionali ingaggiate con partita Iva o con contratti a progetto (nella visura camerale ne compaiono otto). Il pubblicizzato carattere mutualistico dell'azienda ha creato anche un'aura di buona pratica (premi fedeltà, premi ai dipendenti neo genitori, eccetera) che si è solidificato nell'immaginario collettivo. Tanto che, oltre alle news sulle indagini giudiziarie (tutte archiviate), non compaiono altre notizie di Auxilium sulla stampa lucana. Della coop dei Chiorazzo, insomma, o si parla bene o non se ne parla. E chi la attacca finisce in tribunale. Ne sa qualcosa l'ex sindaco di Senise Giuseppe Castronuovo che, come ricostruisce la testata locale La Siritide, è a giudizio a Lagonegro. L'ex sindaco aveva detto durante un comizio che in paese si era tornati al Medioevo e che chi tra i dipendenti non obbediva ai vertici veniva minacciato di licenziamento. Il riferimento era ad Auxilium. Ed è partita la querela. Lasciati alle spalle i fastidi giudiziari, insomma, sembra che tutto scorra con serenità nelle strutture gestite da Auxilium, tra visite del Papa e di cardinali, tra incontri con Angela Merkel (alla quale è stata fatta firmare la bandiera con il logo della coop) e strombazzatissimi laboratori artistici, musicali e finanche un cinema per migranti. D'altra parte la coop che piace alla chiesa sa come strizzare l'occhio agli ospiti, soprattutto quelli di religione musulmana: nel Cie e nel Cara di Brindisi, ad esempio, sono state organizzate perfino le celebrazioni del Ramadan. Con buona pace di qualche cattolico che ha storto il naso.
Attività all'aria aperta in Val di Fassa (Gaia Panozzo)
Gabriele D'Annunzio (Getty Images)
Lo spettacolo Gabriele d’Annunzio, una vita inimitabile, con Edoardo Sylos Labini e le musiche di Sergio Colicchio, ha debuttato su RaiPlay il 10 settembre e approda su RaiTre il 12, ripercorrendo le tappe della vita del Vate, tra arte, politica e passioni.
Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida (Ansa)