Per il 2020, atteso un aumento del 2% del Pil. Anche gli indici azionari crescono a un ritmo sostenuto. Gli esperti però dubitano della sua capacità di trainare la ripresa mondiale. E pesano le presidenziali Usa.
Per il 2020, atteso un aumento del 2% del Pil. Anche gli indici azionari crescono a un ritmo sostenuto. Gli esperti però dubitano della sua capacità di trainare la ripresa mondiale. E pesano le presidenziali Usa.Comunque vada, per la Cina sarà un successo. Sarà l'unico Paese a chiudere il 2020 con una crescita del Pil, stimato al +2% da Fmi e Banca mondiale. Il Covid-19 ha avuto i suoi effetti con un forte rallentamento dell'economia e un innalzamento della disoccupazione, ma negli ultimi mesi la situazione è cambiata. Mentre in Europa si discute di lockdown, a Pechino la vita è tornata alla normalità. «La Cina ha registrato una crescita del Pil nel terzo trimestre del 4,9% rispetto all'anno scorso, portando la crescita nei primi tre trimestri al +0,7% rispetto a un anno fa: l'indice Shanghai stock exchange composite è cresciuto del 9% da inizio anno, mentre lo Shanghai shenzhen csi 300 è cresciuto del 17%», spiega Carlo De Luca, responsabile risparmio gestito di Gamma capital markets. Solo nel terzo trimestre Mercedes ha consegnato 224.000 auto ai clienti in Estremo Oriente, +23% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. «C'è anche una notevole domanda di trasporto tra l'Asia e il Nord Europa e la ripresa del commercio mondiale è importante per tutti anche se secondo l'economista Max Zenglein è difficile che la Cina tiri fuori il mondo dalla recessione: le esportazioni cinesi stanno crescendo più rapidamente delle importazioni», dice Salvatore Gaziano, direttore investimento di Soldiexpert scf.Dal punto di vista borsistico la ripresa dei mercati azionari cinesi è stata impressionante seppure alcune società del settore tecnologico abbiano iniziato ad abbassare le stime di crescita per i prossimi cinque anni. Cosa succederà dopo le presidenziali americane è un mistero anche in caso di vittoria di Joe Biden che per molti, seppure con modi più felpati, non potrà fare dietrofront sulla politica trumpiana. Edoardo Passaretti, direttore per l'Italia di Hanetf, aggiunge: «La Cina non è più la fabbrica del mondo, la sua economia è oggi volta al consumo interno e proprio in questi giorni il nuovo piano quinquennale se ne dà conferma».Concorda Natale Borra, responsabile distribuzione di Fidelity international. «La pandemia ha dato un'ulteriore spinta ai consumi interni. In Cina la spesa prima effettuata all'estero verrà riallocata internamente, verso brand che sono stati in grado di adattarsi più velocemente degli attori stranieri al cambiamento delle esigenze locali».
Friedrich Merz (Ansa)
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Ansa
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(IStock)
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