2020-05-14
Però potremo scorrazzare in monopattino con lo sconto
Madre e figlio in monopattino al parco (Hennadii Minchenko: Ukrinform:Barcroft Media via Getty Images)
Le aziende che hanno realizzato un fatturato inferiore ai 2/3 rispetto ad aprile 2019 riceveranno una cifra dal 20% al 10% di quanto hanno perso. A settembre massacro fiscale. La renziana in lacrime come Elsa Fornero.Un mare magnum di 256 articoli. Con appena due piccole buone notizie, affogate in un mare di cattive notizie. E, per consolarvi, Giuseppe Conte e Roberto Gualtieri vi prospettano al massimo un bel giro in monopattino, incentivato per la gioia degli ecofighetti da Ztl urbana, come vedremo alla fine. A riassumere le buone notizie si fa presto. Primo: La Verità vince (a meno di nuovi tentativi sotto forma di emendamento parlamentare) una battaglia simbolica. I partiti, guidati dal Pd, sembrano aver rinunciato ad anticiparsi i fondi del 2 per mille, teoricamente in arrivo a fine anno, e che invece una bozza dei giorni scorsi avrebbe voluto far arrivare già il 31 agosto. Quella norma non c'è più nel decreto approvato ieri sera. Seconda buona notizia (articolo 27): c'è un taglietto Irap, per le aziende al di sotto dei 250 milioni di ricavi. Non dovranno versare il saldo 2019 e la prima rata 2020. Tutto il resto appare molto deludente, a partire dalla critica di fondo che va mossa al provvedimento. Non c'è un'idea, non c'è una direzione di marcia, ma un affastellarsi di microinterventi che realisticamente avranno un effetto impercettibile per l'economia. La stessa parte dei contributi a fondo perduto a favore delle imprese (articolo 28) mantiene molto meno rispetto alle mirabolanti promesse delle scorse settimane. Occorre dimostrare di aver avuto ad aprile un fatturato inferiore ai 2/3 del fatturato di aprile 2019. Dopo di che, viene applicata a quella differenza di fatturato una percentuale: sotto i 400.000 euro, l'impresa riceverà il 20%; tra i 400.000 e il milione, riceverà il 15%; sopra il milione, il 10%. Esemplifichiamo. Ho un negozio che non supera i 400.000 euro di fatturato, e ho perso 50.000 euro ad aprile rispetto all'anno prima: se tutto va bene, riceverò 10.000 euro. Per carità, meglio di niente: ma non è certo un contributo in grado di cambiare le sorti dell'impresa. Per capirci, se ho deciso di chiudere, schiantato da tasse e impegni, non sarà questa piccola somma a dissuadermi. Quanto al rafforzamento patrimoniale delle imprese (articolo 29), si prevede un complesso meccanismo che consentirà aumenti di capitale emettendo i cosiddetti «strumenti finanziari partecipativi». Per guidare l'operazione, si istituisce un Fondo patrimoni Pmi, affidato alla gestione di Invitalia. Quindi sarà proprio Domenico Arcuri, reduce dal disastro di mascherine e tamponi, a ritrovarsi a capo di questa «piccola Iri». L'articolo 87 istituisce il reddito di emergenza: due mensilità (400+400 euro), per uno stanziamento molto consistente, leggermente inferiore al miliardo. Caporetto per le famiglie: l'articolo 111 assegna la miseria di 150 milioni per le disabilità, più altri 150 per i centri estivi (oltre che contro la «povertà educativa»). Briciole. Deludente anche l'operazione ecobonus e sismabonus (articolo 128). Sembra una norma essenzialmente pensata per i condomini (o per le unità immobiliari autonome); occorre un salto di due classi energetiche; e non si applica (nella parte ecobonus) alle seconde case. Come fa osservare alla Verità il presidente di Confedilizia Giorgio Spaziani Testa, c'è anche il fattore tempo da non sottovalutare: con molti uffici pubblici in smartworking e l'impossibilità (o la difficoltà) di vere riunioni di condominio, è impensabile una partenza rapida. Una delle norme più preoccupanti, anticipata dalla Verità nei giorni scorsi, è l'articolo 131, che scatena una vera apocalisse fiscale il 16 settembre, giorno in cui cadranno sulle spalle dei contribuenti tutti i rinvii fiscali di questi mesi. Non si capisce con quale liquidità il Mef pensi che il cittadino possa far fronte agli impegni. Né consola la sola alternativa di quattro rate mensili, sempre a partire da settembre. Altra previsione azzeccata dalla Verità, purtroppo su un'ennesima norma discutibile: altri 300 milioni per il 2020 all'Agenzia delle entrate. Il Mef non si scorda mai di sfamare la famelica macchina fiscale. Deludente pure la norma su vacanze e turismo (articolo 183): appena 500 euro di tax credit, solo al di sotto di una soglia Isee molto bassa, e in ogni caso con necessità di anticipare il godimento della vacanza da parte di albergatori e titolari di B&B, destinati a essere rimborsati dal fisco un anno dopo. E questo sarebbe il rilancio del settore turistico? Infine, non si sa se ridere o piangere leggendo l'articolo 205, intitolato «Misure per incentivare la mobilità sostenibile»: 120 milioni per biciclette e «veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica», con tanto di impegno per gli enti locali a nominare un «mobility manager» (se ne sentiva la mancanza). Morale: gli italiani saranno senza mascherine, senza tamponi e senza soldi. Ma a pagare le tasse (il 16 settembre) o a portare i libri in tribunale (anche prima) potranno andarci in monopattino. A rendere il tutto più surreale, la sceneggiata del ministro Teresa Bellanova che - in conferenza stampa serale - ha interrotto il premier e, in lacrime come una novella Fornero, ha rivendicato la sanatoria per i migranti: «Lo Stato c'è, gli invisibili non saranno più tali», ha singultato. La prof montiana, almeno, versava lacrime per gli italiani