2020-06-16
La «baby competente» con la laurea finta
Carlo Cottarelli e Imen Boulahrajane (Instagram)
Imen Boulahrajane è la giovane democratica perfetta: candidata col Pd, fan di Carlo Cottarelli e Sergio Mattarella. È diventata una star sui social spacciandosi per economista. Ma non ha mai concluso gli studi. Però ha le «idee giuste», dunque c'è chi la difende.«Ho capito che la competenza può essere unita alla freschezza, come fa Carlo Cottarelli che si mette il suo zainetto e senza un fine politico va in posti minuscoli a comunicare temi ostici come il deficit». Parlando con D di Repubblica, nel novembre del 2019, Imen Boulahrajane appariva come il sogno realizzato di ogni sincero democratico. Giovane (25 anni), figlia di genitori marocchini (e dunque «nuova italiana», come si usa dire), competente e totalmente schierata con «i buoni». Una che non perdeva occasione per ribadire la sua ammirazione nei confronti di personalità come il già citato Cottarelli e, soprattutto Sergio Mattarella. «Che patatone il presidente», disse Imen, sempre a D di Repubblica. «Un corazziere mi ha sgridato perché non potevo scattare fotografie ma lui si è avvicinato dolcissimo e si è messo in posa con me». In effetti la foto con Mattarella arricchisce ancora adesso la collezione di selfie con i Vip della politica che la ragazza esibisce sul suo profilo Instagram. Oltre al presidente e all'onnipresente Cottarelli, spicca lo scatto in compagnia del sindaco di Milano Beppe Sala. Cioè l'uomo che l'ha fatta innamorare della politica: «Mi sono iscritta al Partito democratico a 18 anni», raccontò Imen nel 2017 a Varesenews. «La vera passione politica però si è accesa in me solo nell'anno delle amministrative di Milano, dove per mesi al fianco di Beppe Sala ho realizzato il vero senso della militanza di partito. Una bellissima esperienza che mi ha convinta ad attivarmi da subito anche nel mio territorio». La nostra Imen è nata a Tradate, provincia di Varese. I suoi sono entrambi marocchini e musulmani. E, ovviamente, questa coloritura etnico-religiosa è divenuta una parte importante della sua leggenda personale. Una bellissima storia a cui, come vedremo, ieri si è aggiunto un capitolo non molto gradevole. Nelle infinite interviste rilasciate della ragazza negli ultimi due o tre anni, la questione islam si riaffaccia più volte. A suo dire, il desiderio di eccellere e distinguersi è scoppiato il 12 settembre del 2001: «Quando a soli 7 anni la maestra ti chiede di fronte ai tuoi compagni cosa ne pensi dell'attacco alle Torri Gemelle», disse Imen al Giorno, «capisci subito che la tua vita non sarà uguale a quella degli altri bambini. Da quel giorno capii che dovevo informami, avere un'opinione e saper dare delle risposte». Quindici anni dopo, la Boulahrajane era già una stellina della politica. Dopo l'emozione per la vittoria di Sala nel 2016, ha frequentato la Scuola di politica di Enrico Letta e nel 2017 si è candidata con il Pd a Cassano Magnago, il Comune di Umberto Bossi, risultando terza nella lista dem. Nello stesso anno, è apparsa ai tavoli della Leopolda di Matteo Renzi come vicepresidente provinciale del Giovani Democratici di Varese. rapida scalataHa cominciato a frequentare gli studi tv, senza perdere occasione per scontrarsi con Daniela Santanchè e rifilare punzecchiature ai leghisti. Alla fine, però, Imen imbocca un'altra strada: diventa imprenditrice di sé stessa. Apre vari profili social e con il nickname di Imen Jane è la «giovane economista del Web», la ragazza che «spiega l'economia ai ragazzi». Su Instagram si definisce «un'economista che non sa risparmiare», ma a quanto risulta sa incassare molto bene. In un lampo diviene una celebrità. Si fa fotografare con Alessandro Cattelan e Chiara Ferragni, conquista le copertine dei magazine, va ospite in prestigiosi talk show, viene addirittura inserita fra i «30 under 30 di Forbes»: è il botto. A un certo punto, nel dicembre del 2019, Il Foglio scrive che Imen è diventata un modello per le sardine (di cui sembra condividere l'ideologia) ma piace tantissimo «anche al più anziano ministro dell'Economia Gualtieri, che la vorrebbe a lavorare a via Venti Settembre». C'è solo un piccolo problema: la giovane e brava economista... non è un'economista. Fino a ieri, però, nessuno dei numerosi alfieri del «merito» e della «competenza» che ne hanno tessuto le lodi si è preoccupato di verificarne il curriculum. Per svelare l'altarino ci è vuluto un articolo di Dagospia, che ha scatenato un putiferio. Prima il sito ha ricostruito nel dettaglio la biografia della fanciulla, mettendone in risalto i successi. Ad esempio la fondazione di «una società, Is Media srl, che promuove il canale social Will. [...] La società - secondo Repubblica - raccoglie 1,2 milioni di euro di finanziamenti, anche grazie all'impegno dei fondatori (tra loro Alessandro Tommasi, ex manager di Airbnb) e degli investitori (tra questi Francesco Fumagalli e Davide Dattoli)». Questa azienda, racconta Dago, «promuove informazioni e pubblicità ed è diretta da Imen Jane, che sulla visura camerale è identificata come “laureata in Economia aziendale nel 2017». Peccato che non sia vero. Imen ha ripetuto varie volte di essersi laureata alla Bicocca di Milano, ma - come riporta ancora Dagospia - durante un recente evento online organizzato da Goldman Sachs, «tra gli spettatori qualcuno si è insospettito per il linguaggio non esattamente tecnico, e ha chiesto alla relatrice: “In cosa è laureata?". A quella domanda, nessuna risposta». La rivelazione di Dago ha cominciato a circolare forsennatamente sul Web. Alla fine, dall'Università Bicocca è arrivata la conferma: Imen è una studentessa iscritta, ma non è laureata. Più volte abbiamo provato a contattarla per chiederle un commento, ma la ragazza si è resa irrintracciabile. Ha parlato soltanto attraverso un video su Instagram, a dire il vero abbastanza grottesco. Nel filmato non ammette mai di aver mentito sulla laurea, però cita «Zuckerberg, Steve Jobs e Piero Angela, che hanno lasciato gli studi per seguire la loro passione». Spiega di essere stata sommersa di lavoro per via delle startup e dei convegni, cosa che l'ha portata a «tralasciare gli studi che poco fa ho deciso di riprendere, perché mi sento di dover chiudere un ciclo». Adesso si dice così, «chiudere un ciclo», concludere un «percorso personale»... dalla sua parte Imen, nonostante tutto, può contare su alcuni difensori d'eccezione, tra cui Federico Fubini del Corriere della Sera, che ieri su Twitter ha scritto: «Non seguo Instagram. Ma non si capisce l'accanimento per una blogger figlia di immigrati non laureata, quando abbiamo buona parte della classe di governo che non lo è. Più un premier con un'affiliazione alla New York University nel cv che, ehm, non è stata confermata». Ci manca solo che si tiri in ballo il razzismo... Il punto non è che la ragazza non sia laureata: mica ci vuole un diploma per fare l'influencer. Però se uno si presenta come «economista» e millanta un titolo che non ha, il discorso cambia. A maggior ragione nel momento in cui la finta laureata è la prima a sostenere la retorica della «competenza» e degli italiani populisti «ignoranti in economia». Ma a quanto pare gli illustri tecnici e competenti, sempre pronti a dileggiare gli stolti sovranisti, sono disposti a chiudere un occhio (o tutti e due) nel caso della Boulahrajane. In verità, non conta essere preparati: basta saper ripetere a memoria la lezioncina. Se hai le «idee giuste», la laurea è un orpello.